La Lazio vince la finale di Coppa Italia nel derby contro la Roma grazie alla rete di Lulic al 68′. Sesto trofeo nazionale per i biancocelesti che ottengono di diritto anche l’accesso diretto alla prossima edizione dell’Europa League. Primo trofeo per Petkovic nel suo primo anno sulla panchina biancoceleste. La prima parte di gara è poco esaltante poiché l’eccessiva aggressività delle squadre la fa da padrona: molti falli e 5 ammoniti in meno di 45′ (Ledesma, Hernes e Klose per i biancocelesti, Balzaretti e Marquinhos per i romanisti). La Lazio è la squadra che gioca meglio, in campo mostra più compattezza e più determinazione. La prima occasione del match arriva al 4′ di gioco quando Lulic trova il varco per calciare e, sulla respinta di Lobont, Klose non riesce a inquadrare lo specchio da posizione ravvicinata. I giallorossi, alla ricerca della decima coccarda, rispondono poco dopo con Bradley, bravo a inserirsi in area dalle retrovie  ma gli manca la conclusione vincente. Nella parte centrale della partita si vede poco calcio, le azioni di entrambe le squadre non sono  ragionate e l’arbitro Orsato è costretto più volte a interrompere il gioco. Ciò nonostante, con più ordine, la Lazio riesce a conquistare la metà campo avversaria e lavora ai fianchi la squadra di Andreazzoli, ancora alla ricerca di una sua strategia di gioco. I due esterni laziali, Candreva e Lulic, scappano più volte sulla fascia; dal fondo proprio il bosniaco mancino aziona l’occasione più ghiotta per i suoi trovando perfettamente la staccata di Klose, Lobont reagisce alla grande annullando coi pugni l’incornata del tedesco: è il 35′ di gioco. 



Sul finire della prima frazione anche i giallorossi spaventano Marchetti: Marquinhos riesce a farsi tutta la corsia di destra fino a crossare in mezzo da dove Destro colpisce di testa senza però inquadrare la porta. Il secondo tempo si svolge con un iniziale predominio della Roma che esce dagli spogliatoi con le idee più chiare; il nostalgico 4-2-3-1 di Spalletti ingrana e la Lazio (complice anche il fofait di Ledesma) accusa la manovra dei calciatori di Andreazzoli che conquistano campo e arrivano più volte in area biancoceleste. La crescita di condizione della Roma non viene però capitalizzata, manca la concretezza negli ultimi 20-30 metri dove Destro rimane troppo solo e si intende poco con Totti. La Lazio ha quindi la capacità di ritrovare sè stessa e compattare le linee per ricominciare a scavere le corsie. Al 68′ arriva l’azione decisiva con la Lazio capace di trovare la rete con Lulic, facendo esplodere di gioca la Curva Nord. Andreazzoli prova a reagire immediatamente, leva uno spento Balzaretti per Osvaldo, ma l’attaccante italo-argentino non avrà mai una palla giocabile. La Roma sfiora comunque il pareggio pochi minuti dopo la rete subita, quando Totti, calciando dalla distanza una punizione sulla quale non interviene nessuno, prende alla sprovvista Marchetti che se la cava con una doppio intevento sulla linea. Dei minuti successivi resta sopratutto una strenua gestione del vantaggio da parte della squadra di Petkovic di fronte al disordinato arrembaggio giallorosso. Sul calare del match Mauri, innescato da Candreva, avrebbe l’occasione per archiviare con doppia mandata una finale già a portata di mano, ma conlcude addosso a Lobont. Dopo quattro minuti di recupero Orsato da fiato al grido biancoceleste reso ancora più attesto dalla vittoria contro i cugini della Roma proprio allo stadio Olimpico. Per i giallorossi un’altra stagione nettamente negativa, dopo l’esonero di Zeman la squadra non ha trovato la scossa e le forze per rincorrere ed agguantare gli obiettivi minimi. Serve un progetto tecnico che infonda fiducia e sicurezza nell’ambiente, proprio come quello che ha trovato la Lazio la quale, regala a Petkovic la gioia del suo primo trofeo italiano all’esordio nel nestro Paese.
 scambio Mauri-Candreva sulla fascia destra, l’esterno numero 87 prende la linea di fondo con grande agilità e mette in mezzo basso. Lobont si tuffa per respingere ma è incerto: tocca appena il pallone e di fatto manda fuori causa Marquinhos che seguiva l’azione ed era in anticipo su Lulic. Così, invece, si trova troppo avanti rispetto alla palla e l’esterno bosniaco non ha difficoltà a insaccare nella porta vuota. E’ la rete che decide la Coppa Italia.
 E’ sicuramente un Vladimir Petkovic sereno quello che interviene in conferenza stampa al termine della partita contro la Roma, decisiva per la conquista della Coppa Italia nella finale odierna dell’Olimpico. Queste le dichiarazioni del tecnico della Lazio ai microfoni dei cronisti presenti: “Siamo molto felici per questa vittoria, complimenti ai miei ragazzi non solo per il gioco ma anche per la fatica mentale espressa. Siamo stati più squadra, vittoria meritatissima. Siamo ancora più felici per la vittoria dopo tante tensioni”.Il tecnico continua: “Questo trofeo è meritato, in Europa la squadra ha fatto molta strada, continuando il percorso iniziato 11 mesi fa. Rimarrò sempre Petkovic, quello che abbian fatto oggi è ottimo: anche in campionato abbian fatto un solo punto di meno rispetto alla scorsa stagione. Dedico il titolo alla mia famiglia e a tutti coloro che hanno permesso questa vittoria. Per adesso tutti gli altri pensieri non sono opportuni, il mio contratto dura ancora un altro anno però bisogna parlare. Avremmo potuto perdere e io mi metto in discussione. Punteremo al massimo, è la vittoria più importante della mia carriera. Orgoglioso di aver partecipato ad una stagione così bella”. Intervenuto ai microfoni di Rai Sport dopo il deludente epilogo in Coppa Italia, Aurelio Andreazzoli ha commentato la sconfitta della Roma: “Rifarei esattamente quello che ho fatto senza alcun dubbio. Ero alla ricerca di risposte dai ragazzi, che hanno cercato il risultato dando battaglia. La Lazio è stata premiata per un episodio a favore. A me la partita non è piaciuta sotto l’aspetto tecnico, ma per la voglia sì. Futuro? Io non ci sto pensando, c’è tempo per pensarci e parlarne. Non è il caso di pensarci, ora devo smaltire l’amarezza. Ho avuto la fortuna di lavorare con un bel gruppo di giocatori, è stata una bella avventura, non abbiamo trovato la ciliegina sulla torta. Tutte le squadre sono migliorabili, anche la Roma sarà soggetta a dei cambiamenti, che sono nella logica delle cose”, ha dichiarato il tecnico della Roma.



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