Gli italiani si scoprono patriottici solo quando di mezzo c’è lo sport: il panem et circenses è un binomio inscindibile anche dopo centinaia di anni, e questo retaggio degli Antichi Romani, mai felici del loro imperatore che facevano regolarmente uccidere, ma che amavano però proporzionalmente ai giochi del circo che regalava loro, è arrivato fino a noi del XXI secolo. Noi che ci infervoriamo davanti a 22 omini con le braghe di acetato che corrono dietro a un pallone e che ci permettono, una volta ogni due anni, per Europei e Mondiali, di farci unire, per una buona volta, tutti sotto la stessa bandiera, fieri di essere italiani. E oggi, invece, gli italiani si riscoprono tutti amanti della boxe, e tutti profondamente tifosi, per il semplice fatto che sul ring dell’evento di pugilato allestito alla SAP Arena di Mannheim, a sud di Francoforte, salirà un ragazzo nato 28 anni fa in Calabria. Poco importa se Francesco Pianeta viva in Germania da oltre 20 anni, sia cittadino tedesco e probabilmente non ceni a base di ‘nduja e cipolle di Tropea: lo spirito nazionalpopolare si risveglia e tifa in modo indiscusso per lui, sperando che possa avere la meglio sul campione del mondo dei pesi massimi, Wladimir Klitschko, anche se il risultato del match sembra essere già scritto, dal momento che Mr. Steeelhammer non solo tiene da sempre fede al suo soprannome, ma è anche – guardacaso – l’organizzatore dell’evento. Il giornalista e telecronista di incontri di boxe Franco Ligas – “in pensione dal primo gennaio”, ci tiene a precisare ci spiega perché non dobbiamo aspettarci niente di eccezionale da questo scontro tra un due pugili che sembrano appartenere a due universi ben distinti.
Con che criterio è stato scelto Francesco Pianeta come sfidante di Wladimir Klitschko? Certamente perché è un pugile imbattuto, anche se uno all’altezza di Klitschko è impossibile da trovare, e Pianeta, paragonato a lui – scusate il gioco di parole – sembra venire davvero da un altro pianeta.
In che senso? In realtà Pianeta non ha mai ottenuto dei gran risultati, uan delle sue vittorie più importanti è quella con Oliver MacCall, che è stato campione dei massimi mentre Tyson era in carcere, ma lo sconfisse quando era ormai ultraquarantenne.
Quindi perché proprio Pianeta se non è in grado di regegre in confronto con il “top” della boxe? Il problema non è che Pianeta non è in grado di competere Klitschko (che ha vinto praticamente tutto il vincibile e detiene i titoli mondiali WBA, IBF, WBO e IBO) ma che, tra tutti i pesi massimi, non esistono attualmente pugili all’altezza della situazione. Solo 15 anni fa, un titolo mondiale conteso tra uno come Klitschko e uno come Pianeta sarebbe stato improponibile.
C’è da dire che però Klitschko ha 37 anni e Pianeta quasi 10 di meno e questo potrebbe giocare a suo favore. Certo, Wladimir è a fine carriera, ma è uno che fa male, che combatte con uno stile non bellissimo – e che in America non piace – ma annienta gli avversari. Gioca con colpi molto semplici ma devastanti, mentre, per quello che lo conosco, Pianeta non è un picchiatore, è un tecnico: calcola bene i suoi colpi, sta attento a non prenderne… tutte tattiche inutili contro uno come Klitschko, alla “ti spiezzo in due”!
Lo scopo dell’incontro, se “non c’è storia”, allora qual è?
I fratelli Klitschko, Wladimir e Vitalij, ex pugile ora ministro in Ucraina, sono i proprietari della sigla che organizza la manifestazione, la K2 promotion. Quando un pugile ha 37 anni deve trovare un modo di reinventarsi: Vitalj l’ha fatto gettandosi nella politica dell’Ucraina, dove è molto apprezzato, mentre Wladimir tenta di combattere il più spesso possibile per monetizzare il titolo mondiale, grazie anche al fatto che non ci sono avversari alla sua altezza.
Sarà un evento più mediatico che sportivo, allora…
Sicuramente… Evidentemente Wladimir sta già pensando al suo futuro da “pensionato” e mettendo via un po’ di soldi. Le televisioni tedesche seguono molto il pugilato, lo share è alto, gli sponsor sono importanti e organizzare incontri del genere è facile.
E Pianeta potrebbe essere stato scelto anche perché ha un certo appeal mediatico?
Innanzitutto è, a suo modo, un pugile imbattuto e lui è una bella figura che ha superato, nel 2010, un momento di difficoltà, quando disse di aver avuto il cancro.
Il risultato è già deciso?
Per la legge dei grandi numeri, nel pugilato può succedere di tutto: il favorito può farsi male e perdere per KO… Può esserci sempre una sorpresa, ma in questo caso sarebbe una sorpresa davvero grande!
(Maddalena Boschetto)