(incredibile: otto vittorie esterne e due pareggi per 22 gol segnati), abbiamo altri verdetti importanti che cambiano la fisionomia della classifica di Serie A: il primo, che la Juventus è ancora in corsa per il record di punti che stabilì Fabio Capello nel 2005/2006. Vittoria 1-0 per i bianconeri con lo splendido gol di Alessandro Matri (ottavo in campionato) e nono successo consecutivo per i campioni d’Italia (il record resta 10 per i bianconeri). Festeggia anche l’Atalanta: nonostante la sconfitta è salva, perchè il Palermo perde una gara pazzesca contro l’Udinese che si porta a 60 punti con la sesta vittoria consecutiva e scavalca la Roma: ora i friulani sono quarti. Apre nel primo tempo un eurogol di Luis Muriel, pareggia su rigore Miccoli, poi Di Natale calcia un rigore su Sorrentino in apertura di ripresa ma poco dopo serve da calcio d’angolo un assist al bacio per Angella che stacca e fa 2-1. Sembra finita, ma Sannino azzecca i cambi: Rios recupera e lancia Hernandez che fredda Brkic. Purtroppo per il Palermo, due minuti dopo un’azione confusa in area si tramuta nel gol partita di Benatia, che precipita nel baratro i rosanero che ora per salvarsi hanno bisogno di un miracolo. Abbandonando per un attimo la lotta per non retrocedere, scriviamo del traguardo raggiunto dal Napoli, che dopo aver osservato il 4-0 del Milan nell’anticipo delle 18 si vendica di tre sconfitte consecutive contro il Bologna, lo affonda per 3-0 (Hamsik, rigore di Cavani – fanno 27 in campionato e 102 con il Napoli – e Dzemaili e si prende aritmeticamente il secondo posto, evitando così i preliminari di Champions League. Anche i felsinei comunque possono alzare le braccia al cielo: per lo stesso discorso fatto con l’Atalanta, la salvezza è una realtà. Non lo è ancora per il Genoa e il Torino, che decidono di non farsi del male e pareggiano 0-0, rimandando tutto alle ultime due giornate (per i granata è quasi fatta comunque). Siena che invece è sostanzialmente retrocesso: non matematicamente perchè ha il vantaggio negli scontri diretti contro il Genoa, ma con un punto del Grifone adesso sarà spacciato. Quarta sconfitta consecutiva per i toscani, che nel derby regionale vanno sotto subito per un gol di Gonzalo Rodriguez (sesto in campionato) e non sono più in grado di riprendere la partita. Quello che aveva fatto l’Inter, la cui situazione ormai è tragicomica: Stramaccioni perde anche Jonathan e Ranocchia per infortunio, e soprattutto cade per la quinta volta nelle ultime sei dicendo addio all’Europa (servirebbe un miracolo). La Lazio riprende la Roma ed è sesta per gli scontri diretti: apre le danze, nel 3-1 biancoceleste, un autogol di Handanovic che esce malissimo su cross da destra e nella carambola su Floccari e Juan Jesus tocca per ultimo con la schiena; l’Inter pareggia con un colpo di testa di Ricky Alvarez ma va sotto ancora per un rigore netto causato da Ranocchia (fallo su Floccari). Hernanes la mette all’incrocio, scivola invece sul dischetto Alvarez che aveva l’opportunità di pareggiare (Cana su Guarin) calcia alle stelle. Così la Lazio la chiude: bomba di Onazi da 35 metri e fine della storia per un’Inter di cui non si sa più cosa dire. Nelle ultime due partite della serata, il Parma piega il Cagliari in un Nereo Rocco deserto (le due squadre erano già salve) grazie a un gol di Rosi, la Sampdoria è salva con l’1-1 contro il Catania: segna De Silvestri nel primo tempo, pareggia Spolli nella ripresa, tutti contenti, anche il Catania che può ancora puntare all’ottavo posto (per quel che può valere).
Juventus 86 *
Napoli 75 **
Milan 68
Fiorentina 64
Udinese 60
Lazio 58
Roma 58
Inter 53
Catania 52
Parma 46
Cagliari 43
Chievo 43
Bologna 40
Atalanta (-2) 39
Sampdoria (-1) 39
Torino (-1) 37
Genoa 36
Palermo 32
Siena (-6) 30
Pescara 22 ***
* Juventus campione d’Italia
** Napoli qualificato direttamente in Champions League
*** Pescara retrocesso in serie B