L’Atalanta ci sperava, dopo aver eliminato il Milan in semifinale, ma alla fine non ce l’ha fatta ed è stata sconfitta per 3-0 nella finale del Campionato Primavera dalla Lazio, che ha conquistato il titolo di campione d’Italia dopo che un anno fa fu costretta ad arrendersi proprio in finale. Un risultato pesante, forse troppo per la formazione bergamasca guidata da Walter Bonacina. In ogni caso si è trattato di un traguardo importante per i nerazzurri, che speravano di arrivare a un altro successo dopo quelli ottenuti ai tempi di Prandelli e Vavassori. Pur se dopo avere perso una finale c’è sempre un pizzico di delusione, vanno comunque fatti i complimenti a questa Atalanta che riesce sempre ad esprimere talenti di grande valore, con un vivaio inesauribile. Per parlare di questa finale abbiamo sentito Mino Favini, responsabile del settore giovanile bergamasco. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Atalanta sconfitta 3-0, quanto rammarico c’è? Un po’ di rammarico c’è certamente, perché quando si arriva in finale si punta a vincere. Magari il risultato è immeritato e forse non meritavamo di perdere così. Abbiamo disputato un buon primo tempo, poi nel secondo siamo stati colpiti dal contropiede della Lazio e abbiamo pregiudicato la nostra partita.
La finale resta comunque un gran risultato? Sono d’accordo, abbiamo ottenuto un ottimo risultato. Andare in finale è sempre la conferma del buon lavoro svolto in tutta la stagione. Abbiamo incontrato una squadra molto forte, una Lazio veramente molto competitiva.
Contro i biancocelesti in cosa siete mancati? La Lazio ha giocato meglio con gli esterni, grazie ai ragazzi di colore che giocano in quel ruolo. Ci ha messo in difficoltà in quella parte del campo.
La semifinale difficile contro il Milan vi ha tolto energie decisive? Non direi, i ragazzi erano abituati a giocare così tanto in pochi giorni. La semifinale non li ha condizionati per niente.
Come giudica il lavoro di mister Bonacina? Ha lavorato in un modo ottimo per tutto l’anno, portando l’Atalanta ad alti livelli fino a questa finale con la Lazio.
Qual è il segreto di Mino Favini e del vivaio dell’Atalanta? Quello di seguire i nostri ragazzi fin da quando sono piccoli, dall’attività di base e dall’addestramento della scuola di calcio. Questo ci permette di essere continui nel tempo e di tirare fuori sempre nuovi talenti.
Palma e Cais in evidenza, chi pensa possa essere pronto per la prima squadra?
Palma e Cais sono due buoni prodotti del vivaio atalantino. Sinceramente però non so quale giocatore possa essere pronto per rinforzare fin da subito la rosa dell’Atalanta. Forse sarebbe meglio che vadano a farsi le ossa in qualche squadra minore, anziché illudersi in un campionato difficile come quello di serie A.
E’ rimasto in contatto con alcuni campioni che sono venuti fuori dall’Atalanta in questi anni? C’è ancora un bel rapporto con alcuni di questi, come con Montolivo e Pazzini che ho sentito proprio in questi giorni.
(Franco Vittadini)