Secondo turno di Castle Lager Series 2013, dal “Mbombela Stadium” di Nelspruit, Sudafrica, va in scena Italia-Samoa. Primo tempo difficile per l’Italia, che gioca male, subisce la fisicità e la maggior precisione degli avversari e chiude sotto di 7 sul punteggio di 10-3. D’altronde gli azzurri di Brunel decimi nel ranking mondiale, mentre i samoani sono davanti a noi di tre posizioni, al settimo posto. Ben sei le palle perse all’interno dei 22 samoani, decisamente troppe per una squadra la cui arma vincente quest’oggi avrebbe dovuto essere la precisione nei passaggi e la maggior fluidità di gioco. Samoa parte forte, e subito risulta evidente che è molto pericoloso lasciare spazi in campo aperto a questi avversari. La dimostrazione arriva al 25′: da palla persa azzurra nella metà campo avversaria, Pisi la recupera e parte al galoppo in campo aperto, attraverso le praterie incustodite della difesa italiana. Placcato in extremis da Castrogiovanni, riesce ad appoggiare all’indietro per Williams, che arrivava in corsa a supporto, il quale non deve far altro che avanzare a grandi falcata verso la linea di meta e schiacciare l’ovale a terra per i primi 5 punti del match. Il calcio di trasformazione spetta allo stesso Williams, che trasforma impeccabile e porta i suoi sul più 7. L’Italia riesce a reagire, e pochi minuti dopo conquista una punizione all’interno dei 22 samoani che trasforma grazie ad Orquera, autore fino a quel momento di diversi errori in fase di impostazione. 7-3, si intravede una luce in fondo al tunnel, e gli azzurri cominciano a crederci. Le speranze di rivalsa durano però solo 5′, perché al 32′ Williams conquista e trasforma un altro calcio dalla media distanza, che vale il 10-3, su cui si concluderà questa prima frazione. Nel finale, Italia prima fortunata su calcio del solito Williams da posizione ravvicinata che finisce largo di pochi metri, poi sfortunata in occasione di una ripartenza in campo aperto di Parisse, che si vede sfumare una meta da pochi passi per via di un rimbalzo beffardo dell’ovale proprio all’ultimo, quando il capitano azzurro stava per prenderlo tra le mani e schiacciarlo a terra. Al di là del punteggio, non c’è dubbio che i ragazzi di Brunel debbano commettere molti meno errori ed essere più cinici in fase realizzativa, se vogliono sperare di cambiare l’inerzia della partita.



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