Allo stadio di Recife, nella notte italiana, la Spagna ha battuto 2-1 l’Uruguay nella prima partita del girone B della Confederations Cup 2013. Decisive sono state le reti messe a segno da Pedro al 20′ e da Roberto Soldado al 32′ del primo tempo, mentre per l’Utuguay troppo tardi ha accorciato le distanze Luis Suarez, che è andato a segno al 43′ del secondo tempo. La partita è stata sostanzialmente dominata dalle Furie Rosse campioni del Mondo e d’Europa in carica: basterebbe il dato del possesso palla – 71% Spagna, 29% Uruguay – a spiegare come si è svolto l’incontro, con il pallone quasi sempre fra i piedi dei giocatori iberici, soprattutto nel primo tempo (chiuso addirittura con il 78% di possesso palla spagnolo). Il dominio è stato pure produttivo, come mostrano i dati relativi al numero di tiri, sia complessivi (16-4 Spagna) sia in porta (9-2 Spagna) nel corso della partita. Quasi un massacro, dunque, che ha confermato il fatto che l’Uruguay non sembra più quello che fra il 2010 e il 2011 è arrivato quarto ai Mondiali e poi ha vinto la Coppa America, anche se la Spagna non ha sfruttato al meglio questa superiorità e il forcing finale di una orgogliosa Celeste ha pure fatto venire qualche brivido agli uomini di Del Bosque. Troppo poco però per mettere in dubbio la correttezza di un successo legittimato pure dalle altre statistiche della partita, come il numero di calci d’angolo (5-1) o il numero di falli commessi (22-13 Uruguay), che evidenzia come spesso i sudamericani siano dovuti ricorrere al fallo per bloccare gli scatenati avversari, che hanno giocato il pallone per 42 minuti di gioco effettivo contro i 17 dell’Uruguay. Il messaggio lanciato dalla Spagna è chiaro: le Furie Rosse vogliono vincere anche l’unico trofeo che manca ancora nella loro bacheca in questi anni trionfali.
La Spagna è passata in vantaggio grazie al gol segnato da Pedro al 20′ minuto del primo tempo: il giocatore del Barcellona è appostato fuori dall’area avversaria in occasione di un calcio d’angolo battuto da Xavi e riceve palla in seguito alla respinta della difesa uruguaiana. Il tiro al volo di Pedro è pregevole, anche se per spiazzare Muslera risulta determinante la deviazione di un difensore che era sulla traiettoria del pallone ma non è riuscito a deviarlo nella maniera migliore, finendo anzi per ingannare il proprio portiere (1-0). Al 32′ arriva il raddoppio, firmato da Roberto Soldado, attaccante del Valencia: grande azione in velocità della Spagna, sulla trequarti il pallone giunge a Fabregas che con uno splendido assist in profondità pesca Soldado solo davanti a Muslera. L’attaccante ha il tempo di controllare e di colpire con un tiro di destro che non lascia scampo al portiere (2-0). Il finale diventa palpitante al 43′ del secondo tempo, quando Luis Suarez, attaccante uruguaiano del Liverpool e obiettivo di mercato di mezza Europa, accorcia le distanze con una splendida punizione molto simile a quella segnata da Pirlo in Italia-Messico. Un destro a giro che si infila quasi nell’angolino senza lasciare scampo a Casillas (2-1), ma è troppo tardi per la reazione degli uomini di Tabarez.
Vicente Del Bosque, c.t. della Spagna, ha commentato così il successo della sua squadra: “Abbiamo giocato una buona partita e dominato per quasi tutto l’incontro, però abbiamo fallito troppe occasioni da gol e così nel finale abbiamo sofferto. Dovevamo segnare più gol e vincere con un margine più grande per evitare questi rischi nel finale, quando ci siamo pure innervositi. Comunque sono soddisfatto, abbiamo alternato bene il controllo del pallone con la profondità, abbiamo difeso bene e recuperato velocemente il pallone”. Onesta l’analisi di Oscar Washington Tabarez, c.t. dell’Uruguay: “La Spagna è stata molto superiore, il risultato avrebbe potuto essere catastrofico. Abbiamo perso contro un avversario che è stato superiore, ora per noi la partita decisiva sarà quella contro la Nigeria. Ci sono mancati l’ordine e la capacità di recuperare il pallone, siamo stati bravi almeno a reggere in una situazione difficilissima, evitando che la sconfitta assumesse peggiori proporzioni ma la Spagna ha impostato la partita come ha voluto”.