Forse è la partita meno nobile della Confederations Cup quella che si gioca stasera alle 21 a Belo Horizonte per il gruppo B. Estadio Nacional Mané Garrincha, più comunemente noto come Mineirao: è la casa dell’Atletico Mineiro, e oggi ospita Tahiti-Nigeria. Inserite nello stesso girone di Spagna e Uruguay, le due nazionali sono destinate a una precoce eliminazione, pur se le Super Aquile possono in qualche modo dire la loro. Non così Tahiti, che è qui in quanto vincitrice a sorpresa della Coppa delle Nazionali Oceaniche e non ha grosse pretese se non quella di partecipare, dare l’anima in campo e provare magari a lasciare il segno. La formula della Confederations Cup prevede che siano le prime due squadre di ogni girone a qualificarsi per le semifinali, che andranno in scena secondo lo schema classico A1-B2, B1-A2; difficile quindi che Tahiti e Nigeria, partecipante per aver vinto la Coppa d’Africa, facciano strada. E’ una sfida comunque intrigante, c’è grande attesa nel vedere all’opera Tahiti; la Nigeria invece ha creato un tormentone prima della partenza a causa di un diverbio con la Federazione circa alcuni premi. Tutto rientrato e gli africani ci sono; possono rappresentare una sorpresa nel torneo, ma sono ben lontani dalla squadra che negli anni Novanta aveva seriamente messo in difficoltà le europee in due edizioni dei Mondiali (1994 e 1998). 
Per essere presenti in Brasile, molti dei membri della spedizione di Tahiti hanno preso ferie: in Polinesia infatti sono tutti dilettanti, ad eccezione dell’attaccante Vahirua che gioca in Grecia (clicca qui per le probabili formazioni di Tahit-Nigeria). Situazione paradossale, che fa venire la nostalgia del calcio che fu: i giocatori si sono presentati senza il medico, e per abituarsi al clima che li attenderà allo stadio si sono allenati con gli altoparlanti che sparavano cori di tifosi brasiliani. Nelle parole del CT, Eddy Etaeta, c’è tutto il fascino di chi sogna ad occhi aperti: l’innamoramento per Iniesta che non vede l’ora di ammirare dal vivo, il Maracanà… insomma: un qualcosa da tramandare per gli anni a venire. Per il momento, nel raggruppamento oceanico delle qualificazioni al Mondiale del 2014, Tahiti è in testa al suo girone, davanti a Nuova Caledonia, Vanuatu e Samoa (battuta 10-1 in trasferta). Non sarà grande calcio, ma l’entusiasmo non manca: sembrano le epoche dei pionieri. Diverso il caso della Nigeria, perchè il calcio africano è cresciuto da tempo, anche grazie alla riapertura delle frontiere che ha portato i calciatori del Continente Nero in Europa. Anche la Nigeria guida il suo gruppo di qualificazione al Mondiale (davanti a Malawi, Namibia e Kenya): la strada è ancora lunga, ma intanto il CT Keshi ha trovato un gruppo che, pur se inferiore tecnicamente a quello degli anni Novanta, è stato in grado di vincere la Coppa d’Africa dello scorso inverno, grazie all’apporto di calciatori ormai famosi in Europa come Ambrose (Celtic), Obi Mikel (Chelsea) e il “nostro” Onazi, che purtroppo ha dovuto rinunciare alla Confederations Cup a causa di un infortunio. Anche qui c’è grande entusiasmo, i risultati saranno più difficili da centrare ma gli eredi di Okocha, Amokachi, Finidi e Yekini sono pronti: sicuramente questa sera sono favoriti, poi si vedrà nel prosieguo del torneo quando si troveranno di fronte Uruguay e Spagna (già battuta, 3-2, nel girone eliminatorio del Mondiale 1998, ma come detto era un’altra Nigeria e soprattutto era un’altra Spagna). Per il momento, a Belo Horizonte è tutto pronto: forse per una sera lasceremo da parte stretti tatticismi e difese bloccate per un calcio “spensierato” e senza troppi fronzoli. Non resta che dare la parola al campo: la diretta di Tahiti-Nigeria sta per cominciare…



 

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