Continua l’indagine dei Ros di Trento in merito alla positività di Alex Schwazer, fermato la scorsa estate alla vigilia della partenza per Londra, dove avrebbe dovuto difendere il titolo olimpico conquistato nella marcia quattro anni prima. Quello che emerge ha dell’incredibile: sappiamo già che Schwazer ha più volte evitato i controlli con mille scuse: non si faceva trovare in casa, accampava impegni che in realtà non c’erano. Addirittura però sono uscite delle intercettazioni di e-mail che il marciatore scambiava con il medico della Federazione, nelle quali l’altoatesino spergiurava di non stare facendo nulla di illegale. Insomma: i Ros cercano di stabilire quando Alex abbia effettivamente iniziato ad assumere Epo (probabilmente prima del controllo incriminato, ma ancora non ci sono le prove), e in una mail del 28 giugno 2012 lui scriveva testuali parole: “Ti ho dato la mia parola e non ti deluderò. Sono altoatesino, non sono napoletano”. Una frase che farebbe anche ridere se non fosse che la situazione in sè non è propriamente una commedia da prima serata. Intanto, nella stessa mail indirizzata a Pierluigi Fiorella si legge che “le cazzate le ho fatte a marzo, ma… ho imparato la lezione”. Dunque, probabilmente già da quella data Schwazer assumeva sostanze proibite. Nel frattempo emerfono altri dati dall’indagine: cinque persone sono indagate per favoreggiamento a seguito delle perquisizioni effettuate in casa dell’atleta. Pare infatti che queste persone fossero a conoscenza dell’uso di doping di Schwazer, ma non abbiano denunciato la cosa. 



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