Allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro, che ha ospitato nella sua gloriosa storia tante partite leggendarie, ieri è andata in scena una sfida che a suo modo sarà storica. Spagna-Tahiti è finita 10-0 ma è stata un bel momento di sport, un’emozione che i giocatori della squadra campione d’Oceania racconteranno ancora fra qualche decennio ai loro nipotini: giocare in uno stadio del genere contro i campioni del Mondo e d’Europa in carica non capita tutti i giorni. La Spagna sale invece senza nessun problema a quota 6 punti nel gruppo B ed esalta i suoi attaccanti. Poker per Fernando Torres, tripletta per David Villa, doppietta per David Silva e un gol per Juan Mata, anche se da un punto di vista strettamente tecnico è legittimo chiedersi che senso abbia in una partita del genere in una manifestazione di grande livello. Andiamo comunque a curiosare nelle statistiche ufficiali della Fifa, che ci parlano di una Spagna che a dire il vero ha avuto un possesso palla addirittura inferiore a quello avuto con l’Uruguay, fermandosi “soltanto” al 62%. Insomma, le Furie Rosse hanno anche lasciato giocare Tahiti, ma chiaramente sono state devastanti quando avevano in mano il pallino del gioco: il 28-1 dei tiri complessivi dice tutto, il 19-1 che scaturisce se ci limitiamo ai tiri nello specchio della porta avversaria è altrettanto eloquente e spiega perché gli spagnoli siano arrivati in doppia cifra, il 14-8 per la Spagna nei falli commessi ci dimostra che non è mancato nemmeno l’agonismo.
La grandinata di gol spagnoli comincia già al 5′ minuto del primo tempo, quando Fernando Torres provvede a sbloccare il risultato con un bel tiro in diagonale dal lato sinistro dell’area avversaria (1-0). Tahiti però regge bene nella prima parte del match, e per il raddoppio bisogna attendere fino al 31′, quando David Silva sbuca alle spalle della difesa avversaria con un bel taglio dalla fascia destra e infila il portiere avversario (2-0). Qui però arriva il diluvio. Passano due minuti e al 33′ Torres firma la personale doppietta al termine di un velocissimo contropiede: l’attaccante evita il portiere in uscita disperata fuori dalla propria area e poi deposita nella porta sguarnita (3-0). Al 39′ entra in scena anche David Villa che, sempre al termine di un’azione in velocità, controlla un cross dalla fascia sinistra e trafigge con un tocco preciso il povero Roche (4-0). Passiamo così al secondo tempo, quando passano soli 4′ per arrivare alla doppietta dello stesso Villa, che è il più lesto ad approfittare di un traversone basso di Monreal dalla fascia sinistra, spingendo in rete con un tocco sotto misura (5-0). Al 12′ fa invece tripletta Torres, che si fa trovare libero a centro area dopo una progressione di Jesus Navas sulla destra e deposita in rete con un tiro sul primo palo (6-0). Arriviamo così al 19′, quando anche Villa centra il tris personale scattando sul filo del fuorigioco su un lancio lungo che taglia fuori tutta la difesa tahitiana: il portiere sarebbe in vantaggio, ma manca il pallone e per Villa diventa facilissimo depositare in rete la sfera (7-0). Altri due piccoli minuti, e al 21′ entra nel tabellino pure Juan Mata, che si smarca al limite dell’area dopo una serie di tocchi ravvicinati da parte dei giocatori della Furie Rosse e infila per l’ennesima volta Roche (8-0). C’è poi tempo per il rigore calciato da Torres sulla parte alta della traversa, ma il nono gol arriva comunque al 33′, e a firmarlo è proprio il giocatore del Chelsea, protagonista di un altro contropiede da manuale, concluso stavolta aggirando il portiere per poi depositare in rete il pallone del poker personale (9-0). La Spagna arriva in doppia cifra al 44′, quando un pallone proveniente dalla fascia destra viene controllato da Torres per l’accorrente David Silva, che centra l’angolino ottenendo così la doppietta personale (10-0). Sipario.
Il c.t. della Spagna Vicente Del Bosque commenta così la facile vittoria ai danni di Tahiti: “Abbiamo giocato bene e approcciato la partita nel modo giusto, che è il modo migliore per mostrare rispetto per la squadra avversaria. La differenza di qualità era evidente e ha rispecchiato il gap che c’è fra le squadre professionistiche e quelle formate da dilettanti. Tahiti ha dato un esempio di fair play e ha attaccato ogni volta che ha potuto. Non abbiamo segnato più gol perché non ce l’hanno concesso. Questa partita non ha danneggiato il calcio in nessun modo, anzi l’ha reso più forte sotto tutti i punti di vista”. Queste invece le parole di Eddy Etaeta, allenatore di Tahiti: “Sapevamo che avremmo giocato in un torneo con avversarie che sono ai massimi livelli e, anche se abbiamo perso, per noi la partita contro la Spagna rappresenta una vittoria. Quello che ci sta succedendo in Brasile è una sorpresa, perché stiamo ricevendo grandissimo sostegno nonostante pesanti sconfitte: abbiamo vinto nel cuore dei tifosi, grazie a tutti”.