Allo stadio di Salvador de Bahia ieri notte Uruguay-Nigeria è finita 2-1, vittoria molto pesante per la Celeste che in questo modo pone una seria ipoteca sulla qualificazione alle semifinali della Confederations Cup 2013. La partita della seconda giornata del gruppo B è stata caratterizzata dalle reti di Diego Lugano e Diego Forlan per gli uruguaiani, intervallati dalla rete di Obi Mikel per quello che era stato il momentaneo pareggio dei campioni d’Africa, la cui situazione però ora si fa difficile. Passiamo ora ad analizzare la partita attraverso i dati forniti dalle statistiche ufficiali della Fifa: il possesso palla è stato favorevole alla Nigeria, che lo ha mantenuto per il 56% del tempo di gioco effettivo, per la precisione 28 minuti contro i 22 minuti e il 44% a favore dell’Uruguay. Una supremazia che è stata confermata anche dal numero di conclusioni complessive nel corso della partita (13-9 Nigeria), anche se si riduce quasi ad annullarsi se si considerano solamente le conclusioni nello specchio della porta avversaria (5-4 Nigeria). Di certo gli africani non avrebbero meritato di perdere – sono avanti anche nel numero dei calci d’angolo (8-6) – ma quello che i numeri non dicono è che i sudamericani sono stati più freddi e concreti nei momenti decisivi della partita: una differenza d’esperienza che è risultata determinante per decidere le sorti della partita.



L’Uruguay è passato in vantaggio al 19′ minuto del primo tempo grazie alla rete messa a segno dall’esperto difensore Diego Lugano. L’azione nasce sugli sviluppi di un calcio d’angolo, quando il pallone arriva a Diego Forlan sulla fascia sinistra: l’attaccante mette in mezzo un cross basso su cui Edinson Cavani tenta il colpo ad effetto mancando però la palla. Questo liscio si trasforma tuttavia in un ‘velo’ per Lugano, che non colpisce benissimo, probabilmente sorpreso dal liscio di Cavani, ma riesce comunque a deviare in rete la sfera da pochi metri. Nulla da fare per Enyeama (1-0). La Nigeria ottiene il pareggio al 37′ grazie ad Obi Mikel, certamente l’elemento di maggiore qualità della rosa: il centrocampista riceve palla al limite dell’area avversaria, evita un difensore e poi lascia partire un bel tiro di sinistro che si infila sotto la traversa, imparabile per Muslera (1-1). L’Uruguay torna però in vantaggio al 6′ minuto del secondo tempo, grazie al gol del veterano Diego Forlan al termine di una azione condotta per intero dai tre attaccanti sudamericani: Luis Suarez imposta la ripartenza e poi appoggia il pallone per Cavani, che allunga la sfera verso Forlan che accorre dalla fascia sinistra. L’ex interista lascia partire un bel tiro in corsa, potente e preciso, che si infila imparabilmente sotto la traversa (2-1). E’ il gol che decide la partita e forse anche la qualificazione.



Il c.t. dell’Uruguay Oscar Washington Tabarez commenta così la fondamentale vittoria della Celeste sulla Nigeria: “Non avevamo mai giocato così prima di oggi con i tre attaccanti in campo insieme. Nel primo tempo abbiamo iniziato bene ma poi la Nigeria è cresciuta, mentre nel secondo tempo abbiamo preso il comando e poi l’abbiamo mantenuto. Avremmo potuto chiudere prima la partita, ma siamo contenti lo stesso. Fin dal momento del sorteggio sapevamo che questa partita sarebbe stata decisiva: abbiamo fatto un passo importante verso le semifinali, ci siamo aperti la strada”. Così invece ha commentato Stephen Keshi, allenatore della Nigeria: “L’Uruguay ha giocato come ci aspettavamo, ma il loro è un gruppo che lavora da sei anni, mentre il nostro solo da un anno e mezzo. Eravamo deconcentrati al momento del loro secondo gol e questo ci è costato la partita. Comunque sono molto orgoglioso di quello che hanno fatto i miei ragazzi, considerata la differenza d’esperienza: dobbiamo solo essere più professionali. Non vediamo l’ora di giocare con la Spagna: tutto può succedere”.

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