La giornata di oggi è stata caratterizzata dalle indagini della Guardia di Finanza, su mandato della Procura di Napoli, nelle sedi di decine di società di serie A, serie B e Lega Pro (clicca qui per leggere la notizia), per raccogliere documenti relativi ai contratti di molti calciatori. Gli inquirenti vogliono accertare l’esistenza di eventuali associazioni a delinquere finalizzate all’evasione fiscale, in cui potrebbero essere coinvolti anche i procuratori dei giocatori. Un’operazione molto vasta e certamente non semplice da comprendere per i non addetti ai lavori: abbiamo provato a capirne di più rivolgendo alcune domande a Marcel Vulpis, direttore di Sporteconomy. Ecco le sue risposte in esclusiva per IlSussidiario.net.
Come possiamo analizzare queste indiagini della Guardia di Finanza? Per prima cosa dobbiamo dire che si tratta di una vicenda complicata e complessa. Come spiega anche il comunicato della Procura di Napoli, è un’indagine che parte da lontano sia territorialmente sia nel tempo, e che coinvolge non solo la città campana ma ben 32 altri Nuclei di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza: dunque è un’indagine su vasta scala.
In che cosa consiste esattamente? Non credo che ci troviamo di fronte a vere e proprie perquisizioni, ma piuttosto a delle richieste di consegna di documenti. I contratti dei calciatori devono essere presenti nelle sedi delle loro società e devono essere consegnati anche in Federcalcio. Dò per scontato che questi documenti e contratti siano tutti formalmente a posto.
Perché? Proprio perché è un’operazione così vasta. Ci sono tutta una serie di controlli, che farebbero emergere delle irregolarità e che sarebbe stato impossibile eludere così tante volte. Queste anomalie dunque sarebbero emerse, e a quel punto ci sarebbe un interscambio di informazioni fra la Figc, le società, i giocatori e i loro procuratori per chiarire la vicenda. Quindi credo che formalmente sia tutto in regola.
Cosa ci potrebbe essere dunque di illecito? Il comunicato parla – chiamandoli tra l’altro delitti e non reati – di associazione a delinquere con lo scopo di evadere le tasse, anche tramite fatture false. Quindi in questa fase la Guardia di Finanza sta accertando se c’è qualcosa di poco chiaro nella tracciabilità delle operazioni, quindi vuole capire se ci sono delle ‘zone grigie’ in questi pagamenti.
E se ci saranno davvero? Se in questa fase A – per così dire – si accertasse che realmente c’è qualcosa di irregolare (al di là degli aspetti formali, che ribadisco credere siano perfetti), si passerà ad analizzare tutte le operazioni di pagamento collegate a questi contratti, con richieste di informazioni e controlli anche nelle banche, sui conti di quei giocatori, agenti e dirigenti di club di cui si sospettasse che possano essere protagonisti di triangolazioni particolari, per valutare le possibili anomalie.
Quali potrebbero essere? Facciamo un’ipotesi: se si vede che dal conto del procuratore piuttosto che da quello del giocatore iniziano a partire bonifici verso paradisi fiscali, è chiaro che c’è qualcosa che non va. Bisognerà dunque – in una seconda fase – capire bene cosa è successo sui conti delle persone che dovessero risultare sospette.
Potrebbero essere colpevoli i giocatori in prima persona? I problemi col fisco di chi possiede grandi patrimoni sono frequenti. Si può trattare di evasione fiscale vera e propria, oppure di casi in cui calciatori (o sportivi in generale) si affidano alle persone sbagliate, vedi il caso di Valentino Rossi o in questi giorni Leo Messi. Sono patrimoni ‘golosi’, ed è facile che ci possano essere delle furbate per eludere il fisco. Ne dovranno rispondere tutte le persone eventualmente coinvolte.
Quindi responsabilità personali più che delle varie società? In linea di principio direi di sì. I soggetti coinvolti saranno i vari avvocati, commercialisti, procuratori che hanno favorito l’emissione di fatture false o tutto ciò che può avere permesso di distrarre denaro dall’erario per finire in conti – magari di paradisi fiscali – riconducibili agli agenti o ad altri personaggi vicini a loro o ai calciatori. La legge c’è, chi la viola sa a che cosa può andare incontro: le tasse bisogna pagarle, se non lo si fa si incorre in pene e sanzioni. I giocatori spesso si ritrovano molto fragili sul come gestire i loro soldi, e se sbagliano la scelta dei personaggi a cui affidarsi, ecco che ci si ritrova in situazioni di questo genere. Quindi bisognerà accertare anche se la colpa sarà direttamente dei calciatori o dei personaggi che gravitano intorno a loro. (Mauro Mantegazza)