L’Italia gioca benissimo e senza timori reverenziali contro una Spagna un po’ sorpresa dall’irruenza e dall’organizzazione di gioco azzurra. Il Blocco juventino (Marchisio, Giaccherini e Pirlo in particolare) forse galvanizzato dal colpo Tevez sta facndo vedere di che pasta è fatto e la squadra si esalta. Bella partita fin’ora (clicca qui per la diretta di Italia-Spagna).
E’ stata definita una partita impossibile, ma la verità è che Italia-Spagna, semifinale di Confederations Cup 2013 in programma stasera alle 21, è tutta da giocare. Il teatro è quello del Castelao di Fortaleza: la Spagna è giunta prima nel suo girone, l’Italia seconda, chi vince (supplementari e rigori in caso di parità) affronta nella finale di domenica il Brasile padrone di casa. La Confederations Cup, manifestazione che raccoglie le vincitrici di Mondiale, Europeo e dei vari tornei continentali, è entrata nella fase calda: gli Azzurri di Cesare Prandelli hanno partecipato una sola volta, quattro anni fa, uscendo al primo turno. Alla Spagna è l’unico trofeo che manca: le Furie Rosse dominano dal 2008, ma nella scorsa edizione furono eliminate in semifinale interrompendo così la striscia record di risultati utili. I precedenti tra le due nazionali sono 27, prima volta in Confederations Cup: le vittorie dell’Italia sono otto, le stesse della Spagna, va da sè che ci sono 11 pareggi. In campo neutro, e cioè in manifestazioni ufficiali, ci sono tre vittorie dell’Italia, quattro pareggi e una sola vittoria della Spagna. Quando? Nell’ultima partita giocata, quella del primo luglio 2012 quando a Kiev, nella finale dell’Europeo, le Furie Rosse si sono imposte per 4-0. Sempre a quel torneo risale l’ultimo pareggio, 1-1 nella gara d’esordio del girone; mentre l’ultima vittoria azzurra in competizioni ufficiali è quella del 1994: ai Mondiali negli Stati Uniti le due Nazionali si affrontarono ai quarti, finì 2-1 per noi grazie alle reti di Dino Baggio e Roberto Baggio (pareggio momentaneo di Caminero per la Spagna), una partita passata alla storia anche per la gomitata di Mauro Tassotti a Luis Enrique nel finale, che non fu vista dall’arbitro ma che in seguito costò otto giornate di squalifica al terzino azzurro.
Negli ultimi anni però abbiamo pianto noi: abbiamo già ricordato la finale europea dello scorso anno, mentre nel 2008, sempre agli Europei, ai quarti di finale finì 0-0, ai rigori sbagliarono De Rossi e Di Natale (per gli iberici errore di Guiza) e furono loro a qualificarsi, vincendo poi il torneo e inaugurando così la striscia di vittorie. Tra i giocatori italiani che hanno giocato nel campionato spagnolo ricordiamo soprattutto Antonio Cassano (Real Madrid, esperienza poco felice), ma ci sono anche Corradi, Fiore e Di Vaio nel Valencia (così come Amedeo Carboni ed Emiliano Moretti), Cristian Riganò e Marco Storari nel Levante allenato da Gianni De Biasi, Cristiano Doni nel Mallorca, Matteo Contini nel Saragozza. Per quanto riguarda gli spagnoli in Italia, il più recente è Borja Valero, tuttora della Fiorentina; e nel passato abbiamo avuto Martin Vazquez (Torino), Fernando Redondo (Milan), Victor Munoz (Sampdoria), Gaizka Mendieta (Lazio), Francisco Farinos (Inter), Ivan Helguera e José Angel (Roma), José Mari e Javi Moreno (Milan), oltre ai quasi leggendari Luis Suarez (Inter) e Luis Del Sol (Juventus e Roma). L’Italia è arrivata seconda nel gruppo A di Confederations Cup. Il cammino degli Azzurri è iniziato con la vittoria per 2-1 sul Messico, reti di Pirlo e Balotelli; poi il soffertissimo 4-3 sul Giappone, rimontando da 0-2 e giocando male ma portando a casa i tre punti grazie a De Rossi, Balotelli (su rigore), un’autorete e Giovinco nel finale. L’ultima partita, contro il Brasile, serviva solo per definire la posizione nel girone e quindi l’accoppiamento della semifinale: è finita 4-2 per i verdeoro, la Nazionale di Prandelli non è scesa in campo nel primo tempo e a nulla sono valse le reti di Giaccherini e Chiellini. Per di più, questa sera saremo senza Balotelli e Abate, entrambi infortunati nella partita contro il Brasile e perciò costretti a rientrare in Italia. Prandelli ha costruito un gruppo che è subito riuscito a conquistare la finale degli Europei ed è rimasto praticamente lo stesso per i Mondiali; qualcuno (Osvaldo) probabilmente rientrerà in corsa tra un anno, qualcuno potrebbe uscire come Alberto Gilardino, che però stasera ha la grande occasione di lasciare il suo segno su questa Confederations Cup. La Spagna, come al solito, non ha fatto prigionieri: determinata a vincere l’unica competizione che le manca, la Nazionale di Vicente Del Bosque ha prima battuto 2-1 l’Uruguay (Pedro e Soldado), poi hanno passeggiato su Tahiti pur inserendo tutte le riserve (poker di Torres, tripletta di Villa, doppietta di David Silva e gol di Mata), infine hanno battuto anche la Nigeria, prendendosi uno scontatissimo primo posto nel girone (contro le Super Aquile doppietta di Jordi Alba e gol di Torres). Il CT delle Furie Rosse non ha cambiato granchè rispetto al gruppo che ha trionfato in Polonia e Ucraina un anno fa, nè da quello campione del mondo del 2010; tutt’al più è cambiato qualche titolare (Soldado e Fabregas per Villa e Torres) ed è stato inserito qualche giovane (Pedro è ormai stabilmente parte della squadra), ma si sta cercando di spremere anche l’ultima goccia di questa strepitosa generazione di talenti, che ovviamente partirà favorita anche alla prossima Coppa del Mondo. La Spagna parte favorita anche questa sera: tutti i pronostici dicono che per l’Italia sarà durissima, anche se abbiamo già dimostrato di potercela giocare con loro ad armi pari e in questo senso Prandelli pare intenzionato a proporre la difesa a 3, ovvero quella che aveva fermato le Furie Rosse all’esordio degli Europei. Vedremo stasera se andrà ugualmente: andare ai supplementari potrebbe creare qualche tensione nella Spagna, anche se naturalmente la speranza è quella di vincere subito. Ora, senza indugi, lasciamo la parola al campo: Italia-Spagna, semifinale di Confederations Cup, sta per cominciare…
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