La Nazionale di Prandelli esce dalla Confederations Cup dopo una lunga battaglia, terminata ai calci di rigore. Dopo 120 minuti di gioco il risultato era ancora a reti inviolate e ci sono voluti 7 rigori a testa per decretare la seconda finalista del torneo, la Spagna. Gli azzurri escono comunque a testa alta dopo un match che li ha visti a lunghi tratti dominare gli avversari. Analizzando le statistiche recuperabili a fine partita però notiamo che nel complesso il risultato di parità dopo i tempi regolamentari è giusto. Per quanto riguarda le conclusioni, la Spagna ha tirato 19 volte, mentre gli azzurri 13. Il possesso palla è invece leggermente a favore degli iberici, 54%. Una delle chiavi del successo spagnolo è stata la trappola del fuorigioco. Infatti, la linea difensiva della Roja si è alzata coordinata e in posizione avanzata molto spesso così da costringere per ben 9 volte i giocatori azzurri a essere sorpresi in off-side. In una gara non particolarmente cattiva l’arbitro inglese Webb ha mantenuto il controllo del match fischiando solo quando necessario (29 falli in tutto) e usando con criterio i cartellini. Ammonizioni per De Rossi (gioco scorretto) e Piquè (stop di braccio).
Arbitra l’inglese Howard Webb. La Spagna dopo il fischio d’inizio parte forte: in due minuti Pedro si rende pericoloso con una discesa dalla fascia e con un tiro dalla distanza, ma Buffon non deve sporcarsi i guanti. Il primo guizzo degli azzurri si ha al 5’ quando un contropiede rapido parte dai piedi di De Rossi e termina con il tiro sbilenco di Giaccherini. L’Italia progressivamente esce allo scoperto, sviluppando un ottima circolazione di palla che spesso presenta diverse opportunità. Una di queste si chiama Maggio. L’esterno del Napoli più volte si fa trovare libero in profondità. Al 15esimo, propone un cross basso dal fondo che Gilardino gira immediatamente cercando il secondo palo. Casillas immobile osserva la palla sfilare sul fondo. Qualche minuto dopo, Pirlo sfrutta una punizione dalla tre quarti per offrire un cross teso sul quale si catapulta De Rossi, che di testa non riesce a inquadrare lo specchio. L’Italia acquista sicurezza e ritmo via via maggiori e continua a costruire. Al 20 esimo, Giaccherini si fuma due avversari sulla fascia accentrandosi e serve splendidamente Maggio che di testa serve una palla al bacio per Marchisio che da pochi passi non riesce a battere Casillas. Le furie rosse provano a reagire ma non trovano gli spazi giusti per colpire, così gli avversari ne approfittano. Giaccherini serve a meraviglia Maggio, ma il colpo di testa del centrocampista viene respinto dal capitano spagnolo. Prima del finale, la Spagna si fa rivedere grazie a un’invenzione di Torres, ma il tiro che ne segue sfiora il palo alla sinistra di Buffon.
Nella ripresa Barzagli, alle prese con guai muscolari, lascia il campo a Montolivo. De Rossi scala nel ruolo di difensore libero. La Spagna che esce dagli spogliatoi del Castelao di Fortaleza è un’altra squadra. I segnali positivi convincono Del Bosque a richiamare Silva per inserire Jesus Navas. Dopo qualche minuto il neo giocatore del Manchester City impegna Buffon con una parata bassa. La difesa azzurra si ricompatta subito e solo i lampi di Iniesta fanno scricchiolare il muro eretto da Bonucci, De Rossi e Chiellini. Qualche minuto dopo l’Italia reagisce grazie all’asse Candreva  Maggio che confeziona un assist pregiato per Marchisio. L’asso torinese però si fa stoppare la conclusione sotto porta da Piquè. I due allenatori provano a cambiare le carte in tavola inserendo Mata per Pedro e Aquilani per Marchisio. Nel finale Jesus Navas sfida Buffon con un diagonale dalla distanza, ma il capitano della Nazionale risponde presente.
Nei tempi supplementari la Roja minaccia più volte l’equilibrio del match. Dopo pochi minuti Piquè riesce a liberarsi in area, ma non a correggere in rete il cross dalla bandierina. Jesus Navas, invece, ci prova con una giocata delle sue: serie di finte e tiro a incrociare. Buffon però è attento e non si fa sorprendere. Iniesta invece risulta essere sempre meno contenibile. Due sue percussioni in area originano un tiro da 5 metri di Jordi Alba che termina alto e una punizione dai 20 metri, poi calciata imprecisamente da Xavi. Il numero 8 ci prova anche agli sgoccioli del match, impegnando Buffon in una parata non semplice.
Il tecnico della Nazionale campione del mondo in carica, Vicente Del Bosque, ha analizzato la gara ai microfoni di Rai Sport: «Nel primo tempo l’Italia è stata più forte, ma nel secondo tempo sono cambiate le cose e nei supplementari la Spagna avrebbe meritato di più. Nel corso della gara le cose si sono equilibrate, man manco che l’Italia si è stancata. I migliori azzurri? Maggio, Giaccherini e Pirlo. Il merito dell’Italia è di aver dato velocità al gioco con gli esterni, che hanno messo in difficoltà la squadra. Balotelli? Gilardino ha saputo tener palla, creare delle buone occasioni, quindi la mancanza non si è sentita». Nonostante la sconfitta subita, Cesare Prandelli richiama i diversi spunti positivi che la prestazione degli azzurri ha fatto emergere. In conferenza stampa il tecnico bresciano ha dichiarato: “Loro sono sempre una grande squadra, hanno dato continuità al loro gioco, come vorremmo fare noi. Stasera abbiamo risposto colpo su colpo, abbiamo avuto l’iniziativa, giocando palla a terra, abbiamo dimostrato coraggio e generosità. Devo fare i complimenti ai miei giocatori. In questo momento pensiamo di poter fare solo un allenamento, infatti sarebbe da rivedere il calendario, ma ora conta non tornare a casa con dei problemi fisici, perché la finale per il terzo posto conta poco. Dobbiamo avere grande forza d’animo, questa è la nostra strada: dobbiamo trovare la continuità sulla convinzione, perché abbiamo dimostrato di poter reggere il confronto con la squadra più forte del mondo. Abbiamo sfruttato le corsie esterne con lucidità, siamo cresciuti e torniamo con la certezza che il risultato arriva attraverso il gioco. Abbiamo disputato un grande primo tempo, ma non potevamo reggere quell’intensità, potevamo chiudere la partita, poi i giocatori hanno cominciato ad avere i crampi, mentre loro fisicamente stavano bene”. (Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)



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