Si sono giocati sabato e domenica i quarti di finale del campionato Primavera: abbiamo il quadro delle quattro semifinaliste, che si affronteranno ora in gara secca. Tre delle quattro squadre che erano favorite per la promozione hanno mantenuto il pronostico: il Milan ha superato il Catania, l’Atalanta ha passeggiato sulla Fiorentina mentre la Lazio ha avuto ragione del Torino. La grande sorpresa viene dal Chievo, che ha superato per 2-1 la Juventus eliminando forse la principale pretendente al titolo. Ora in semifinale avremo Milan-Atalanta e Lazio-Chievo. Filippo Vergani, agente FIFA esperto di calcio giovanile, ha commentato in esclusiva per IlSussidiario.net questi risultati, in attesa delle semifinali.



Cosa possiamo dire di questi quarti di finale? Sottolineo subito un dato statistico: tra le prime quattro squadre d’Italia ce ne sono tre del girone B e una del girone C. Questo mi sembra indicativo del fatto che non ci sia uniformità tra i raggruppamenti del campionato.

Penseresti quindi a un rimescolamento? Non li organizzerei in maniera geografica: è un problema di tutto il calcio giovanile, solitamente i gironi del centro-Sud sono più semplici di quelli del centro-Nord.



Passando alle partite, Chievo sorpresona dei quarti? Decisamente: la Juventus poi ci ha messo del suo, approcciando male la partita. Non si spiega un’eliminazione del genere: consideravo i bianconeri come una delle favorite per lo scudetto, aveva sicuramente qualcosa in più delle altre.

Cosa pensi sia successo? Credo che siano stati troppo appagati dalla vittoria in Coppa Italia: a questo livello non sei abituato a vincere e puoi sederti sugli allori. Per i valori che mettevano in campo le due squadre, nessuno aveva pensato a un risultato del genere. Anche se poi Beltrame, il giocatore principale della Juventus, veniva da un infortunio.



Baroni ha puntato su Leo Bonatini… Che ha combinato ben poco, e infatti è arrivato subito il cambio; ma Beltrame non era a posto fisicamente e non ha inciso come al solito: la Juventus è mancata nel collettivo ma anche nei singoli, perchè anche Schiavone non ha giocato benissimo.

L’Atalanta invece è stata travolgente… Per me non è una sorpresa: a livello di settore giovanile è sempre floridissimo, e ha uno scopritore di talenti come Mino Favini, basti pensare a Pazzini e Montolivo che ha cresciuto lui. In tutti i campionati giovanili gli orobici hanno fatto benissimo – hanno vinto il titolo della Berretti – e non si sono smentiti in Primavera: grande risultato entrare nelle prime quattro d’Italia. E in più…

Sì? 

Stanno mettendo in evidenza ottimi giocatori, come Antonio Palma e Federico Varano che sono di valore assoluto e sono destinati ad una grande carriera.

Adesso l’Atalanta incontra il Milan… Il Milan alla vigilia era la favorita per la finale, insieme alla Juventus. Si vedono i risultati dell’investire sul settore giovanile, a cominciare dal Torneo di Viareggio. I nomi sono sempre quelli: Cristante e Petagna sono del ’95 e possiamo considerarli i top player della categoria; Henty, un ’93 decisivo nel girone di ritorno; Lora e Ganz, anche loro del ’93 e destinati ad andare a fare esperienza il prossimo anno, in serie B o Lega Pro.

La quarta semifinalista è la Lazio: cosa ne pensi? Quest’anno ha fatto grandissime cose: al Viareggio ha perso solo ai rigori dall’Anderlecht, poi campione, mentre in campionato ha vinto il suo girone con una squadra, per esempio rispetto al Torino, più giovane. Sta tirando fuori giocatori molto apprezzati anche da Petkovic, come Luca Crecco, un ’95 che è un jolly; e poi Keita, che ha fatto vedere grandi cose (sabato era squalificato).

Il Torino ha deluso? Il Torino ha deluso. Soprattutto lo ha fatto Diop: se tu arrivi dalla prima squadra per dare una mano ai compagni devi fare la differenza, e invece lui è stato anche dannoso, perchè ha sbagliato dei gol incredibili. Da un lato si può capire: arrivando dal “piano superiore” non puoi avere un amalgama consolidato con gli altri ragazzi. Però, allenandoti con dei professionisti, dovresti far fare il salto alla squadra.

 

(Claudio Franceschini)