La vera notizia del Golden Gala 2013 è stata la sconfitta di Usain Bolt nei 100 metri, battuto da Justin Gatlin per un centesimo (9”94 contro 9”95), ma sono successe tante cose nel meeting disputato davanti agli oltre 50.000 spettatori che ieri sera hanno affollato lo stadio Olimpico di Roma. Una serata che ha sicuramente onorato la memoria di Pietro Mennea, a cui il Golden Gala è stato dedicato. In ottica italiana, le due più grosse soddisfazioni sono arrivate dagli 800 metri e dal salto triplo maschili. Nel primo caso merito di Giordano Benedetti, che ha migliorato il proprio personale portandolo a 1’44”67, sesta prestazione italiana di tutti i tempi. Nel secondo il merito è di Daniele Greco, campione europeo indoor e quarto alle Olimpiadi di Londra, che è arrivato secondo con la misura di 17,04 dietro all’americano Christian Taylor, campione olimpico e mondiale, che si è spinto a 17,08. Terzo il francese Teddy Tamgho in 17,01, quarto l’altro italiano Fabrizio Schembri, con la sua migliore prestazione stagionale (16,85). E peccato che un infortunio abbia bloccato Fabrizio Donato, bronzo olimpico e campione europeo all’aperto. Abbiamo sentito proprio Daniele Greco. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.
Un buon secondo posto al Golden Gala: si poteva fare di più? Da una parte sono soddisfatto di questo risultato, perché ero alla prima uscita stagionale e arrivare secondo dietro a Taylor è sempre un buon risultato. Dall’altra mi rendo conto che avevo la possibilità di arrivare anche primo e questo mi dispiace, anche perché avrei potuto dedicare questo successo al pubblico di Roma.
Quali saranno i suoi obiettivi per il 2013? L’importante sarà saltare bene, con una prestazione che possa essere la migliore possibile. Poi se arriverà anche una medaglia, magari quella d’oro ai Mondiali di Mosca, sarei particolarmente felice.
Taylor è battibile? Perché no. Anche lui non è un marziano e può incappare in una giornata negativa. Ci sono quindi tutte le condizioni per batterlo.
Un giudizio su Fabrizio Donato? E’ un grande atleta, peccato che non fosse presente a Roma a causa del suo infortunio. La sua assenza si è sentita tantissimo.
Che bilancio si può fare delle prestazioni degli atleti italiani al Golden Gala? Hanno fatto bene, anche Alessia Trost che era tanto attesa non ha saltato male. Non potevamo aspettarci cose straordinarie dai nostri atleti.
Lei e Fabrizio Donato siete le punte dell’atletica italiana oggi. Qual è il motivo?
Si è lavorato molto bene nei salti, e in particolare nel triplo, e ora ecco i risultati di tutto questo. Ci sono atleti molto competitivi in questa specialità.
Cosa le è piaciuto di più di questa manifestazione? Il pubblico, con un sostegno e un incitamento agli atleti incredibile. 60.000 persone, neanche si trattasse di un derby Roma-Lazio. Merito della Federazione, che sta lavorando in un modo ideale e permettendo la realizzazione di questo tipo di manifestazioni.
Cosa si dovrebbe fare per far conoscere la sua specialità ai ragazzi possibili nuovi praticanti? Certo si potrebbe dire che i successi che otteniamo io e Fabrizio Donato sono di propaganda a questa specialità per i ragazzi. Direi comunque che proprio quello che sta facendo la Federazione aiuta molto la diffusione della pratica del salto triplo anche tra i più giovani.
Una domanda tecnica: come mai avete così tanti infortuni nel salto triplo? E’ una specialità che sottopone gli atleti a degli sforzi notevoli, che possono provocare situazioni traumatiche quando si salta. Ecco il motivo di tanti infortuni.
(Franco Vittadini)