Finisce in gloria per i padroni di casa stavolta la finale al Maracanà: il Brasile scaccia i fantasmi del Mondiale 1950 battendo con un perentorio 3-0 la Spagna campione d’Europa e del Mondo, che però ha nella Confederations Cup il suo tabù (nel 2009 arrivò terza). Il punteggio è stato più largo di quanto si potesse pensare, probabilmente hanno inciso le fatiche dei giocatori spagnoli nella semifinale con l’Italia, giocata un giorno dopo rispetto ai verdeoro e finita ai rigori, ma un punteggio così netto chiarisce che si è trattato di un successo meritato per gli uomini di Scolari, trascinati dalla doppietta di Fred e dal gol dell’immancabile Neymar. Andando ad osservare i dati delle statistiche ufficiali della Fifa, possiamo osservare che la Spagna è riuscita a difendere la sua tradizionale superiorità nel possesso palla (53%), giocando dunque il pallone per 28 minuti di gioco effettivo contro i 25 dei padroni di casa. L’equilibrio prosegue nel numero di tiri complessivi, con la Spagna ancora in leggero vantaggio (15-14), mentre il Brasile fa il sorpasso di misura se ci limitiamo a considerare i tiri in porta (8-7). La Spagna addirittura domina nei calci d’angolo (8-1), ma questa partita è un esempio clamoroso di come nel calcio le statistiche non spieghino tutto: quella che sembrerebbe una partita equilibrata, forse addirittura con le Furie Rosse leggermente migliori, è stato in realtà un monologo dei brasiliani, che hanno ottenuto un successo pienamente meritato. Ora al Brasile resta solo da sfatare la maledizione della Confederations Cup: di solito chi la vince poi non fa il bis al Mondiale, ipotesi che dalle parti di Rio de Janeiro fa già paura.
Il Brasile ha tratto certamente grande giovamento dal fatto di essere passato in vantaggio già al 2′ minuto del primo tempo: Fred si avventa su un pallone vagante nell’area spagnola dopo un rimpallo fra Neymar e Arbeloa e trafigge Casillas pur calciando da terra. Conclusione da pochi passi che si rivela imparabile per il portiere dei campioni del Mondo (1-0). Il momento decisivo arriva però alla fine del primo tempo: David Luiz salva sulla linea il possibile pareggio iberico, e al 44′ i padroni di casa raddoppiano con Neymar, che con una potente botta di sinistro sotto la traversa finalizza un’azione in velocità rifinita da Oscar per il numero 10 (2-0). Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sul risultato finale, al 2′ della ripresa arriva la doppietta di Fred che chiude definitivamente i conti: su assist di Oscar. Il centravanti punisce Casillas con un preciso tiro rasoterra di destro che gli consente di agganciare Fernando Torres in vetta alla classifica marcatori, e senza avere giocato contro Tahiti (3-0). A dire il vero, la Spagna potrebbe riaprire la partita poco dopo, ma Sergio Ramos sbaglia un calcio di rigore (tiro fuori), e poi arriva l’espulsione di Piquè che lascia la Spagna in 10 e fa calare il sipario sulla finale e sul trionfo del Brasile.
Ecco le parole di Felipe Scolari al termine della finale vinta dal suo Brasile: “Nessun si aspettava un risultato così netto – ha detto nella conferenza stampa ufficiale Fifa –, non contro i campioni del Mondo. Questo titolo vale molto perché ci mostra che siamo sulla strada giusta e che possiamo avere un po’ più di confidenza nel lavoro che stiamo facendo, anche se non dobbiamo rilassarci. Nel 2004 persi la finale degli Europei in casa con il Portogallo, la vita mi ha dato questa possibilità di riscatto. Voglio sottolineare anche il supporto che la squadra ha avuto fuori dal campo: è un messaggio per tutto il Brasile, dobbiamo andare avanti insieme per far sì che le cose migliorino”. Così invece si è espresso Vicente Del Bosque per commentare la pesante sconfitta spagnola: “La sconfitta brucia, ma abbiamo fatto un’ottima Confederations Cup. Prendo il positivo da questo torneo: sono stato con un gruppo fantastico di giocatori che hanno dato il massimo per 28 giorni. Il salvataggio sulla linea di David Luiz ha dato la svolta alla partita, ma è inutile concentrarsi sui dettagli, il Brasile è stato globalmente migliore”.