Quando scrivevamo che Sabine Lisicki sull’erba vale le migliori tenniste del circuito, forse nemmeno noi immaginavamo che sarebbe successo quello che invece è accaduto sul campo centrale di Wimbledon pochi minuti fa: la tedesca ha eliminato Serena Williams rifilandole un e vola ai quarti di finale. Considerazione prima di approfondire: il tabellone femminile del torneo, già aperto dalle uscite precoci di Azarenka e Sharapova, adesso è spalancato pure nella parte alta. Dove chi spera è soprattutto Na Li che, ahinoi, ha triturato Roberta Vinci con un rapidissimo 6-2 6-0. Poi, a sperarci sarà una tra Agnieszka Radwanska e Tsvetana Pironkova (altra specialista sull’erba: le due sono in campo adesso, e la bulgara ha vinto il primo set), mentre chi è nella parte bassa del tabellone adesso sa che non solo può arrivare in finale, ma addirittura giocarsi il titolo. Vogliamo rifare il giochino dell’alzare la mano e contare chi avrebbe immaginato una vincitrice che non fosse una delle prime tre al mondo? Meglio sorvolare, e dire intanto che gli inglesi da una parte hanno applaudito la grande impresa, dall’altra hanno storto un po’ il naso perchè una finale senza la Williams perde comunque qualcosa, e ancora di più avranno lanciato qualche maledizione (sempre con aplomb) perchè Laura Robson si è trovata 5-4 e servizio nel primo set contro Kaia Kanepi, ma ha perso l’occasione ed è stata battuta. Pensate: avrebbe trovato la Lisicki, e non Serena. Che perde dopo una striscia record di 35 successi consecutivi, dalla sconfitta contro Sloane Stephens ai quarti in Australia; e perde anche la possibilità di centrare lo Slam numero 17 in carriera, il sesto a Wimbledon. Se l’americana crede nella cabala, starà già facendo scongiuri per gli Us Open. E’ giusto e doveroso però lasciare il proscenio a Sabine Lisicki, 23enne tedesca di Troisdorf (ma oggi vive, guardate un po’, a Bradenton in Florida). Una tennista che con la top ten ci aveva flirtato ben prima dello scorso anno (quando è stata anche numero 12 del ranking WTA) ma che a causa di problemi alle caviglie era stata costretta a uscire dalle prime 100 al mondo. Nel aveva emozionato tutta Wimbledon quando, al secondo turno, aveva rimontato un set a Na Li per poi vincere e abbandonarsi a un pianto dirotto e liberatorio (sulla carta, i problemi fisici e la mancanza di preparazione avrebbero dovuto impedirle di passare anche solo il primo incontro). Si era spinta fino alla semifinale, eliminata da Maria Sharapova cui però aveva restituito tutto l’anno seguente, facendola fuori agli ottavi ma fermandosi ai quarti, battuta da Angelique Kerber in una delle partite più belle del torneo. In questa edizione Sabine, che ha un sorriso contagiosissimo ed è tra le giocatrici più simpatiche del circuito, ha eliminato Francesca Schiavone in maniera netta, poi Alexandra Cadantu e Elena Vesnina prima di far fuori, in rimonta, Samantha Stosur. Oggi il capolavoro con Serena Williams, soprattutto perchè, perso il secondo set 6-1 e sotto 4-2 nel terzo e servizio Serena, nessuno le dava un centesimo. E invece, la Lisicki ha chiuso al secondo matchpoint. E’ una notizia clamorosa, anche se chi ama le statistiche e ricorda bene i precedenti avrebbe potuto pronosticarla: la Lisicki infatti, dal 2009, qui a Wimbledon ha sempre fatto fuori la vincitrice del Roland Garros, come l’intervistatore ufficiale del torneo le ha ricordato dopo il match, quando la tedesca era ancora scossa da lacrime e adrenalina. Kuznetsova nel 2009, Na Li nel 2011 (l’anno prima era infortunata), Sharapova nel 2012, ora Serena; eppure, nonostante il valore della tedesca sui campi verdi, l’eliminazione di Serena Williams fa più scalpore, se possibile, di quelle di Nadal e Federer ai primi due turni. E allora, chi sarà la campionessa di Wimbledon 2013? Non Flavia Pennetta, che purtroppo non ha convertito due game in cui, nel primo set, ha avuto il servizio per chiudere, ed è stata eliminata da Kirsten Flipkens; ma chissà, forse è giunto il tempo di un ricambio generazionale. Sloane Stephens da tempo si porta in giro la nomea di nuova Williams, ed è approdata ai quarti di finale. Che inizi da qui la sua ascesa? Lisicki permettendo, chiaro. (Claudio Franceschini)