Lione regala una grande gioia al ciclismo italiano: Matteo Trentin ha infatti vinto in una volata ristretta ai fuggitivi di giornata la quattordicesima tappa del Tour de France 2013, la Saint Pourcain sur Sioule-Lione di 191 km. Per gli azzurri si tratta del primo successo in questo Tour, ma anche la prima vittoria dopo i due primi posti conquistati da Alessandro Petacchi nel 2010, anno in cui il velocista spezzino conquistò anche la maglia verde finale: dal successo dello sprinter a Reims il 7 luglio 2010 ad oggi, per la precisione tre anni e sei giorni dopo. Per il corridore della Omega Pharma-Quick Step, poi, è una gioia che resterà indimenticabile perché questa è la prima vittoria da professionista per Trentin al secondo anno di carriera. Nato a Borgo Valsugana il 2 agosto , Trentin è sicuramente uno dei giovani più interessanti nel panorama italiano, come avevano dimostrato proprio nel 2011 alcuni importanti successi come il Gp Liberazione e il Campionato italiano Under 23 che gli valsero il passaggio tra i professionisti a metà stagione, dal 1° agosto. In questi due anni si è messo in mostra come ottimo gregario, che in questo 2013 è subito diventato uno dei componenti più importanti della squadra al servizio di Mark Cavendish: oggi ha avuto una giornata di libertà e l’ha sfruttata nel migliore dei modi. E’ stato infatti commovente l’abbraccio che dopo il traguardo gli ha dedicato lo stesso sprinter britannico, per la quarta gioia della Omega Pharma in questa Grande Boucle numero 100 dopo i due successi di Cavendish e la cronometro vinta da Tony Martin; ma se questi erano nomi attesi, Trentin è una sorpresa molto gradita. Al secondo posto si è piazzato lo svizzero Michael Albasini davanti all’americano Andrew Talansky e allo spagnolo José Joaquin Rojas, sulla carta il più veloce dei 18 fuggitivi che hanno animato la tappa. Giornata dunque caratterizzata da questo attacco da lontano di uomini fuori classifica, a cui il gruppo ha volentieri concesso spazio per avere un giorno di “riposo” in un Tour sempre molto combattuto. Se infatti è vero che il percorso prevedeva ben sette Gpm, è altrettanto vero che i due più difficili erano di terza categoria e – senza imprevisti come il vento laterale di ieri – era impossibile per i big darsi battaglia. Detto che Damiano Cunego è stato protagonista con l’olandese Johnny Hoogerland di un vano tentativo di riagganciarsi ai 18 attaccanti, il finale della tappa è stato caratterizzato dal generoso attacco del francese Julien Simon, che ha cercato di anticipare gli avversari. Decisivo è stato il lavoro del tedesco Marcus Burghardt per riprendere Simon, ma all’ultimo chilometro c’è stato prima lo scatto di Albasini e poi quello di Trentin, che è uscito dalla ruota dell’elvetico a 200 metri circa dall’arrivo per tagliare a braccia alzate il traguardo di una corsa che non dimenticherà mai. (Mauro Mantegazza)
1. Matteo TRENTIN (Ita, Omega Pharma-Quick Step) in 4h15’11”
2. Michael ALBASINI (Svi, Orica-GreenEdge) s.t.
3. Andrew TALANSKY (Usa,, Garmin-Sharp) s.t.
4. José Joaquin ROJAS (Spa, Movistar) s.t.
5. Egoitz GARCIA ECHEGUIBEL (Spa, Cofidis) s.t.
6. Lars Ytting BAK (Dan, Lotto-Belisol) s.t.
7. Simon GESCHKE (Ger, Argos-Shimano) s.t.
8. Arthur VICHOT (Fra, Fdj) s.t.
9. Pavel BRUTT (Rus, Katusha) s.t.
10. Cyril GAUTIER (Fra, Europcar) s.t.