“Vada come vada, sarò sempre riconoscente a tutte le persone che mi hanno aiutato e appoggiato. Grazie a tutti per l’affetto ricevuto”. E’ il tweet che pochi minuti fa Thiago Alcantara ha affidato al web: un saluto al Barcellona, che è stata la sua casa per tutta la sua carriera di calciatore fin qui, e che ha appena lasciato per accasarsi al Bayern Monaco dietro il pagamento della somma di 25 milioni di euro. Il brasiliano naturalizzato spagnolo ritrova dunque Pep Guardiola, che lo ha avuto in blaugrana per quattro anni e che lo ha espressamente richiesto alla dirigenza tedesca. “E’ l’unico calciatore che mi sono permesso di chiedere alla società”, ha detto il tecnico. La dice lunga: dopo appena due presenze in campionato nelle prime due stagioni, Thiago Alcantara ha trovato tanto spazio sotto la guida del tecnico catalano, giocando molte partite (anche se spesso non dal primo minuto) e facendo vedere immediatamente di avere delle grandi doti. Unico problema: trovarsi nella squadra migliore del momento, accreditata del titolo di Illegali o anche, che fa tanto moda, squadra più forte di tutti i tempi, un gruppo di palleggiatori e funamboli pazzeschi che non a caso ha vinto tutto. Valli a togliere dal campo Xavi e Iniesta, vai a scalfire le certezze di Sergio Busquets che non poteva uscire mai visto il lavoro di contenimento necessario a supportare tanto potere offensivo. E’ paradossale che, nel momento in cui i blaugrana erano considerati alla fine del ciclo e sembravano aver bisogno di nuovi innesti e di qualche forza fresca, Thiago Alcantara sia stato venduto. Ci saranno state tutte le valutazioni del caso; ma anche così la notizia è stato un fulmine a ciel sereno, paragonabile solo a quando nell’estate del Guardiola, appena arrivato in panchina, avallò la cessione di Giovani Dos Santos che era considerato l’astro nascente di casa Barcellona. Perchè la legge è sempre stata questa: i catalani non vendono i loro giovani, quelli bravi arrivano in prima squadra e qui terminano la carriera. Ecco perchè stupisce che Thiago Alcantara, considerato uno dei migliori della nidiata nati dopo i Novanta, abbia fatto le valigie prima di poter avere una possibilità come titolare. Questione di gerarchie, e di quel problema di cui parlavamo prima. Peccato per il Barcellona: il tempo ci dirà se abbiano avuto ragione loro – come nel caso di Giovani – o se invece tra qualche anno dovranno cercare di ripagarlo a peso d’oro per riportarselo in squadra, come accaduto con Fabregas. Lui, intanto, non porta rancore. “Grazie a tutti”: e se dovesse segnare contro la sua ex squadra, esulterà? A proposito: le ultime notizie in arrivo dal Camp Nou dicono che la sua maglia numero 11 potrebbe prenderla Neymar, che la vestiva nel Santos e in qualche occasione con la Seleçao. L’alternativa è la numero 7, lasciata libera da David Villa. Vada come vada, per citare lo stesso Alcantara, siamo sicuri che la sua camiseta sarà una delle più vendute (Messi resta Messi). (Claudio Franceschini)