Giacomo Sintini risponde alle nostre domande ed esprime il proprio incoraggiamento alla nazionale maschile di volley italiana, impegnata in questi giorni nella fase finale della World League in Argentina. Un breve ma significativo intervento a proposito delle prospettive future del volley azzurro, anche a proposito del discusso Progetto Rio 2016, ultima creazione del coach Berruto. Il ct della Nazionale infatti ha intrapreso un percorso di preparazione atletica in vista dell’impegno olimpico brasiliano, mettendo insieme atleti più esperti con le nuove leve del volley italiano, con l’obiettivo di creare un gruppo compatto e formidabile pronto per le sfide olimpiche del 2016. In esclusiva per Ilsussidiario.net il parere di Jack Sintini sul futuro del volley tricolore: il prossimo appuntamento della nazionale azzurra è fissato per venerdi 19 Luglio, ore 2 di notte (italiana) contro la Bulgaria.
Cosa ne pensa della qualificazione azzurra alla Final Six argentina? Che speranze abbiamo di portare a casa un buon risultato? E’ un grande risultato, l’ennesimo di questo fantastico gruppo. I numerosi risultati conseguiti danno ragione al lavoro fatto dal coach Berruto. Penso che abbiano le carte in regola per fare molto bene anche se non siamo i favoriti, dobbiamo batterci contro squadre molto forti.
Quali potrebbero essere le squadre più difficili da superare? Chi potrebbe allora vincere il titolo quest’anno? Penso sicuramente al Brasile e all’Argentina nazione ospitante della fase finale del torneo. Penso che comunque possiamo dire la nostra e mettere in difficoltà ache gli avversari più ostici.
Cosa ne pensa del Progetto Rio 2016? Sta dando i risultati sperati? Penso che sia fondamentale programmare in questo modo il lavoro della nazionale. Berruto punta molto sui giovani e sui giocatori più maturi in grado di insegnare e creare un gruppo forte e compatto.
Pollice levato quindi? Bisogna puntare molto sugli atleti più giovani fin da ora: il loro inserimento è necessariamente più lungo. Mentre ha scelto bene le persone atte a guidare le nuove leve: sono giocatori esperti e nel caso dovessere fare delle modifiche durante il percorso verso la Olimpiade, il loro inserimento è più agevole.
Negli ultimi giorni sono state sollevate delle critiche alle scelte di Berruto per la rosa della nazionale. In particolare viene criticata l’esclusione per il terzo anno di seguito di Jiri Kovar: pensa che il coach abbia sbagliato a non convocarlo? L’allenatore è uno ed è lui. E’ un uomo, per cui è libero di commettere degli errori e di fare scelte sbagliate. Però l’allenatore è lui, e deve fare le sue scelte anche se a volte non piacciono a tutti.
Perciò, nessuna “polemica”? I giocatori possono solo fare del proprio meglio per essere convocati, ma poi è l’allenatore che si deve prendere queste responsabilità, se ha ritenuto giusto fare certe scelte avrà avuto le sue buone ragioni. Berruto è un allenatore e un uomo che merita la nostra totale fiducia(Michela Colombo)