Oggi è in programma il secondo tappone alpino consecutivo al Tour de France numero 100, e rispetto a ieri la Bourg d’Oisans-Le Grand Bornand potrebbe essere ancora più imprevedibile, perché il percorso presenta grosse difficoltà fin dal principio. La partenza è in programma alle ore 11.00 da Bourg d’Oisans, la località che sorge ai piedi dell’Alpe d’Huez dove si è conclusa la tappa di ieri che ha regalato grandi emozioni con Chris Froome sempre padrone pur se messo in crisi nel finale da una crisi di fame che poteva avere conseguenze ben peggiori. Se ieri il disegno tattico della corsa era chiaro, con la doppia ascesa all’Alpe a decidere tutto, oggi può succedere qualsiasi cosa fin da subito: infatti, pronti via e si scala subito il Col du Glandon, una delle salite mitiche della Grande Boucle. Se qualcuno sogna imprese ardite, ha terreno ideale fin dal principio di questa tappa che fra l’altro sarà molto lunga (204,5 km). Il Glandon è la classica salita francese, in verità non molto dura (5,1% di pendenza media) ma interminabile con i suoi 21,6 km di ascesa. Il Gpm è naturalmente un Hors Categorie e sarà posto al km 33,5 di gara. Dopo una lunga discesa e un brevissimo tratto in pianura, si affronta un’altra scalata mitica, quella per il Col de la Madeleine, che culmina esattamente a 2000 metri d’altitudine. Il secondo Gpm Hors Categorie della giornata sarà posto al km 83,5 della tappa, ed è ancora più duro del precedente: ben 19,2 km di salita, e la pendenza è più dura dal momento che avrà una media del 7,9%. Qui la battaglia si potrebbe davvero scatenare, anche fra i big. Altra lunghissima discesa, per arrivare ad un breve tratto in fondovalle verso lo sprint intermedio di Albertville (km 129,5), la città sede delle Olimpiadi invernali del 1992. Il momento di respiro sarà però davvero breve, perché subito dopo si torna a salire verso il Col de Tamié: Gpm di seconda categoria, 8,6 km di salita al 6,2% di pendenza media. Numeri non paragonabili alle asperità precedenti, ma sarà la successione di salite senza tregua a fare la differenza. Infatti, al termine della discesa si tornerà subito a salire verso il Col de l’Epine: questo sarà un Gpm di prima categoria al culmine di 6,1 km di salita caratterizzati dalla pendenza media del 7,3%. Ancora una volta, non ci sarà tregua: discesa (interrotta a metà da un breve tratto ancora in salita, tanto per gradire), e subito si risale verso l’ultima fatica di giornata. Il Gpm del Col de la Croix Fry è una salita di prima categoria lunga 11,3 km al 7% di pendenza media, sicuramente molto impegnativo e ancora di più dopo la successione di tutte le salite precedenti. Qui ci saranno gli ultimi ‘fuochi d’artificio’ decisivi anche per il successo di tappa: si finisce di salire a 13 km dall’arrivo, per cui l’ultimo teatro di battaglia sarà la discesa che porterà i ciclisti fino a Le Grand Bornand, una delle più note stazioni sciistiche francesi e meta agognata per tutto il gruppo al termine di una tappa così impegnativa, con – tanto per finire in bellezza – un ultimo piccolo strappo nei 500 metri finali, l’ultima fatica qualunque sia l’obiettivo che stai inseguendo. Ancora una volta il meteo si annuncia variabile, con possibili temporali e temperature piuttosto basse in quota. (Mauro Mantegazza)