Eliminata, Rafael Nadal fuori al primo turno, Roger Federer fermato a quello successivo. Victoria Azarenka ritirata per un problema fisico, insieme a Jo-Wilfried Tsonga e un’altra dozzina di giocatori. Maria Sharapova battuta da una portoghese semi-sconosciuta. Serena Williams che perde dopo più di 30 partite. E’ Wimbledon 2013, che presenta oggi i quarti di finale del singolare femminile; ma anche il terzo turno del doppio, dove Sara Errani e Roberta Vinci inseguono l’unico Slam che ancora manca in bacheca, e affrontano sul campo 3 (alle 12:30) Julia Goerges e Barbora Zahlavova Strycova, teste di serie numero 16. Nel singolare invece non ci siamo più: tutti gli italiani rimasti, erano quattro, hanno perso agli ottavi di finale, senza vincere nemmeno un set. Speravamo in qualcosa di meglio una volta arrivati fino a lì; è andata male, anche ad Andreas Seppi che, nonostante Juan Martin Del Potro fosse su una gamba sola, ha dovuto cedere le armi senza mai essere davvero in partita. Così oggi ci sono i quarti femminili: tabellone aperto a tutte le possibilità, vere favorite non ci sono anche se si possono ipotizzare tre nomi. Quello di Sabine Lisicki è d’obbligo: ha battuto Serena Williams, non può che essere indicata (e affronta Kaia Kanepi, forse la partita più agevole delle quattro anche se l’estone sembra aver trovato il suo miglior tennis). Di sicuro il campo numero 1 sarà tutto per lei: è la favola che prosegue, e poi la Kanepi ha il torto di aver eliminati Laura Robson, che poteva essere la prima britannica ai quarti dopo 29 anni. Il secondo nome: Agnieszka Radwanska, finalista lo scorso anno. Peccato trovi Na Li, che sembra decisamente nella sua forma migliore, e che la partita non si preannuncia per niente facile, specie dopo le fatiche fatte per eliminare Tsvetana Pironkova. La terza favorita: Petra Kvitova, che si trascina sempre il punto di domanda legato alla testa che ogni tanto spegne le trasmissioni. Ma la ceca sta bene, sa come si vince a Wimbledon, sull’erba è decisamente una giocatrice di profilo assoluto. Trova Kirsten Flipkens, una delle outsider, belga con tanti problemi fisici alle spalle, tornata in forma quando contava (finalista a Den Bosch) e senza nulla da perdere. Il quarto nome l’ha indicato, non si sa se per patriottismo o perchè ci crede davvero, Serena Williams: “Penso che Sloane Stephens abbia tutto per vincere, sarebbe bello se ci riuscisse”. L’americana della Florida ha 20 anni: la stessa età di Serena (che però era nell’anno dei 21) quando l’attuale numero 1 al mondo ha vinto il primo Championship della carriera. Incontra Marion Bartoli, finalista nel 2007 e giocatrice che colpisce tutto a due mani, dritto e rovescio: parte da favorita anche se ha già avuto le sue gatte da pelare al turno precedente, contro la rivelazione Monica Puig. Non azzardiamo pronostici, comunque: per quello che si è visto, le figuracce sono all’ordine del giorno. Uno sguardo anche ai tornei juniores: ci sono in gara tre italiani. Tra gli uomini le due teste di serie Gianluigi Quinzi (numero 6) e Filippo Baldi (9) e tra le donne Alice Matteucci, mentre Deborah Chiesa ha perso al primo turno. Giocano tutti oggi, mentre ieri c’è stato l’esordio dei due numeri 1 dei rispettivi ranking, Nick Kyrgios e Belinda Bencic: 6-4 6-3 per l’australiano, 6-1 6-1 per la svizzera. Teniamoli d’occhio: loro, e altri nomi di cui parleremo, sono il futuro. (Claudio Franceschini)
(4) Agnieszka Radwanska (POL) – (8) Na Li (CHN) QUARTI FEMMINILI
(8) Petra Kvitova (CZE) – (20) Kirsten Flipkens (BEL) QUARTI FEMMINILI
(23) Sabine Lisicki (GER) – Kaia Kanepi (EST) QUARTI FEMMINILI
(17) Sloane Stephens (USA) – (15) Marion Bartoli (FRA) QUARTI FEMMINILI
(1) Sara Errani/Roberta Vinci – (16) Julia Goerges/Barbora Zahlavova Strycova 2° TURNO DOPPIO FEMMINILE
Stefano Napolitano (ITA) – Maximilian Marterer (GER) 2° TURNO JUNIORES MASCHILE
Alice Matteucci (ITA) – Ioana Ducu (ROM) 2° TURNO JUNIORES FEMMINILE
(9) Filippo Baldi (ITA) – Billy Harris (GBR) 2° TURNO JUNIORES MASCHILE
(6) Gianluigi Quinzi (ITA) – Johannes Haerteis (GER) 2° TURNO JUNIORES MASCHILE