Oggi all’Hotel NH Vittorio Veneto di Roma si è tenuto il primo atto ufficiale del processo contro Stefano Mauri e la Lazio, il Genoa e il Lecce su uno dei tanti filoni dello scandalo del calcioscommesse. Le accuse della Procura federale sono molto pesanti, e di conseguenze anche le richieste avanzate dal procuratore Stefano Palazzi: per il capitano biancoceleste una squalifica di quattro anni e sei mesi, per la Lazio sei punti di penalizzazione nel prossimo campionato, tre punti invece per Genoa e Lecce, che i pugliesi naturalmente sconterebbero in Lega Pro. Mauri avrebbe partecipato attivamente alle presunte combine delle partite Lazio-Genoa 4-2 e Lecce-Lazio 2-4, disputate nel maggio 2011 per le ultime due giornate di quel campionato 2010-2011. Per quanto riguarda le società, richiesti tre punti di penalizzazione per ogni partita in cui sono coinvolte, ed ecco perché per la Lazio la richiesta è doppia. Anche altri calciatori sono sotto processo: Palazzi ha chiesto quattro anni e sei mesi per Omar Milanetto, tre anni e sei mesi per Stefano Ferrario, Massimiliano Benassi, Antonio Rosati e Alessandro Zamperini, due anni in continuazione per Mario Cassano. Ha patteggiato invece Carlo Gervasoni, che dovrà scontare solo due mesi (in continuazione alla squalifica che sta già scontando) per la collaborazione che ha dato alle indagini. Molto dure le parole di Palazzi su Mauri, definito “il grimaldello utilizzato per alterare il match”. Il ruolo del giocatore sarebbe provato dalle telefonate intercorse tra lui e Zamperini e quest’ultimo e Iliesky proprio alla vigilia della seconda di queste due partite. Le scommesse sono state fatte all’estero, e su questo Palazzi ha ricordato la relazione del bookmaker austriaco Sks365 proprio sulle partite sospette del campionato sotto esame, oltre al ruolo dei due emissari partiti dall’Ungheria per consegnare soli ai giocatori del Lecce.