Le buone notizie per l’Italia a Wimbledon arrivano dai tornei juniores: abbiamo tre rappresentanti al terzo turno dei singolari maschile e femminile. Senza problemi le partite di Gianlugi Quinzi, testa di serie numero 6, e Filippo Baldi (9), mentre tra le ragazze è stata quasi esaltante la vittoria di Alice Matteucci, classe ’95, contro la rumena Ioana Ducu. Primo set vinto in agilità, poi la rimonta dell’avversaria che da 4-5 e servizio per Alice arrivava al tie break poi conquistato, ma doveva cedere sotto i colpi della Matteucci che ora se la vedrà contro Jamie Loeb (sua coetanea), partita che si può vincere anche se Belinda Bencic (6-1 6-4 a Greetje Minnen), Ana Konjuh (6-1 7-6 a Harriet Dart) e Katerina Siniakova sembrano avere qualcosa in più delle altre, senza considerare i nomi di Elise Mertens e Barbora Krejcikova; mentre in campo maschile Nick Kyrgios e Nikola Milojevic sono gli assoluti favoriti per la vittoria dello Slam, anche se i nostri due ragazzi (in campo oggi: Baldi contro Borna Coric, testa di serie numero 8, Quinzi contro il numero 10 Johan Sebastien Tatlot) hanno buone speranze di fare almeno la semifinale, e magari di arrivare più in là (per Alice Matteucci c’è Jamie Loeb, che è battibile). Le buone notizie, dicevamo, arrivano da qui: nel doppio femminile infatti Sara Errani e Roberta Vinci manterranno le prime posizioni del ranking mondiale, ma intanto devono ancora una volta rinunciare al sogno di completare il Grande Slam. Sono state battute da Julia Goerges e Barbora Zahlavova Strycova, che hanno rimontato il set di svantaggio e poi non si sono più guardate indietro, andando a prendersi un quarto di finale che nei pronostici della vigilia doveva essere appannaggio delle nostre ragazze, che invece tornano a casa a mani vuote. Peccato; si rifaranno, intanto saranno in campo a Palermo, per loro un appuntamento irrinunciabile (ci saranno anche Flavia Pennetta e Nastassja Burnett, tra le altre). Dal torneo di doppio si è cancellata Sabine Lisicki: dopo aver battuto Serena Williams la tedesca sentiva che c’era la grande possibilità di centrare la semifinale del singolare. Impresa centrata, per la seconda volta in tre anni: schiantata Kaia Kanepi con un doppio 6-3, niente lacrime stavolta (appena accennate) e una concentrazione che è già totale per quella che spera sarà la penultima partita, contro Agnieszka Radwanska. Forse l’avversaria peggiore che le potesse capitare: dopo Stosur e Williams (ma prima c’erano state anche Schiavone e Vesnina, non certo due passeggiate sulla carta), ecco la numero 4 del ranking WTA, finalista lo scorso anno. Tre set per la polacca, che contro Na Li ha sofferto meno di quanto non dica il punteggio finale (anche se sono state in campo un’eternità, compresa una pausa per pioggia durante la quale si è chiuso il tetto del centrale), ed è stata bravissima a mantenere i nervi saldi anche quando la cinese le ha cancellato la bellezza di sette match point. E’ la semifinale delle grandi possibilità per entrambe: per la Radwanska di vincere finalmente quel Major che la classifica imporrebbe, per la Lisicki quello di arrivare in finale innanzitutto, giusto premio a un torneo straordinario e a una carriera tenace. Dall’altra parte, la semifinale che non ti aspetti: Petra Kvitova vince il primo set contro Kirsten Flipkens, ma la belga non molla mai come non ha mollato nei giorni precedenti, sale 1-1 e poi, sul 4-4 e servizio Kvitova, si procura la palla break. La ceca gioca alla grande, inchioda Kirsten ben oltre la riga di fondo ma poi sbaglia lo schiaffo di rovescio: break, poi confermato nonostante due match point annullato. E’ il grande sogno della Flipkens, mai oltre il terzo turno in uno Slam (Wimbledon e US Open nel 2008) e oggi a un passo dalla finale. Dovrà però passare su Marion Bartoli, che la finale qui l’ha giocata sei anni fa e oggi è stata brava a tenere a bada una Sloane Stephens che a vederla in campo non sembrava accusare l’emozione di un quarto di finale a Wimbledon ma non ha affondato come avrebbe potuto. Oggi le donne riposano, giustamente: spazio ai quarti maschili, nella parte alta sfide bellissime (e da pronostico) Djokovic-Berdych (partita che inaugura il programma sul centrale, alle 14) con il ceco che sogna una finale come fu nel 2010 e Nole che in questo 2013, dopo aver vinto gli Australian Open, non è stato particolarmente brillante; e Ferrer-Del Potro, forse la partita sulla carta più affascinante. L’argentino contro Seppi ha vinto nettamente nonostante non stesse benissimo, lo spagnolo ha già rischiato contro Dolgopolov e non ama particolarmente l’erba, ma resta pur sempre il numero 4 al mondo. Nella parte bassa tutto aperto con il derby polacco Kubot-Janowicz (sarebbe dovuto essere Nadal-Federer, ma sappiamo cos’è successo) che rappresenta un quarto di finale inedito ma chissà: quando Federer aveva 20-21 anni e iniziava ad arrivare in profondità negli Slam non tutti credevano ancora in lui, e con Janowicz si potrebbe fare lo stesso discorso. Poi, ovviamente sul campo centrale, Verdasco-Murray, con tutto un popolo che ripete a Andy che sono passati 77 anni da quella volta di Fred Perry, e che cominciano a essere un po’ troppi. Lo scozzese ha una partita sulla carta agevole, ma di solito sono proprio queste che nascondono le insidie maggiori… (Claudio Franceschini)
(4) David Ferrer (SPA) – (8) Juan Martin Del Potro (ARG) QUARTI MASCHILI
Fernando Verdasco (SPA) – (2) Andy Murray (GBR) QUARTI MASCHILI
(1) Novak Djokovic (SRB) – (7) Tomas Berdych (CZE)
Lukasz Kubot (POL) – (24) Jerzy Janowicz
(9) Filippo Baldi (ITA) – (8) Borna Coric (CRO) TERZO TURNO JUNIORES MASCHILI
Jamie Loeb (USA) – Alice Matteucci (ITA) TERZO TURNO JUNIORES FEMMINILI
(6) Gianluigi Quinzi (ITA) – (10) Johan Sebastien Tatlot (FRA) TERZO TURNO JUNIORES MASCHILI