Comunque andrà, Wimbledon quest’anno lo vincerà non solo una tennista che non ha mai trionfato qui a Londra; ma che nemmeno può dire di aver mai vinto uno Slam. Storie diverse, per qualcuno anche simili (Lisicki e Flipkens hanno dovuto recuperare da infortuni e problemi gravi, uscendo anche dalle prime 100 del mondo, prima di tornare a essere competitive ad alti livelli) ma sostanzialmente la parola d’ordine è una sola: novità. Anche per Marion Bartoli, che in finale a Wimbledon ci è già stata (nel 2007: perse da Venus Williams) e che, liberatasi della presenza ingombrante (e stiamo usando un eufemismo) del padre ha trovato fiducia e serenità (prima non parlava con nessuno all’interno del circuito, oggi è diventata molto più socievole) e pazienza se le sono rimaste in dote quelle mossette che fa in campo (per esempio quando si accinge alla risposta) che la rendono, diciamo, buffa. Si gioca oggi una finale contro Kirsten Flipkens, che era impensabile arrivasse fino a qui eppure ce l’ha fatta. Chi sembra essere favorita, comunque, è Agnieszka Radwanska: lo dice il ranking e non solo, perchè a questo punto la classifica conta il giusto. Decisamente meglio guardare a esperienza, qualità e tenuta mentale: Aga è forte in tutto questo, l’anno scorso arrivò in fondo ma trovò Serena, cui strappò il secondo set prima di crollare. Oggi la regina non c’è: si può arrivare al trofeo, ma sulla sua strada trova Sabine Lisicki, per cui tutto il campo centrale farà presumibilmente il tifo per il personaggio che è (sorridente e simpatica quando non tira traccianti a tutto braccio) e per come è arrivata, ancora una volta, in semifinale. Delle quattro, è quella che ha avuto il tabellone più duro: ha eliminato tutte giocatrici nelle prime 50 del ranking WTA, comprese Samantha Stosur e soprattutto Serena Williams. Certo: forse avrebbe preferito trovarsi di fronte la Flipkens o la Bartoli, ma quando hai battuto chi ha vinto 16 Slam non puoi non pensare di arrivare fino alla vittoria. E allora, in campo oggi dalle 14 per decretare la finale di Wimbledon al femminile. In campo maschile Novak Djokovic avanza imperterrito in semifinale: non ha ancora perso un set e anche contro Tomas Berdych ha dimostrato di esserci soprattutto mentalmente, quando è finito sotto 3-0 (con due break) nel secondo set (nel tie break del primo è stato aiutato da un errore banale del ceco in un momento cruciale) e in un amen era avanti 4-3. E’ il più forte, quello che si muove meglio sul campo, in una parola il favorito; trova però Juan Martin Del Potro, che dopo quattro punti del primo game contro David Ferrer si stava per ritirare. Stesso infortunio patito contro Zemlja nel tentativo di recuperare una volee alta dello spagnolo: il medico gli ha dato delle pillole per sopportare il dolore, lui è rientrato giocando un tennis paradisiaco, tirando fortissimo ed evitando così di correre troppo. Vinto il primo set, è stata una partita in discesa anche se chiusa con un tie break (ma concedendo appena due palle break in tutto l’incontro, ed entrambe annullate). L’abbiamo detto più volte: se l’argentino sta bene, vale i primi quattro, mentre Ferrer ancora una volta deve rinunciare al sogno Slam, ma si consola con il fatto che da lunedi sarà il numero 3 al mondo. Dall’altra parte, Andy Murray vede le streghe contro Fernando Verdasco: va sotto di due set con lo spagnolo che gioca benissimo, ma lo scozzese è un campione e ha il supporto del pubblico. Fondamentale il 6-1 del terzo set (in 31 minuti) per ritrovare fiducia, braccio e pubblico da stadio: negli altri due parziali basta un break ciascuno per portare a casa partita e semifinale. Contro Jerzy Janowicz, che domina il derby polacco contro Lukasz Kubot sparando 30 ace e 58 vincenti. Numeri pazzeschi: se tira così, c’è poco da fare per chiunque. Che sia arrivato il momento, dopo 14 Slam, di vedere scritto nell’albo d’oro un nome che non sia quello dei quattro big?Intanto proseguono anche i tornei juniores: è rimasto solo Gianluigi Quinzi tra gli italiani, perchè Alice Matteucci dopo aver vinto il primo set si è arresa a Jamie Loeb e Filippo Baldi è stato nettamente battuto da Borna Coric. Il numero uno Nick Kyrgios non c’è più; c’è però il 2, Nikola Milojevic, e proprio lui è l’avversario di Quinzi nei quarti di finale. Partita decisamente ostica, anche per come sta giocando il serbo in questi giorni. (Claudio Franceschini)
(15) Marion Bartoli (FRA) – (20) Kirsten Flipkens (BEL) SEMIFINALI FEMMINILI
(23) Sabine Lisicki (GER) – (4) Agnieszka Radwanska (POL) SEMIFINALI FEMMINILI
(6) Gianluigi Quinzi (ITA) – (2) Nikola Milojevic (SRB) QUARTI JUNIORES MASCHILI
(1) Novak Djokovic (SRB) b. (7) Tomas Berdych (CZE) 7-6, 6-4, 6-3
(8) Juan Martin Del Potro (ARG) b. (4) David Ferrer (SPA) 6-2, 6-4, 7-6
(24) Jerzy Janowicz (POL) b. Lukasz Kubot (POL) 7-5, 6-4, 6-4
(2) Andy Murray (GBR) b. Fernando Verdasco (SPA) 4-6, 3-6, 6-1, 6-4, 7-5