Non sono soltanto le big a muoversi sul calciomercato. Particolarmente attive sono anche le neopromosse: il Livorno tratta prestiti importanti (Duncan con l’Inter, Donadel con il Napoli), il Sassuolo fa affari con la Juventus (Zaza in comproprietà) e sogna Zaccardo. Poi c’è il Verona, tornato in serie A da quel 2002, quando aveva chiuso il girone d’andata in zona UEFA e poi aveva subito un crollo verticale. Quella squadra, guidata dal veronese doc Alberto Malesani, aveva Oddo, Camoranesi, Salvetti. Undici anni dopo, Andrea Mandorlini vuole ripartire da nomi importanti: e uno arriva oggi, si tratta di Luca Toni che, come ha riportato Sky Sport, è arrivato in sede per la firma del contratto. Possiamo dunque dare l’ufficialità: l’attaccante modenese è un colpo ancora più importante per gli scaligeri, se pensiamo che arriva a parametro zero essendo scaduto il suo precedente contratto con la Fiorentina. Le cifre parlano di un contratto annuale da 400.000 euro, poco meno di quanto prendeva la scorsa stagione. Certo: ha 36 anni e non può più essere quello delle prime due stagioni al Franchi. Ma ha dimostrato la scorsa stagione che può ancora dire la sua nel grande calcio: la prova sono gli 8 gol messi a segno in 27 partite, spesso anche giocate a spezzoni. Un grande acquisto dunque per il Verona, che con Toni dovrebbe aver sistemato il problema attacco e può ora concentrarsi su altri obiettivi.



Per l’attacante emiliano si tratta della tredicesima squadra italiana, quasi un record. Limitandoci alla sola serie A, sono otto le società girate, sempre per brevi periodi. Dopo l’esperienza di Vicenza, condita da 9 gol, il biennio di Brescia al fianco di Roberto Baggio aveva portato Toni a realizzare 15 reti, che gli erano valse la chiamata di un Palermo ambizioso che provava la scalata in serie A. Riuscita, anche grazie ai suoi 30 gol. Confermato per la stagione seguente, Toni si era confermato con 20 gol: strano caso il suo, esploso definitivamente a 28 anni. Ad ogni modo, la Fiorentina di Cesare Prandelli lo aveva voluto in squadra: lui aveva ripagato la fiducia con due stagioni da urlo, la prima in particolare fatta di 31 gol (la seconda miglior prestazione assoluta dai tempi di Angelillo). Segnali di rottura c’erano già stati nell’estate del 2006; era rimasto a Firenze, ma dopo aver segnato 16 gol si era trasferito al Bayern Monaco. In Baviera due stagioni ottime, 38 reti e il titolo in Bundesliga; poi con l’arrivo di Van Gaal era finito nella squadra riserve, decidendo così per il rientro in Italia. Da lì, esperienze brevi: sei mesi alla Roma sfiorando lo scudetto, altri sei mesi al Genoa giocando poco prima di passare in una Juventus in difficoltà, che a fine anno gli aveva dato il benservito. Poi la cessione all’Al-Nasr, e di nuovo la grande sfida con la Fiorentina. Montella ha deciso di non puntare su di lui: Luca Toni riparte da Verona, può dare il suo contributo sulla strada che conduce alla salvezza.

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