La settima tappa del Tour de France 2013 ha visto finalmente il successo di Peter Sagan, il giovane fenomeno slovacco della Cannondale che ha ottenuto la vittoria sul traguardo della Montpellier-Albi di 205,5 km. Finalmente perché Sagan nelle sei precedenti frazioni aveva ottenuto ben tre secondi posti e un terzo: escludendo la prima tappa, quando cadde, e la cronosquadre, Sagan era sempre entrato nei primi tre, ma aveva sempre trovato un velocista più forte di lui, una volta Gerrans, una volta Cavendish e una volta Greipel. Stavolta ha battuto il tedesco John Degenkolb e Daniele Bennati, e ha iniziato a costruire il suo successo resistendo alle tante difficoltà della prima parte del percorso, che prevedeva ben quattro Gpm di cui uno di seconda categoria, a differenza degli altri velocisti – dimostrando per l’ennesima volta che sarebbe riduttivo definire Sagan come uno sprinter. Grandissimo lavoro della Cannondale, che ha tirato per gran parte della tappa, sia per impedire agli altri velocisti di rientrare sia per andare a riprendere la fuga del belga Jan Bakelants (vincitore della tappa di domenica), del francese Cyril Gautier e dello spagnolo Juan José Oroz, che hanno dovuto abbandonare i loro sogni di gloria a soli 3 km dall’arrivo nella caldissima Albi. A quel punto è iniziata la fase finale del lavoro per lo sprint, con in primo piano sempre la Cannondale, che ha pilotato Sagan fino a circa 300 metri dall’arrivo, quando è partito Degenkolb, che ha cercato in questo modo di sorprendere lo slovacco, che però ha preso facilmente la ruota del tedesco per poi superarlo e vincere a braccia alzate, mentre negli ultimi metri Bennati è uscito molto bene, ma per lui non si poteva andare oltre il terzo posto a qualche centimetro da Degenkolb. La giornata di oggi è stata positiva per gli italiani perché – oltre al terzo posto di Bennati – ci sono stati anche il sesto posto di Francesco Gavazzi e il nono di Manuele Mori. Giornata quasi di riposo per la Orica-GreenEdge, che ha facilmente difeso la maglia gialla di Daryl Impey, storico primo leader africano della Grande Boucle. Ora però tutto cambierà: domani e domenica il Tour affronta i Pirenei, il gioco inizia a farsi duro. (Mauro Mantegazza)



 

1. Peter SAGAN (Svk, Cannondale) in 4h54’12”

2. John DEGENKOLB (Ger, Argos-Shimano) s.t.

3. Daniele BENNATI (Ita, Saxo Bank-Tinkoff) s.t.

4. Michal KWIATKOWSKI (Pol, Omega Pharma-Quick Step) s.t.

5. Edvald BOASSON HAGEN (Nor, Sky) s.t.

6. Francesco GAVAZZI (Ita, Astana) s.t.

7. Tony GALLOPIN (Fra, RadioShack-Leopard) s.t.



8. Arthur VICHOT (Fra, Fdj) s.t.

9. Manuele MORI (Ita, Lampre-Merida) s.t.

10. Sylvain CHAVANEL (Fra, Omega Pharma-Quick Step) s.t.

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