A Mosca brilla la stella di Usain Bolt. Il cognome dello sprinter giamaicano significa “fulmine” in inglese, e questa volta è stato doppiamente profetico: i 100 metri maschili si sono disputati sotto un improvviso temporale, ma nemmeno questo è servito a bloccare l’uomo più veloce del mondo, che ha vinto la gara più attesa con il tempo di . Tempo non mostruoso come altre volte in passato – anche a causa della pista bagnata – ma comunque sufficiente per vincere senza grossi affanni battendo lo statunitense Justin Gatlin (9”85) e l’altro giamaicano Nesta Carter (9”95), i migliori esponenti rimasti dopo l’ecatombe che, fra infortuni e squalifiche per doping, ha di fatto dimezzato il lotto dei partecipanti di primo livello a questa gara. Bolt si riprende lo scettro iridato che nel 2011 aveva dovuto cedere a causa di una falsa partenza e si conferma lo sportivo più popolare del mondo pur se con uno stile diverso rispetto ai primi anni della sua era. Impressiona la Giamaica, che piazza quattro uomini nei primi cinque: un dominio totale. Ma non ci sono stati solo i 100 ieri. Sugli scudo anche l’immensa etiope Tirunesh Dibaba, che giunge a quota otto ori in carriera fra Olimpiadi e Mondiali vincendo con una volata regale i 10.000 metri femminili a ben dieci anni di distanza dal primo alloro iridato e dando all’Etiopia la vittoria nel derby infinito contro il Kenya, che si deve accontentare dell’argento di Gladys Cherono. Vince l’uomo più atteso pure nel decathlon, la massacrante prova che racchiude dieci specialità in due giorni: il campione olimpico, lo statunitense Ashley Eaton, si conferma essere l’atleta più completo del mondo e in questo modo si conquista un posto di primissimo piano fra i più grandi della gara più amata dai puristi dell’atletica. Gioia per i padroni di casa invece dalla marchia 20 km maschile: la Russia conferma di essere una grande scuola della specialità lanciando alla vittoria il giovanissimo Aleksandr Ivanov, che ha conquistato una gara disputata sotto un caldo opprimente battendo di pochi secondi il cinese Ding Chen, mentre gli altri due protagonisti principali, cioè l’altro cinese Wang e il guatemalteco Barrondo, sono stati squalificati per marcia irregolare. Questa è stata l’unica vittoria a sorpresa della giornata: infatti, completano il quadro dei sei titoli assegnati ieri l’oro per la statunitense Brittney Reese nel salto in lungo femminile e quello per la croata Sandra Perkovic nel lancio del disco femminile. Questa gara è stata letteralmente dominata dalla campionessa olimpica in carica, che in questo modo ha fatto doppietta, mentre merita di essere raccontata la gara del lungo, dove la nigeriana Blessing Okagbare è arrivata a due soli centimetri dalla Reese (6.99 contro 7.01), mentre il bronzo è andato alla serba Ivana Spanovic a parità di misura (6.82) con la bielorussa Sudareva, punita dalla seconda misura inferiore a quella della serba, e con la quinta, la russa Kucherenko, che si è fermata a un solo centimetro dalla coppia che l’ha preceduta. In chiave italiana, notizie sono arrivate soprattutto dai 400, dove Matteo Galvan ha passato in modo autorevole il primo turno (oggi la semifinale) mentre Libania Grenot è stata beffata nella semifinale femminile: prima delle escluse dalla finale, grande amarezza per lei. (Mauro Mantegazza)
Uomini
100 metri
1. Usain BOLT (Giam) 9”77
2. Justin GATLIN (Usa) 9”85
3. Nesta CARTER (Giam) 9”95
Marcia 20 km
1. Aleksandr IVANOV (Rus) 1h20’58”
2. Ding CHEN (Cin) 1h21’09”
3. Miguel Angel LOPEZ (Spa) 1h21’21”
Decathlon
1. Ashton EATON (Usa) 8809
2. Michael SCHRADER (Ger) 8670
3. Damian WARNER (Can) 8512
Donne
10.000 metri
1. Tirunesh DIBABA (Eti) 30’43”35
2. Gladys CHERONO (Ken) 30’45”17
3. Belaynesh OLJIRA (Eti) 30’46”98
Lungo
1. Brittney REESE (Usa) 7.01
2. Blessing OKAGBARE (Nig) 6.99
3. Ivana SPANOVIC (Ser) 6.82
Disco
1. Sandra PERKOVIC (Cro) 67.99
2. Melina ROBERT-MICHON (Fra) 66.28
3. Yarelys BARRIOS (Cub) 64.96
1. Stati Uniti 2-1-0
2. Etiopia,
Kenya 1-1-1
4. Giamaica 1-0-1
5. Croazia,
Gran Bretagna,
Russia 1-0-0
8. Cina,
Francia,
Germania,
Italia,
Nigeria 0-1-0
13. Canada,
Cuba,
Giappone,
Serbia,
Spagna 0-0-1