L’ultimo oro del giorno ai Mondiali di atletica è andato alla Svezia, grazie al successo di Abebe Aregawi nella gara dei 1500 metri femminili. L’etiope di origine, naturalizzata svedese dopo le Olimpiadi (che disputò ancora per l’Etiopia) ha vinto con il tempo di 4’02″67 al termine di un giro finale maestoso, anche se negli ultimi metri la statunitense Jennifer Simpson ha provato una disperata rimonta che le è valsa comunque la medaglia d’argento in 4’02″99. Il podio invece è stato completato dalla keniana Hellen Onsando Obiri, che però non è mai stata in corsa per l’oro (4’03″86). Questa gara ha dunque chiuso una serata davvero emozionante, con alcune gare che entreranno nella storia: per sapere come sono andate, continuate a leggere qua sotto la cronaca di ogni singola gara. (Mauro Mantegazza)



Ci si attendevano i fuochi d’artificio dalla finale di salto in alto maschile, e così è stato. La vittoria e la medaglia d’oro sono andate al nuovo fenomeno della specialità, l’ucraino Bohdan Bondarenko. Il nuovo iridato è stato quasi arrogante nella sua condotta di gara, con molte misure passate mentre gli avversari si impegnavano per saltarle. Ma un talento smisurato ha permesso a Bondarenko di non venire penalizzato da queste scelte. Alla quota di è arrivato solo lui, fissando così il nuovo record dei campionati Mondiali, che era fermo dalla bellezza di vent’anni. Tutta la gara è stata di livello straordinario, tanto che è servito saltare 2.38 per salire sul podio. Questa misura è stata raggiunta da Mutaz Essa Barshim (Qatar) e dal meno atteso canadese Derek Drouin, terzo per più errori rispetto a Barshim nel corso della gara. Per dare l’idea del valore della gara, a 2.35 erano ancora in gara in sette. Peccato solo che Bondarenko non sia riuscito a mettere la ciliegina sulla torta, fallendo l’assalto al 2.46 che sarebbe stato il record del Mondo, ma siamo sicuri che presto ci arriverà.



Una finale di altissimo livello laurea la colombiana Caterine Ibarguen come nuova campionessa del Mondo del salto triplo femminile con la misura di . Fino all’ultimo salto la sudamericana, atleta più rappresentativa della propria Nazione, ha dovuto lottare con la russa Ekaterina Koneva, che si è fermato quattro centimetri più indietro, cioè a 14.81. La gara si è accesa al secondo tentativo, quando entrambe hanno messo a segno le misure che poi sono risultate decisive. La terza favorita era l’ucraina Olga Saladuha, che in effetti ha conquistato la medaglia di bronzo con 14.65, soffrendo però per tenere dietro la giamaicana Kimberly Williams, rimasta giù dal podio per soli tre centimetri.



Una finale eccezionale dei 400 ostacoli maschili ha regalato la medaglia d’oro a Jehue Gordon, che esalta Trinidad e Tobago come non succedeva dai tempi di Ato Boldon. Per lui tempo di , che è la miglior prestazione stagionale e che è arrivata dopo una volta decisa praticamente al foto-finish ai danni dello statunitense Michael Tinsley, che si è fermato a 47″70, un solo centimetro alle spalle del nuovo campione iridato. Altro esito incertissimo alle loro spalle per conquistare la medaglia di bronzo, che infine è andato ad un outsider inatteso, cioè il serbo Emir Bekric, che con 48″05 ha fatto registrare il nuovo primato nazionale e ha beffato gli altri finalisti, più quotati di lui.

La ceca Zuzana Hejnova ha vinto la medaglia d’oro dei 400 ostacoli femminile ai Mondiali di Mosca con l’eccellente tempo di , crono che non veniva registrato da molto tempo in questa specialità ed è quindi la migliore prestazione stagionale. La campionessa era la grande favorita e ha vinto in modo davvero autorevole. Solo la statunitense Lashinda Demus ha provato a resistere, ma ha dovuto cedere nel finale e alla fine ha dovuto accontentarsi del terzo posto in 54″24, scavalcata pure dall’altra americana Dalilah Muhammad, che ha fatto segnare il tempo di 54″09.

Si è conclusa la prima finale di oggi a Mosca. Si è trattato dei 3000 siepi maschili, e come è prevedibile è stato un dominio degli atleti keniani. L’oro è andato al mito Ezekiel Kemboi, che con questo successo raggiunge la quota di tre titoli mondiali oltre a due ori olimpici: per lui tempo di , battendo in una volata lunga il connazionale Conseslus Kipruto, che negli ultimi metri lo ha riavvicinato (8’06″37), ma di più non avrebbe potuto fare. La medaglia di bronzo è andato a colui che era atteso come la migliore speranza del resto del mondo, cioè il francese di origini magrebine Mahiedine Mekhissi-Benabbad, che ha almeno evitato la tripletta con il tempo di 8’07″86. Intanto sono in corso due grandi finali del salto in alto uomini e del triplo donne, con grandi prestazioni che promettono scintille fino all’ultimo salto in entrambi i casi.

Mentre è già in corso la finale di salto in alto maschile, la prima ad iniziare in questo pomeriggio di Mosca, si sono appena disputate le semifinali della staffetta 4×400 maschile. Prestazioni eccellenti da parte di tutti, con gli Stati Uniti a fare il primato stagionale in 2’59″85. Per l’Italia, che ha partecipato nella terza delle tre batterie, entrare in finale si presentava come una missione impossibile, e così in effetti è stato. I quattro azzurri hanno chiuso al quinto posto (3’03″88) grazie soprattutto ad un’ottima ultima frazione di Matteo Galvan, mentre la notizia sensazionale è l’eliminazione immediata della staffetta delle Bahamas, un anno fa campioni olimpici a Londra.

Oggi a Mosca i Campionati del Mondo di atletica leggera, quattordicesima edizione dell’appuntamento che ogni due anni si rinnova per laureare i più forti atleti del mondo nelle varie discipline che compongono la ‘Regina’ di tutti gli sport, propongono la loro sesta giornata di gare, che prevede la disputa di sei finali e con la quale potremo dire di avere passato la metà dell’intera manifestazione (clicca qui per il programma con gli orari delle finali odierne). Dopo una giornata interlocutoria come quella di ieri, che ha messo in palio solamente il titolo della 50 km di marcia che è stata vinta dall’irlandese Robert Heffernan (clicca qui per gli ultimi risultati e il medagliere aggiornato a ieri), si torna a viaggiare ad altissimi ritmi allo stadio Luzhniki. Ricordiamo pure che la giornata di oggi è iniziata bene per l’Italia, con la qualificazione di Alessia Trost per la finale del salto in alto femminile che si terrà sabato (clicca qui per leggere di più), mentre oggi pomeriggio scenderà in pista la staffetta 4×400 maschile per le batterie. Nessun azzurro impegnato nelle sei finali. Probabilmente la gara più attesa di oggi sarà quella del salto in alto maschile, perché l’ucraino Bondarenko sembra in grado di insidiare l’ormai ventennale primato del mondo del mitico Javier Sotomayor, mentre un’altra gara che promette di regalare spettacolo sono i 400 ostacoli maschili, dove sei atleti si presentano sostanzialmente sullo stesso livello. Oggi ci sarà la finale della stessa gara anche al femminile, e poi quelle del salto triplo e dei 1500 metri femminili e dei 3000 siepi maschili per vivere una giornata di Ferragosto all’insegna del grande sport. Come fare dunque a seguire tutto quello che accadrà a Mosca? La diretta tv dei Mondiali di Mosca sarà anche oggi integralmente su Rai Sport 1 e su Eurosport (canale satellitare), i due canali che seguiranno per intero la manifestazione, che in linea di massima si caratterizzerà per due sessioni al giorno, al mattino con le batterie e al pomeriggio con le finali. L’appuntamento oggi pomeriggio avrà inizio alle ore 16.50 italiane, quando in Russia – che è davanti di due ore – saranno dunque le 18.50, per concludersi con i 1500 femminili, che sono in programma alle ore 19.30 italiane circa. Sia la Rai sia Eurosport seguono i Mondiali con numerosi giornalisti specializzati, a partire dallo storico telecronista della Rai Franco Bragagna, e con il commento tecnico di autorevoli ex atleti. Per chi non potrà mettersi davanti ad un televisore in questi giorni d’agosto, ricordiamo anche la possibilità degli streaming video su Eurosport Player – servizio però riservato ai soli abbonati al canale satellitare – e sul sito ufficiale della Rai (www.rai.tv), disponibile gratuitamente per tutti.