Continuano i Mondiali di atletica a Mosca, che ieri ci hanno regalato un pomeriggio da ricordare con sei finali tutte estremamente interessanti e con molti risultati di alto livello tecnico (clicca qui per rileggere la cronaca delle gare di ieri pomeriggio), tra i quali spicca certamente la vittoria dell’ucraino Bohdan Bondarenko in una eccezionale finale del salto in alto maschile. Il nuovo fenomeno della specialità ha vinto con la misura di , nuovo record dei campionati, fatta con una facilità davvero impressionante anche se poi non è riuscito a centrare il nuovo record del mondo. Tutta la gara è stata di grandissimo livello tanto che per salire sul podio è servita la misura di 2.38, ottenuta sia dal secondo sia dal terzo, cioè Mutaz Essa Barshim del Qatar e il canadese Derek Drouin. Grandi emozioni anche nella finale dei 400 ostacoli maschile, che è stata vinta per un solo centesimo dal trinidegno Jehue Gordon sullo statunitense Michael Tinsley, 47”69 contro 47”70, per un finale dunque deciso al foto-finish, mentre il bronzo è andato a sorpresa al serbo Emir Bekric. La stessa gara dei 400 hs era in programma anche al femminile, ma in questo caso la vittoria della ceca Zuzana Hejnova è stata nettissima, con l’eccellente tempo di 52”83, che non si vedeva da diverso tempo. Oltre un secondo di ritardo per le altre due componenti del podio, cioè le americane Dalilah Muhammad e Lashinda Demus, mai in gara per il traguardo massimo. Tornando ai salti, bisogna dare il giusto spazio al triplo femminile, che ha vissuto un grande duello fra la colombiana Caterine Ibarguen e la russa Ekaterina Koneva, con la prima che alla fine ha avuto la meglio per soli quattro centimetri – 14.85 contro 14.81 – regalando una grande gioia ad un paese che solitamente non brilla in atletica. Bronzo all’altra protagonista più attesa, l’ucraina Olga Saladuha, che ha avuto qualcosa in meno delle due grandi protagoniste. Bel duello anche nei 1500 metri femminili, che hanno visto infine prevalere l’etiope naturalizzata svedese Abebe Aregawi sulla statunitense Jennifer Simpson, che si sono date duello fin quasi sulla linea del traguardo, con tempo della vincitrice 4’02”67, mentre il podio è stato completato dalla keniana Hellen Onsando Obiri. Restano da raccontare ancora i 3000 siepi maschili, che hanno visto il solito dominio del Kenya e soprattutto l’ennesima vittoria di Ezekiel Kemboi, che ottiene il suo terzo oro iridato – oltre a due titoli olimpici – con il tempo di 8’06”01, davanti al connazionale Conseslus Kipruto e al francese di origini nordafricane Mahiedine Mekhissi-Benabbad. (Mauro Mantegazza)



 

Uomini

400 ostacoli

1. Jehue Gordon (Tri) 47”69

2. Michael Tinsley (Usa) 47”70

3. Emir Bekric (Ser) 48”05

Alto

1. Bohdan Bondarenko (Ucr) 2.41

2. Mutaz Essa Barshim (Qat) 2.38

3. Derek Drouin (Can) 2.38

3000 siepi

1. Ezekiel Kemboi (Ken) 8’06”01

2. Conseslus Kipruto (Ken) 8’06”37



3. Mahiedine Mekhissi-Benabbad (Fra) 8’07”86

Donne

1500 metri

1. Abebe Aregawi (Sve) 4’02”67

2. Jennifer Simpson (Usa) 4’02”99

3. Hellen Onsando Obiri (Ken) 4’03”86

400 ostacoli

1. Zuzana Hejnova (Cze) 52”83

2. Dalilah Muhammad (Usa) 54”09

3. Lashinda Demus (Usa) 54”24

Triplo

1. Caterine Ibarguen (Col) 14.85

2. Ekaterina Koneva (Rus) 14.81

3. Olga Saladuha (Ucr) 14.65

 

1. Stati Uniti 4-8-2

2. Kenya, Russia 3-3-2

4. Germania 2-2-1

5. Etiopia 2-1-2

6. Giamaica, Ucraina 2-0-1

8. Gran Bretagna 2-0-0

9. Polonia 1-1-0

10. Rep. Ceca 1-0-1



11. Colombia, Croazia, Irlanda, Nuova Zelanda, Svezia, Trinidad e Tobago 1-0-0

17. Francia 0-2-1

18. Canada, Cina 0-1-2

20. Botswana, Costa d’Avorio, Italia, Nigeria, Qatar, Ungheria 0-1-0

26. Cuba, Serbia 0-0-2

28. Australia, Estonia, Giappone, Gibuti, Olanda, Rep. Dominicana, Spagna 0-0-1