Bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto per gli atleti italiani impegnati questa mattina nelle batterie dei Mondiali di atletica a Mosca. C’era grande attesa per le qualificazioni del salto triplo uomini, la migliore specialità per gli italiani negli ultimi anni, tanto che schieravamo ben tre atleti. Purtroppo però non è andata molto bene, anche a causa di un infortunio che ha bloccato Daniele Greco, campione europeo indoor e quarto alle Olimpiadi di Londra. Per lui uno stiramento alla coscia sinistra durante il riscaldamento: addio quindi alle qualificazioni, e di conseguenza anche alla finale. Delusione enorme, che fa il paio con quella di Fabrizio Donato, bronzo olimpico e campione europeo in carica: il veterano si era presentato a Mosca già in precarie condizioni fisiche dopo una stagione difficile, ed infatti non è andato oltre la misura di 16.53, insufficiente per accedere alla finale di domenica. Ce l’ha fatta invece Fabrizio Schembri, autore di un buon 16.83 che lo proietta fra i primi dodici al mondo. Per lui però è difficile immaginare di poter puntare al podio, e così una delle poche speranze di medaglia per l’Italia a questi Mondiali si fa decisamente difficile. A ridarci il sorriso ha provveduto la staffetta 4×400 femminile, che con un ottimo secondo posto in batteria, dietro agli Stati Uniti, ha conquistato l’accesso alla finale di domani con il settimo tempo complessivo (3’29”62). Complimenti dunque al quartetto trascinato dal buon avvio di Chiara Bazzoni e dalla rimonta finale di Libania Grenot, mentre in mezzo hanno fatto la loro parte Marta Milani e Maria Benedicta Chigbolu. Essere in finale in una staffetta è sempre un segnale importante sulla forza complessiva di una Nazionale. Infine, una notizia buona e una cattiva anche dai 100 ostacoli femminili: passa il primo turno Marzia Caravelli, seconda nella prima batteria con 13”07, mentre deve arrendersi subito Veronica Borsi, anche lei condizionata da alcuni infortuni nell’ultima fase della preparazione. (Mauro Mantegazza)