Supercoppa italiana alla Juventus, che schianta la Lazio per 4-0. I gol: nel primo tempo apre Pogba, nella ripresa dilagano Chiellini, Lichtsteiner e Tevez per un punteggio rotondo e fin troppo severo. Prossimi appuntamenti con le due squadre: per la prima di campionato, Sampdoria-Juventus il 24 agosto, Lazio-Udinese il pomeriggio dopo. Una grande squadra si riconosce in poco tempo: 6 minuti possono non bastare per un buon hamburger, ma per vincere una partita sì. Più facile se hai giocatori fisicamente (Lichtsteiner, Vidal), tecnicamente (Pirlo, Vucinic) e mentalmente (Pogba, Tevez) superiori. C’è più merito che caso nella vittoria juventina, perché la squadra di Conte ha saputo massimizzare la distrazione avversaria.
La Lazio se l’è giocata per 52 minuti. Più che sull’atteggiamento “naif” (definizione ribatta da Petkovic) i laziali riflettano su un aspetto tattico: la coesistenza Ledesma-Biglia. Nel primo tempo i due hanno sommato poche giocate significative in verticale, cosa che ha penalizzato anche Hernanes rimasto spesso intrappolato tra le linee nemiche. Forse il doppio regista sarà più efficace contro squadra di tesso tecnico inferiore, più sensibili al giro palla prolungato rispetto ad una corazzata come la Juventus. Perlomeno non si abbini due “cervelli” centrali ad una sola punta: Klose ha vagato spesso in zolle aride di rifornimenti.
All’inizio lascia giocare, poi frena i potenziali fumi con interventi più regolari. Unico dubbio relativo a un contrasto Vidal-Candreva in area juventina: l’ancata del cileno, entità dell’impatto criptica, non fischio comprensibile.
Cornice spettacolare prima della partita, incitamento constante nella fase di equilibrio e a tinte juventine nella ripresa a senso unico. La “chicca”? Il siparietto double-face all’uscita di Lichtsteiner: pioggia di fischi dagli ex laziali, di applausi dagli juventini. Questo voto potrebbe far discutere, perchè nel finale alcuni imbecilli si sono prodigati di fischi all’indirizzo di Ogbonna e Pogba. Fischi che sono valsi il richiamo dello speacker e probabilmente varranno una multa alla società. Ebbene, quei pochi frustrati non sono parte del pubblico, e gli insulti razzisti sono solo il modo di sfogare una delusione per la sconfitta in modo rabbioso e stupido (anche la Lazio ha diversi giocatori di colore, che non vengono certo fischiati per questo). Una tale sciocca antisportività dovrebbe essere isolata e non accedere nemmeno alla ribalta della stigmatizzazione e alla condanna che ogni insulto razzista merita.
Stephan Lichsteiner voto 7,5
: Marchisio voto 6, scappatoia, ci toglie dall’impiccio: solo perché gioca poco (esce per infortunio dopo 20 minuti).
: Candreva voto 6,5 sommando gli sforzi di entrambe le frazioni risulta quello che più s’impegna e produce, anche se non nella qualità abituale.: Hernanes 5 Ma non solo per demeriti propri: da centrocampo gli arriva poco. Tiene d’occhio Pirlo e questo gli sottrae energie fisiche e soprattutto mentali.



La Juventus ha vinto la Supercoppa Italiana 2013, battendo la Lazio colo punteggio di 4-0 allo stadio Olimpico. E’ la Coppa numero 6 per i bianconeri, che staccano l’Inter ed agguantano il Milan nell’albo d’oro della manifestazione (la Lazio resta a 3). In gol Pogba nel primo tempo e Chiellini, Lichtsteiner e Tevez in un amen del secondo. nessuna sostituzione dopo l’intervallo, la partita ricomincia sui binari dell’equilibrio ma la Juventus la spacca con un contropiede mortifero: al 52′ angolo per la Lazio, sulla respinta i bianconeri ribaltano il campo, Vidal apre la fascia destra a Lichtsteiner che trova a centro area Chiellini per il tocco che segna il 2-0. La Lazio finisce al tappeto e la Signora infierisce: due minuti dopo la sponda di Vucinic sposa la progressione diagonale di Lichtsteiner, che penetra come coltello nel burro e infila d’esterno l’uscita di Marchetti. Altri due minuti, altro giro e altro regalo: Vucinic smarca Vidal, sinistro parato dal portiere, Pogba fa tap-in di testa, Marchetti respinge ancora sui piedi del francese che serve Tevez a centro area, piazzato mancino e poker servito gelido, sulla schiena del pugile laziale. Di fatto finisce qui anche se la Lazio ha un sussulto d’orgoglio, in fin dei conti utile solo per il voto di Buffon che ribatte Candreva (68′) e si supera in uscita su Klose (75′).



Il tabellino Marcatori: 24’Pogba, 52’Chiellini, 54’Lichtsteiner, 56’Tevez 

Buffon; Barzagli (82’Ogbonna), Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio (21’Pogba), Asamoah; Tevez, Vucinic (Storari, Isla, De Ceglie, Marrone, Padoin, Pogba, Giovinco, Matri, Quagliarella, Llorente). All.Conte. 

Marchetti; Cavanda, Biava, Dias, Radu (58’Ederson); Ledesma (58’Floccari); Candreva, Biglia, Hernanes (71’Onazi), Lulic; Klose (Bizzarri, Strakosha, Ciani, Cana, Novaretti, Crecco, Gonzalez, Kozak, Rozzi). All.Petkovic.

Arbitro: Rocchi di Firenze Ammoniti: Hernanes (L), Barzagli (J), Dias (L) per gioco scorretto.



Devastante Juventus: arriva anche il 4-0 di Carlos Tevez, primo gol ufficiale in maglia bianconera. Al 56′ l’argentino tocca di sinistro in porta dopo che ancora Lichtsteiner aveva impegnato Marchetti con un sinistro a giro, servito nuovamente da un tacco di Vucinic. Pogba di testa ci prova, Marchetti para ma non trattiene, cross del francese e Tevez è lì per il 4-0: partita chiusa.

Pazzesco uno-due della Juventus in due minuti: stavolta fa tuto Lichtsteiner che parte da destra e chiede il triangolo a Vucinic, splendido tacco di ritorno e lo svizzero taglia la difesa infilando poi Marchetti con l’esterno destro.

Raddoppia la Juventus al 52′ con un contropiede perfetto. Angolo Lazio, anticipo di Chiellini di testa e palla per Pirlo che si sposta sulla destra e serve Vidal, che di prima lancia Lichtsteiner che vola in campo aperto, entra in area e serve rasoterra al centro Chiellini, che ha seguito l’azione e di destra appoggia in porta.

L primo tempo di Juventus-Lazio, partita valida per la Supercoppa Italiana 2013, finisce sul punteggio di 1-0 per i bianconeri. Gol realizzato da Paul Pogba al minuto 24′: schema su punizione con Pirlo che dai 30 metri passa rasoterra a Lichtsteiner, cross basso da destra deviato da Radu e palla in zona Pogba, che gira a rete di collo sinistro (Marchetti tocca ma non basta). Lo stesso Pogba era entrato in campo pochi minuti prima, all’21’, subentrando all’infortunato Marchisio. Per il numero 8 della Juventus leggera distorsione al ginocchio: è uscito sulle sue gambe ma dovrà fare accertamenti. La partita è stata equilibrata ma il vantaggio della Juventus si può definire meritato. Per la Lazio una sola vera occasione con una sventola di Radu a metà frazione: gran sinistro da fuori area deviato da Buffon che vola sulla sinistra e mette in angolo.

Migliore in campo Juventus: Pogba 7 entra segna e si rende utile a centrocampo Peggiore in campo Juventus: Tevez 5,5 non per demeriti propri: aiuta la squadra con movimenti e sponde ma è braccato ogni volta che tocca la palla. Migliore in campo Lazio: Cavanda 6,5 schierato a sorpresa offre un primo tempo solido, e volitivo in entrambe le fasi. Peggiore in campo Lazio: Hernanes 5,5 Impegnato a tenere d’occhio Pirlo non riesce ed essere incisivo nelle giocate in verticale, che solitamente lo contraddistinguono. 

La Juventus è in vantaggio: segna Paul Pogba al 25′. Il francese, entrato da pochissimo in sostituzione di Marchisio (botta al ginocchio) è rapidissimo a girarsi sul sinistro a seguito di una punizione da 30 metri. Pirlo allarga per Lichtsteiner, cross immediato, deviazione e Pogba supera Marchetti.

Tutto pronto all’Olimpico per Juventus-Lazio: le formazioni ufficiali sono state annunciate. Sorpresa di Petkovic: sulla fascia destra gioca Luis Cavanda e non Konko. Confermato tutto il resto, ma lo schema è un più prudente 4-1-4-1 cioè quello dello scorso anno. Conte sceglie gli 11 annunciati: Tevez-Vucinic è la coppia d’attacco titolare, Llorente pronto a dare il suo contributo dalla panchina.  Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Tevez, Vucinic. Allenatore: Conte. A disposizione: Storari, Caceres, Isla, Ogbonna, De Ceglie, Marrone, Padoin, Pogba, Giovinco, Matri, Quagliarella, Llorente.  Marchetti; Cavanda, Biava, Dias, Radu; Ledesma; Candreva, Biglia, Hernanes, Lulic; Klose. Allenatore: Petkovic. A disposizione: Bizzarri, Strakosha, Ciani, Cana, Novaretti, Crecco, Gonzalez, Onazi, Ederson, Floccari, Kozak, Rozzi. Arbitro: Rocchi

Quale sarà la chiave tattica di Juventus-Lazio? Le formazioni saranno di fatto le stesse dello scorso anno, le due squadre ormai si conoscono molto bene, i segreti sono pochi. Di sicuro i duelli individuali diranno la loro: in particolar modo la Juventus avrà bisogno di vincere i duelli sulle fasce dove si può creare superiorità, mentre per la Lazio sarà fondamentale la corsa di Candreva nel costringere Asamoah a restare basso e il supporto che Hernanes dovrà dare a Klose, che rischia altrimenti di rimanere troppo solo. L’intesa Vucinic-Tevez funzionerà? E che tipo di soluzione è prevista per Pirlo? E’ possibile che con il doppio regista Petkovic abbia previsto che uno tra Ledesma e Lucas Biglia si occupi in pianta stabile del bresciano? Domande alle quali avremo una risposta tra poco. 

Le quote Snai della partita di Supercoppa di questa sera fanno registrare un sostanziale equilibrio. Si gioca a Roma, ma la favorita è la Juventus: è di 2 volte la posta in palio la quota per la vittoria bianconera, mentre quella della Lazio equivale a 3,70. A 3,30 invece il pareggio, che qui va inteso come tempi supplementari. Per quanto riguarda la somma dei gol, possiamo vedere come a pagare di più sia, evidentemente, l’opzione che ne prevede più di quattro: si incassa sei volte esatte la posta messa in gioco. A meno che non si punti sullo 0-0: così si vince addirittura 10 volte tanto. Per chi vuole azzardare, ecco il risultato esatto: si va dal 7 dell’1-0 al 200 del 3-4, quindi con vittoria della Lazio, ma tutte le scommesse che prevedono di indovinare il punteggio pagano bene e se vi sentite fortunati non avete che da tentare.

Ecco Juventus-Lazio, la finale della SuperCoppa Italiana. Alle 21 di questa sera si assegna il primo titolo ufficiale in Italia per la stagione 2013/2014 allo stadio Olimpico di Roma. Come da tradizione, in questo torneo si affrontano la squadra vincitrice dello scudetto e quella vincitrice della Coppa Italia. L’idea nacque nel 1988: la proposta arrivò dal giornalista Enzo D’Orsi che la sottopose a Paolo Mantovani, presidente della Sampdoria che aveva vinto la Coppa Italia. La Lega Calcio (presidente era all’epoca Luciano Nizzola) diede il suo assenso e così l’anno seguente si giocò la prima sfida, a giugno 1989 ma con le vincitrici dei due trofei del 1987/1988, appunto la Sampdoria e il Milan. Per ovviare al problema, a novembre si giocò un’altra Supercoppa, poi da allora la partita si è disputata, in gara unica, ad agosto (nel 1990 fu il primo settembre). La regola ufficiale vorrebbe che la partita si giochi in casa della vincitrice dello scudetto, ma in realtà questa partita è stata anche occasione per esportare il calcio italiano nel mondo: la prima edizione all’estero è quella del 1993, giocata a Washington (Milan-Torino), poi l’ufficialità ha avuto la meglio fino al 2002, quando Juventus e Parma sono volate a Tripoli; nel 2003 Milan e Juventus hanno giocato nel New Jersey, a East Rutherford, mentre nel 2009 (Inter-Lazio), 2011 (Milan-Inter) e 2012 (Juventus-Napoli) si è giocato a Pechino. Quest’anno la sede sarebbe dovuta essere lo Juventus Stadium di Torino, ma le polemiche tra le due società hanno portato la Lega Calcio a stabilire come teatro dell’incontro l’Olimpico di Roma, ovvero lo stadio nazionale; favorita dunque la Lazio, che di fatto gioca in casa. Nell’albo d’oro comanda il Milan (sei vittorie), ma la Juventus segue con cinque successi e dunque questa sera potrebbe pareggiare i conti. A cinque c’è anche l’Inter, mentre la Lazio si trova a quota 3 (in quattro finali). Per Juventus e Lazio si tratta della seconda sfida: l’altra si è giocata nel 1999, vittoria biancoceleste a Torino per 2-1. Anche allora ad aver vinto lo scudetto erano stati i bianconeri. A far sperare la Lazio, un dato: anche allora i bianconeri arrivavano dalla vittoria di due campionati consecutivi.

La Juventus arriva dalla vittoria dello scudetto, la seconda consecutiva. Antonio Conte è arrivato nell’estate del 2011 e ha subito comandato in Italia: se il primo anno si è trattato di una sfida fino al termine con il Milan, con sorpasso rossonero e controsorpasso dei piemontesi, questa volta la Juventus ha tenuto a grande distanza tutte le inseguitrici, a cominciare dal Napoli che a un certo punto non è mai andato sotto gli otto punti di svantaggio. Un dominio pressochè totale, passato attraverso la consapevolezza di dover osare di più rispetto alla stagione precedente, quando era arrivato il record di imbattibilità ma anche 15 pareggi. La svolta è arrivata a inizio novembre: espugnato lo Juventus Stadium ad opera dell’Inter, terminata la striscia senza sconfitte (ferma a 49 partite), i bianconeri si sono rimboccati le maniche e, pur perdendo altre tre partite, hanno macinato vittorie e strisce senza stop, che hanno scavato un solco incolmabile per chiunque. Ora arriva il difficile: con gli acquisti di Tevez e Llorente, la squadra è ancora più forte sulla carta e va a caccia di un tris che non arriva dagli anni ’30, con lo squadrone di Carlo Carcano che fece il pokerissimo. La Lazio a maggio ha conquistato il terzo trofeo dell’era Lotito, la seconda Coppa Italia che segue quella del 2009, che era arrivata ai calci di rigore contro la Sampdoria. Allora era poi giunta anche la Supercoppa: Davide Ballardini era stato l’unico in grado di battere la versione nerazzurra di José Mourinho in una finale. Questa volta la vittoria della Coppa è stata più dolce: in semifinale i biancocelesti di Vladimir Petkovic hanno eliminato la Juventus, e in finale è arrivata la vittoria nientemeno che nel derby contro la Roma. In particolare i biancocelesti, nelle quattro sfide stagionali contro i bianconeri, hanno perso una sola volta, 2-0 (a Roma) nel ritorno di campionato; per il resto hanno centrato una vittoria e due pareggi, pur se sul piano del gioco sono sempre stati dominati, salvandosi grazie alle super parate di Federico Marchetti che evidentemente quando gioca contro Gigi Buffon si esalta particolarmente. In campo questa sera ci sono i titolari dello scorso anno: solo Carlos Tevez e Lucas Biglia, dei nuovi acquisti di entrambe le squadre, iniziano la partita. Un segno di riconoscenza da parte di Conte e Petkovic per chi li ha portati fino a qui. Ora non resta che dare la parola al campo e vedere come finirà: la diretta di Juventus-Lazio, 26esima edizione della Supercoppa Italiana, sta per cominciare…

 

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Juventus

Si dice che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. Con la Juve funziona al contrario: dietro la Signora c’è un signor portiere: una parata per tempo (Radu, Klose), entrambe super.

Veramente impegnato solo all’inizio, quando Lulic parte forte. Aiutato da Lichtsteiner e Vidal non deve ricorrere a supplementi dal 75’CACERES 6 Sul pezzo nel quarto d’ora che gioca.

Concentrato ma non del tutto: Klose ha due lampi nella ripresa, lui non compare sulla scena. Ma visto il contesto sono macchioline. 

Puntuale in qualche anticipo e a tutto campo per il raddoppio: sgroppata premiata.

Entra in tre gol su quattro, cosa si può chiedere di più a un ex? dall’82’OGBONNA s.v. Minuti di gestione.

Non fa fermate neanche per pisciare: Vasco Rossi parlava di un treno… Aiuta in tante zone del campo, spende una gran quantità di pressing, avvia il raddoppio.

Anche a marce basse, anche guardato a vista, anche con cose semplici: è come il Mulino Bianco, il suo è un mondo buono, qualcosa sgorga sempre fuori (vedi la punizione dell’1-0). 

Presenza in mezzo al campo e un paio di strappi in avanti fino all’infortunio: distorsione al ginocchio, speriamo bene dal 24’POGBA 7 Entra e sconquassa, con il gol e giocate di fisico. Più tranquillo nella ripresa ma resta un bel dosso.

Bene soprattutto in fase difensiva, in cui sbroglia un paio di situazione soft: davanti fa match pari con Cavanda, che non ha da invidiargli fisicamente.

Il fiorettista serbo stocca bene, offrendo sponde delicate ma fatali come alcune donne.

Tartassato ma non abbandonato a sè stesso, lavora per la squadra nel primo tempo e morde nel secondo. Non trasuda ancora l’ira funesta dei giorni migliori, ma col suo trottolare e gli sguardi in cagnesco sembra avvertire: picchiate e vedrete. 

All.CONTE 7 Sembra esagerato nel suo sgolarsi fino alla fine, ma se la sua squadra sfonda anche le feritoie ci sarà un motivo.

(Carlo Necchi)

Lazio

Quarto gol: perché smanaccia il tap-in di Pogba e non abbranca la palla, consentendo al francese di armare Tevez? Sottigliezza comunque, i buoi erano già in fuga.

Scherma efficacemente Asamoah e prova a spingere. In fondo è dall’altra parte che entra più acqua.

Ricorre alle maniere forti contro Tevez, e per un tempo gli dice bene. 

Meno reattivo del compagno di reparto, anche in fase di randellata. Usa l’esperienza per domare i movimenti di Vucinic, ma non basta per limitarne gli istinti felici.

Nel primo tempo attacca più di Lichtsteiner e sfiora anche il gol da lontano, nel secondo finisce tutto sotto. Tre gol dalla sua parte dal 58’EDERSON 6 Qualcosa, non abbastanza per il gol della bandiera.

Ultimo a mollare nella ripresa, propone le giocate più interessanti tenendo occupato Asamoah.

Da rivedere, magari senza Ledesma. Passa quasi esclusivamente di lato, nè mostra particolare brillantezza fisica: deve ingranare.

Tocca più palloni di Biglia, ma non basta per un voto migliore. Vidal e Pogba girano il doppio: ha bisogno di scudieri più fisici dal 58′ FLOCCARI 5,5 Impegno evidente, meno la sostanza. 

Non aiutato dal contesto tattico, non si estranea dal gioco ma non riesce a produrne: pochi dribbling o filtranti dei suoi dal 71’ONAZI 6 Onora l’ultima fetta di partita con impegno: fa poco testo ma perlomeno si nota, serviva prima?

Come Candreva miscela meglio di altri intensità fisica ed efficacia tecnica, ma al contrario del compagno dura meno.

Troppo solo e affiancato tardivamente, si impegna fino alla fine e guadagna due occasioni: una allargata di testa, l’altra persa al cospetto di Buffon.

All.PETKOVIC 5 Fa discutere noi maestri del senno di poi, ma la soluzione a due registi (e una punta) straniva un pò già in partenza. Sostituzioni forse un pò in ritardo.

(Carlo Necchi)