L’Udinese è caduta, e quest’anno se si cade ci si fa male, non sul cuscino morbido dell’Europa League come negli ultimi due anni, ma proprio fuori dallo stesso. E quello che fa male è un anno speso in campionato a recuperar posizioni dopo un inizio pessimo, un grande record di vittorie consecutive per arrivare ai preliminari di EL, una preparazione sacrificata votata al fare bella figura in Europa, un mercato anche piuttosto curato, con poche cessioni, una doppia sfida con il Sirokij Brijeg dominata dai bianconeri e cadere così a Trieste contro lo Slovan Liberec, una Caporetto per niente prevedibile. Non è per niente contento Guidolin, ma non può esserlo nessuno, anche se i tifosi presenti a Trieste (stadio che ospita i bianconeri vista l’inagibilità per lavori allo Stadio Friuli) hanno comunque applaudito la squadra perfino a fine partita. Chi ha visto la gara sa cosa è successo; molti italiani già godono a puntare il dito contro la società friulana rea secondo l’opinione di molti di abbassare la qualità del calcio italico e di far calare il ranking delle nostre squadre, ma prima di commentare consigliamo di guardare quello che è successo. Il tabellino non rende per niente giustizia: 1 a 3 per i cechi nettamente inferiori ai bianconeri. Al 4′ subito traversa di un imprendibile Muriel lanciato da Pinzi, in pochi minuti con un calcio di punizione e un colpo di testa di Danilo l’Udinese si avvicina nuovamente al gol. Al 16′ la doccia fredda che non ti aspetti, probabile gioco pericoloso di Rybalka su Allan non segnalato dall’arbitro, gran tiro da fuori d’esterno ad uscire e Kelava battuto. Nonostante la botta l’Udinese è concentrata e determinata: Basta calcia alto al 19′, poi dialoga alla grande con Pinzi e Muriel per mandare al tiro Totò Di Natale che si fa respingere il tiro dal portiere. Ancora il capitano che ci prova in più occasioni e al 33′ su una sua iniziativa Danilo ha l’occasione per pareggiare ma manca la palla di poco. È questione di minuti: al 35′ grande controllo del capitano in area, cross morbido in area piccola, splendida mezza rovesciata di Silva, colpevolmente solo, che mette in rete alle spalle di Kovar. Al 37′ e al 44′ Muriel, devastante quando accelera, impegna per due volte Kovar che se la cava. Fine primo tempo; Guidolin confesserà di aver detto negli spogliatoi ai suoi che era difficile fare meglio di quanto si è già visto in campo. L’1-1 per il tecnico è già un buon risultato. Non cambia il 3-5-1-1 ad inizio ripresa, la squadra si è dimostrata pimpante e vogliosa. Ma al 4′ del secondo tempo, sotto gli occhi stupiti dei tifosi presenti, lo Slovan Liberec passa di nuovo in vantaggio sfruttando l’ingenua marcatura a seguito di un calcio d’angolo per i bianconeri. Contropiede, squadra sbilanciata, cross dalla destra, mancato controllo di Rabusic che fortuitamente fa velo per Delarge che si trova da solo davanti a Kelava e lo supera. Giocatori, panchina e tifosi rimangono storditi, i primi a riprendersi i tifosi che continuano incessantemente a incoraggiare la squadra che si sbilancia in avanti e le prova tutte. Prima ci prova Basta su passaggio di Lazzari ma è attento Kovar, poi è lo stesso Lazzari a mangiarsi un gol clamoroso a un metro dalla porta, invece di tirare si aggiusta il pallone e perde troppo tempo, recuperano i difensori e schermano lo specchio della porta, sulla ribattuta nulla può il capitano bianconero. Al 10′ scontro di gioco fra Kovar e Di Natale, ad avere la peggio l’attaccante che viene medicato ma torna subito in campo con una fasciatura alla testa. Al 18′ doppio cambio per l’Udinese: fuori Pinzi e Lazzari, dentro Maicosuel e Zielinski. L’Udinese spinge, prima con un tiro del giovane polacco appena entrato, poi con Di Natale dopo un bello scambio sempre con Zielinski e Basta. Al 31′ altro palo colpito da Basta su calcio d’angolo, serata no per i friulani. Al 38′ nuovamente in gol i cechi dopo il più classico dei contropiedi: la difesa copre anche abbastanza in fretta ma scappa troppo davanti al portatore che non si lascia pregare e trova il secondo eurogol della serata, dopo il primo di Rybalka stavolta è Kusnir, con un gran tiro da fuori area, a superare Kelava forse colpevolmente troppo lontano dalla linea di porta. Ci prova Maicosuel con un tiro a giro, ma a far bella figura è ancora Kovar. Al 46′ ancora un palo a beffare l’iniziativa questa volta di Danilo su assist di Basta. Finisce la partita e l’agonia friulana che con i preliminari estivi proprio non ha fortuna. Alcuni dati a sottolineare una serata stregata: 32 tiri fatti contro 6 dello Slovan, 62% di possesso palla, 14 caldi d’angolo contro 0, 18 falli subiti e 8 commessi. Obiettivamente l’Udinese doveva essere più cinica e concreta, quello che Guidolin ha sempre chiesto. Obiettivamente lo Slovan non poteva essere più cinico, concreto e fortunato di quanto il suo allenatore poteva desiderare in un intero campionato. L’appuntamento è settimana prossima per la grande impresa: in termini teorici tutto è possibile, in termini di giustizia divina è auspicabile, ma nella pratica servono 3 gol e una partita perfetta in difesa. Questo è il calcio, un tifoso friulano sul forum fuarceudin.com si consola citando e storpiando una massima popolare ancora più attuale da ieri sera per i tifosi bianconeri: “la fortuna è ceca e la sfiga ci vede benissimo”. E i tifosi di altre squadre citati precedentemente ricordino che prima di citare ranking e politiche societarie altrui dovrebbero imparare a parlare di calcio, quello VERO, quello che c’entra con lo sport, che è fatto di bilanci sani, di tifo sano come dimostrano gli applausi a fine partita, di spirito sportivo come dimostra l’iniziativa di alcuni club Udinesi e Triestini che prima dell’inizio della partita hanno conseguito uno storico scambio di sciarpe fra due squadre da sempre rivali. Certo il calcio vero è anche quello della palla rotonda che se non vuole entrare non entra, ma è anche quello delle grandi imprese, ed è quello che si augura all’Udinese, dimenticare in fretta questa serata, affrontare a viso aperto la Lazio (anche lei bestia ferita dopo l’impegno in Supercoppa) e se possibile prendersi una bella rivincita sulla squadra ceca ricordandosi che l’atterraggio fuori dal cuscino europeo fa parecchio male. (Giovanni Bellina)



Marcatori: 16′ Rybalka (S), 35′ Gabriel Silva (U), 49′ Delarge (S), 83′ Kusnir (S)

Kelava; Domizzi, Danilo, Heurtaux; Basta, Pinzi (dal 63′ Zielinski), Allan, Lazzari (dal 63′ Maicosuel), Gabriel Silva; Muriel, Di Natale. All: Guidolin.

Kovar; Kusnir, Kovac, Kelic, Fleisman; Sacky (dall’84’ Husek), Rybalka; Frydek, (dal 65′ Sural) Pavelka, Delarge (dal 93′ Hadascok ); Rabusic. All: Lavicka.



Arbitro: Tom Harald Hagen (Norvegia)

Ammoniti: Delarge, Kusnir (L), Domizzi (U)

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