Era un’impresa disperata per la nostra Francesca Schiavone; è andata come ci immaginavamo, con la bresciana sconfitta da Serena Williams che le ha lasciato solo un game (nel secondo set). Sono iniziati così gli Us Open 2013 per gli italiani; oggi ne abbiamo in campo altri (innanzitutto Thomas Fabbiano e Filippo Volandri, che ieri non sono riusciti a giocare). Le sorprese non sono certo mancate nella prima giornata di Flushing Meadows; non così per Rafa Nadal, che si è sbarazzato senza il minimo problema di Ryan Harrison e ha cominciato nel migliore dei modi la corsa verso il tredicesimo Slam in carriera (qui ha vinto solo nell’anno magico 2010). Non ci aspettavamo però di vedere Kei Nishikori nettamente sconfitto da Daniel Evans, 23enne britannico senza grossi risultati in carriera; nè che Ernests Gulbis, dopo aver battuto Andy Murray a Montreal, si facesse sorprendere al quinto set dall’austriaco Andreas Haider-Maurer. Gli altri hanno più o meno rispettato il pronostico: è fuori Fernando Verdasco, ma tutto sommato contro Ivan Dodig potevamo anche aspettarcelo. Si sono completate appena 19 partite delle 32 previste; non ha giocato Roger Federer – lo farà oggi – ha invece vinto il primo turno David Ferrer contro il ragazzino terribile Nick Kyrgios, attuale numero 1 del ranking juniores ma da tempo impegnato con i pro. In campo femminile, detto di Serena Williams, la bella sorpresa arriva dalla sorella Venus: la quale si è vendicata della sconfitta subita a Toronto da Kirsten Flipkens e l’ha demolita come faceva ai bei tempi con tutte le avversarie. E’ presto per dire se il suo torneo – affronta ora Jie Zheng – proseguirà in profondità, ma intanto diamo un bentornato alla maggiore delle Williams. Il sorpresone di ieri è l’eliminazione di Magdalena Rybarikova per mano di Patricia Mayr-Achleitner, numero 140 del ranking; ma va anche detto che la slovacca non si era ripresa del tutto da un infortunio che l’aveva costretta a non partecipare a New Haven. Al secondo turno tutte le favorite, da Na Li a Angelique Kerber passando per Laura Robson (occhio: l’anno scorso ha eliminato Kim Clijsters e Na Li, con cui potrebbe nuovamente incrociarsi al terzo turno); sofferta la vittoria di Sorana Cirstea, rientrata dopo la pausa per infortunio (non giocava dalla finale di Toronto, o meglio lo ha fatto per tre game a New Haven prima del ritiro), costretta al terzo set da Sharon Fichman. L’altra canadese, Eugenie Bouchard, ha recuperato una partita durissima contro Karolina Pliskova e ora se la vedrà contro Angelique Kerber in una partita non certo da secondo turno. Dove accede anche l’idolo di casa (vista l’esultanza del pubblico del Louis Armstrong negli ultimi punti dell’incontro non si può dire il contrario) Sloane Stephens: emozionale la sua partita, contro una Mandy Minella che ha finito scossa dalle lacrime per l’occasione persa. Qui non è andata mai oltre il terzo turno ed è il miglior risultato negli Slam, ieri ha vinto il primo set e nel terzo è stata 3-1 nel tie break prima di cinque punti in fila dell’americana; ha annullato due match point, ma ha mandato in rete la volee sul passante della Stephens. Salva per il rotto della cuffia e attesa ora a un secondo turno difficile contro Urszula Radwanska (la sorella Agnieszka non ha avuto problemi contro Silvia Soler-Espinosa, nonostante il servizio perso in apertura di secondo set). Oggi attesi altri big: recupera Roger Federer e giocano i due finalisti del 2012, Novak Djokovic e Victoria Azarenka. Il detentore del titolo, Andy Murray, slitta invece a domani. (Claudio Franceschini)