La quinta tappa della Vuelta 2013 ci ha regalato ieri pomeriggio il primo arrivo in una volata di gruppo, nella quale la vittoria è andata all’australiano Michael Matthews (Orica-GreenEdge) davanti all’argentino Maximiliano Richeze e al belga Gianni Meersman. Nulla dunque è cambiato nella classifica generale, che vede sempre il nostro Vincenzo Nibali (Astana) in maglia rossa con 3” di vantaggio sull’americano Chris Horner e 8” sull’irlandese Nicolas Roche. Molte cose sono già successe in questi primi giorni, a partire dalla cronosquadre d’apertura vinta dalla squadra kazaka e che è alla base della leadership dello Squalo siciliano. Nelle tappe successive abbiamo assistito a diversi arrivi posti al termine di brevi salite, che hanno regalato sempre emozioni e duelli anche tra i big più attesi per la vittoria finale, anche se ovviamente per il momento i distacchi restano ridotti e tutto resta apertissimo. La Vuelta sarà infatti decisa dalle numerose tappe di montagna, visto che in programma ci sono ben undici arrivi in salita. Di certo Nibali fa sul serio: la condizione c’è e il siciliano può puntare al bis del successo del 2010, che sarebbe anche il modo migliore di avvicinarsi al Mondiale che si correrà a Firenze fra un mese. L’Italia però punta anche su Ivan Basso, che è apparso in buona forma nelle prime tappe, e i nostri corridori sono pronti a lanciare la sfida alle due punte spagnole, Alejandro Valverde e Joaquin Rodriguez. Per commentare le prime tappe di questa Vuelta abbiamo sentito Michele Bartoli. Ecco la sua opinione in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Nibali già leader: non è troppo presto per lui? Non è stata una leadership programmata, Nibali si è trovato per caso a essere in testa e non farà niente di speciale per difendere la maglia rossa.

Quali saranno alla fine i veri avversari del ciclista siciliano? Direi Valverde e Rodriguez, sono loro i veri favoriti della Vuelta insieme a Nibali.



11 arrivi in salita non sono troppi? Non tutti sono arrivi in salita veri, come è stato per quelli di questi giorni. In fondo saranno quattro o cinque gli arrivi in salita importanti.

Cosa hanno detto le prime tappe? Hanno detto poco: ci sono state delle schermaglie, non si è visto ancora molto, siamo all’inizio della Vuelta ed è ancora troppo presto per dare un giudizio sull’andamento definitivo.

Quali corridori potrebbero essere le sorprese di questa Vuelta? Gli spagnoli saranno sempre in grado di essere delle sorprese; qualche corridore che non conosciamo potrebbe essere la rivelazione di questa corsa.



Nibali vero favorito? Se dovessi puntare su un vincitore lo farei su Valverde. E’ stato sfortunato al Tour, dove non ha potuto dare il meglio delle sue potenzialità, qui alla Vuelta potrebbe rifarsi. Nibali è sicuramente da podio e se vincerà la sua sarà una stagione trionfale dopo il successo al Giro, aspettando poi di vedere cosa farà al Mondiale.

Cosa potrà fare invece Basso? Lo vedo bene, dico che è da podio.

Forse, tornando al Mondiale, molti corridori si sono risparmiati per l’appuntamento in Toscana? No, i più forti sono qui. Ci sono Gilbert e Cancellara, ci sono Nibali, Valverde e Rodriguez. Manca solo Froome, che dopo aver vinto il Tour ha preferito puntare direttamente alla preparazione per il Mondiale. (Franco Vittadini)