Bruttissima sconfitta per l’Inter di WM che si deve fermare contro un Valencia pratico e bello quando serve, capace nonostante una buona prestazione di Handanovic di bucare per ben quattro volte la difesa dei nerazzurri. Per Mazzarri (e per Palacio, davvero l’ultimo ad arrendersi) nemmeno la soddisfazione del gol della bandiera. E nel secondo tempo lo avrebbero anche meritato, in tutta sostanza, con una squadra maggiormente compatta e – all’apparenza – anche piuù efficace in avanti. Eppure i cambi di modulo e di interpreti non hanno cambiato il volto a una squadra nerazzurra che è sembrata (colpevolmente) senza personalità. La consolazione e che la prossima partita della Guinness Cup è quella con la Juventus. Altra squadra che in questo torneo si è dimostrata un pelino sfortunata e in crisi. Insomma, una sfida (che non potrà terminare in pareggio) che sembra destinata a lasciare il perdente in balia con la primi crisi stagionale, e ancora prima che il campionato sia cominciato! Insomma, ci sono tanti motivi di interesse per il prossimo turno della Guinness Cup, come tanti motivi di interesse ci sono nel capire cosa non ha funzionato in una squadra che avrebbe tutto per scuotersi e spiccare il volo verso traguardi importanti.
Primo tempo amaro quello tra Inter e Valencia, terminato 0-2 in virtù del gol di Banega e di Jonathan Viera (con la complicità di una doppia deviazione da parte di Andreolli e Alvaro Pereira). Partita non bella da parte dell’Inter che va sotto meritatamete contro un Valencia più voglioso e dinamico. Ultimi a mollare sono Handanovic e Palacio (che si prende anche qualche rischio di troppo, sia per falli commessi che per pestoni subiti). Insomma, Mazzarri (WM) ha davvero cattivi pensieri da affrontare e anche quando striglia i suoi da bordo campo sembra un po’ esitante. I gol arrivano al 7’su errore di Chivu che da spazio a Banega per esplodere un gran tiro che muore sotto l’incrocio con Handanovic che vola ma non riesce a metterci una pezza. Il secondo gol, al 34′ con la complicità, come accennato, di una doppia deviazione che mette fuori causa un Handanovic che fino a quel momento aveva limitato i danni con un paio di stupende parate. In avanti l’Inter non c’è quasi mai, e le folate nerazzurre sono frutto di volontà estemporanea di qualche protagonista. Per il resto la squadra non corre, non pressa, non morde. E quindi non vince.
Tutto pronto a New York: Inter e Valencia stanno per scendere in campo nella partita di Guinness Cup che, se vinta, porterà una delle due formazioni a giocarsi il quinto posto nel torneo. Walter Mazzarri conferma le scelte principali della vigilia: Ranocchia guida la linea difensiva supportato da Andreolli e Chivu (Campagnaro è squalificato), mentre in attacco c’è Belfodil dal primo minuto con il supporto di Ricky Alvarez, che dovrebbe inizialmente giocare sulla sua linea ma fungere anche da uomo di raccordo tra centrocampo e attacco. Ma la vera novità riguarda la mediana: fuori Esteban Cambiasso, gioca titolare il giovane Patrick Olsen, e questa è una bella promozione per il danese che arriva dalla Primavera, perchè Mazzarri aveva già avuto modo di elogiarlo al termine della partita contro il Chelsea. Vedremo dunque se Olsen sarà l’arma in più dell’Inter, che naturalmente nella ripresa vedrà alternarsi altri uomini alla ricerca della condizione migliore e dell’alchimia tattica per l’imminente inizio di stagione.
Questa sera alle 22 ora italiana (le 16 sulla costa orientale degli Stati Uniti) si gioca Inter-Valencia, partita valida per la International Champions Cup, “comunemente” chiamata Guinness Cup dal nome dello sponsor. Un torneo itinerante con un tabellone molto simile a quello dei playoff delle leghe professionistiche americane: una zona occidentale (si è giocato a Phoenix, San Francisco e Los Angeles) e una zona orientale (Indianapolis e New York), con la sola eccezione di una partita giocata a Valencia; le finali a Miami, il 6 e 7 agosto, che stabiliranno i vari piazzamenti. Nel dettaglio, il Real Madrid è già in finale; tra Milan e Chelsea uscirà la seconda finalista, mentre oggi tra Inter e Valencia si stabilirà chi si giocherà il quinto posto e chi invece andrà a evitare – contro la Juventus – di ricevere il cucchiaio di legno della manifestazione, per usare un termine rugbistico. Diciamolo subito: il risultato non conta granchè, ma quando si affrontano formazioni simili si vuole sempre vincere, al di là che sia calcio d’agosto o una partita di Champions League. A proposito: Inter e Valencia hanno due precedenti recenti nella massima competizione europea. Nel 2002/2003 la spuntarono i nerazzurri: vittoria 1-0 in casa, sconfitta 2-1 al Mestalla e passaggio del turno per i gol segnati in trasferta. Stesso criterio, ma che diede i quarti al Valencia nel 2006/2007: 2-2 a San Siro, 0-0 al Mestalla e rissa finale, quando i giocatori dell’Inter persero le staffe. Ci sono anche due doppi ex: Hector Cuper e Javier Farinos condivisero la militanza nel grande Valencia che fece due finali di Champions League consecutive (perdendole entrambe), poi andarono a San Siro dove non ebbero altrettante fortuna.
Questa sera ovviamente ci si gioca di meno, ma entrambe le squadre sono intenzionate a fare bene, se non altro per cancellare la sconfitta nella prima partita di questa manifestazione. Entrambe devono lavorare ancora molto per presentarsi pronte ai nastri di partenza della nuova stagione; i nerazzurri arrivano da un nono posto in campionato e hanno cambiato relativamente molto quest’estate, hanno un allenatore nuovo che è profondamente diverso da Andrea Stramaccioni e i suoi giocatori devono assimilarne la filosofia e i movimenti che richiede in campo. Le prime amichevoli sono state incoraggianti sotto alcuni punti di vista; ad Amburgo si è vista un’Inter autoritaria e che ha provato a fare la partita pur latitando in zona gol, mentre contro il Chelsea il primo tempo è stato comunque condotto in maniera esemplare, pur andando sotto di due reti la squadra ha giocato e creato occasioni, finchè l’espulsione di Campagnaro non ha reso tutto più complicato. Anche il Valencia ha cambiato: non c’è più Roberto Soldado venduto al Tottenham per 30 milioni, in attesa che arrivi il grande colpo in attacco Djukic (che ha sostituito Valverde, andato all’Athletic Bilbao) si affida al giovanissimo Alcacer, reduce da un buon Mondiale Under 20 e rientrato dal prestito. Non ci sono più nemmeno Fernando Gago e Tino Costa, motori del centrocampo; la squadra lo scorso anno ha mancato di un soffio (un punto) la qualificazione in Champions League, e voule riprendersi subito lo scettro di terza squadra della Liga (per i primi due naturalmente non c’è margine alcuno). Walter Mazzarri stasera schiera un’Inter leggermente diversa rispetto a quella vista contro il Chelsea; cambia sicuramente l’attacco dove potrebbe avere spazio Belfodil, il centrocampo invece rimane praticamente immutato, segno questo di idee già chiare nella mente del tecnico livornese, che però sta aspettando qualche rinforzo all’altezza della situazione, anche perchè in questo inizio di estate si è già riscontrato qualche problema fisico di troppo (stasera sono fermi ai box Samuel e Kovacic, oltre a chi sta recuperando da precedenti e lunghi infortuni). Non resta ora che dare la parola al campo e vedere come andrà a finire: la diretta di Inter-Valencia sta per cominciare…
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