A leggerla così, qualcosa stona. A Silvio Piola non sono stati contati 16 gol fantasma nel computo delle reti segnate in serie A: dunque, il totale farebbe e non 274. L’equivoco deriva dalla terminologia in voga oggi, e dal significato assunto dal termine “gol fantasma”: una conclusione che ha oltrepassato lo specchio della porta ma non viene convalidata. Quante volte se ne è parlato? E’ stato oggetto di discussioni sull’eventualità di introdurre la tecnologia: sensori sui pali, microchip nel pallone, instant replay. Nel caso di Piola invece, i gol fantasma sono proprio “fantasma”: cioè sono reti che il bomber di Robbio ha effettivamente segnato, ma che non sono state contate. Creando così un conteggio sbagliato, sul quale ora la FIGC vuole fare chiarezza. La questione emerge ora per un semplice fatto: il 29 settembre si celebrerà il centenario della nascita del più prolifico cannoniere della serie A, sul quale si sta allungando anno dopo anno l’ombra di Francesco Totti (fermo per ora a 227). Sedici gol sono tanti: significa che il capitano della Roma avrebbe bisogno di almeno una stagione in più per raggiungere e superare la vetta, e siccome marcia spedito verso i 37 anni (a proposito: li compirà il 27 settembre, perciò le due date sono ravvicinate), un fattore da tenere in conto. Spieghiamo: è la stagione . I due campionati precedenti non si sono disputati: la guerra ha impedito lo svolgimento regolare del torneo, così si sono assegnati soltanto dei titoli regionali (più un’unica edizione del Campionato d’Alta Italia nel 1944, vinto dallo Spezia). Nel 1945/1946 si torna a giocare su scala nazionale, ma le devastazioni portate dalla guerra rendono obbligatoria una formula a due gironi, Nord e Sud, con un girone finale per stabilire il campione d’Italia. Silvio Piola, quasi 32enne, si trasferisce alla Juventus dopo 27 gol in 23 partite con il Torino – e nove stagioni con la Lazio: segna 16 gol in quel campionato, che il Grande Torino vince di un punto davanti ai bianconeri, grazie alla vittoria per 9-1 sulla Pro Livorno in concomitanza con il pareggio della Juventus sul campo del Napoli. La cosa strana è questa: lo scudetto viene regolarmente assegnato ai granata (è il terzo dei sette totali) ma poichè il campionato non si è disputato a girone unico i gol di Piola spariscono dal conteggio, così che si arriva fino ai giorni nostri con la situazione attuale. Ma adesso che si stanno per celebrare i 100 anni dalla nascita del grande cannoniere (che tuttavia non vinse mai uno scudetto) ecco che il contenzioso salta fuori. Cosa succederà? Al momento pare che sia più una diversità di vedute tra tifosi della Lazio (Piola è un loro giocatore simbolo) e della Roma, che hanno in Totti il possibile nuovo recordman e un’altra occasione per superare i rivali; la storia insegna che statistiche così datate non trovano mai un punto d’incontro, e che ognuno la vede un po’ come vuole (lo stesso discorso riguarda le reti di Pelè in carriera). Sia come sia, resta il fatto che Silvio Piola e Francesco Totti sono due grandi attaccanti che hanno dato lustro, sia pure in epoche diverse, al campionato di serie A e al nostro calcio. Se poi arriveranno dati ufficiali, tanto meglio.



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