Partita forse troppo importante per le sorti del campionato per capitare nella terza giornata. Ma il calendario parla chiaro e quindi si respira subito la tensione tipica dei grandi eventi per l’ennesima edizione del derby d’Italia. Non solo i tifosi ma anche i tecnici e gli allenatori hanno percepito una sensazione che ha spinto entrambi gli schieramenti a schierarsi sulla difensiva assumendo un atteggiamento attendista. Nel primo tempo infatti gli spazi concessi da parte delle due difese sono stai chiusi in maniera molto efficiente e di conseguenza le occasioni da rete sono state ben poche. Nella ripresa la stanchezza comincia a farsi sentire e per le retroguardie comincia a calare la lucidità. Il primo ad approfittare del calo fisico è il subentrato Icardi che, servito da Alvarez, firma il precario vantaggio. Dopo due minuti è Pogba a sfondare la corsia di sinistra e a servire Vidal per il pareggio definitivo. Alla fine dei 90 minuti tutto sommato il pareggio sembra il risultato più giusto. Non si può dire certo che il confronto tra le due squadre in questione abbia rappresentato lo stesso livello di emozioni e intensità dell’anno scorso. Un primo tempo caratterizzato da continui cambi di fronte, se pur con un lieve maggior possesso palla della Juventus, dove nessuna delle due formazioni è riuscita a impressionare. Nella ripresa il copione è lo stesso e solo dal 27’ in poi, minuto del primo gol, comincia a muoversi qualcosa di concreto. La nuova gestione Mazzarri sembra essere al momento la giusta cura per i problemi di salute dell’Inter. Il tecnico toscano ha saputo dare forma a una squadra che sembrava aver perso la propria identità. Gli stessi giocatori dell’anno scorso sembrano aver recuperato nei propri mezzi e dal punto di visto tattico hanno tutti quanti svolto un buon lavoro.
Il mezzo punto in più è dettato dal maggior possesso palla e dalle ultime azioni nel secondo tempo che avrebbero permesso ai bianconeri di portare a casa i tre punti. I ragazzi di Conte come al solito hanno cercato di fare la partita costringendo gli avversari a difendersi, ma quest’oggi la concentrazione degli avversari era particolarmente alta e perciò aprire un varco nelle retrovie nerazzurre non è stato proprio semplice.
Il primo anticipo di questa sera inizia all’insegna del nome del neo acquisto Tevez per i bianconeri e del tecnico livornese Mazzarri ma alla fine i protagonisti assoluti di questa partita sono stati altri. Certamente l’argentino ha fatto un’ottima prestazione ma tra le file dei bianconeri spicca sempre il solito nome, l’autore del gol, mentre tra i nerazzurri il migliore risulta un giocatore della retroguardia. Si vede che l’argentino ha confidenza con il modulo di Mazzarri e sembra trovarsi perfettamente a suo agio in questo 3-5-2. Recupera moltissimi palloni ed è proprio dai suoi piedi che ripartono le azioni dopo aver rubato la sfera agli avversari. Nonostante sia un centrocampista è sempre lui a lasciare un segno indelebile sul tabellino della partita. Per lui il gol del pareggio e due occasioni da rete che però non riesce a finalizzare nel migliore dei modi. Sceglie sempre i tempi giusti di inserimento e allo stesso tempo è molto presente in fase di impostazione. (Mattia Baglioni).



Se la prima frazione di gioco di Inter-Juventus si era chiusa all’insegna di giocate poco emozionanti e una partita sostanzialmente difficile da sbloccare per entrambe le formazioni, il secondo tempo è stato caratterizzato da azioni più coinvolgenti e la partita finisce col risultato di 1-1. Già al 6’ della ripresa infatti è Palacio che accoglie il suggerimento di Guarin che gli serve un cross al bacio in area di rigore; l’argentino però non si accorge di essere smarcato, colpisce di testa e Buffon riesce facilmente a bloccare il tiro centrale. Dopo sette minuti è Vidal a sprecare un’opportunità su un’azione in contropiede. Tevez si invola sulla destra, arriva all’altezza del vertice dell’area e vede il cileno in mezzo che stoppa il pallone e calcia sporco verso la porta: la sfera finisce sul fondo alla sinistra di Handanovic. Poco dopo il 20’ entra Icardi ed esce Taider e sarà proprio il giovane argentino a punire di nuovo la difesa della Juventus. Chiellini perde palla all’altezza di meta campo grazie al pressing di Alvarez che si invola verso l’area, vede il taglio di Icardi verso il primo palo e lo serve. A tu per tu con Buffon l’attaccante nerazzurro calcia di prima e la palla finisce in rete. La Juventus però non ci sta e nel giro di due minuti pareggia. Pogba viene servito sulla sinistra, fa fuori Alvarez e Jonathan, passa in mezzo a Vidal che stoppa di destro all’altezza del dischetto del rigore e batte deciso di sinistro; Handanovic resta immobile e vede la palla finire sul fondo della rete alla sua sinistra. Passano ancora pochi minuti e sono ancora i bianconeri ad andare vicino al gol: passaggio di Pirlo verso Tevez, l’argentino fa velo per l’appoggio di Quagliarella che riappoggia all’Apache, tiro di prima intenzione e palla di poco fuori sulla sinistra. Gli ultimi minuti finiscono ancora all’insegna della manovra offensiva bianconera. È ancora Tevez a involarsi sulla sinistra dell’area, giunge vicino alla linea di fondo e mette in mezzo per il colpo di testa di Vidal; grande parata di Handanovic, che respinge a pochi passi dalla porta, arriva Isla ma il colpo di destro lascia molto a desiderare e la palla finisce sulla sinistra del portiere sopra la traversa. Al triplice fischio il risultato della partita sembra forse il più idoneo per la partita di questa sera nonostante gli sprazzi positivi della Juventus degli ultimi minuti di gioco.



Passano meno di 90 secondi e arriva il pareggio di Vidal! Grande azione da parte di Asamoah che serve in mezzo un grande pallone e Vidal è bravissimo all’altezza del dischetto del rigore a far fuori il diretta avversario con un tocco di esterno e a scaraventare in rete il gol del pareggio coperto da un Alvarez fuori posizione. 

E ancora Icardi, cambia maglia ma è sempre la bestia nera della Juvetus. E’ lui che sblocca la partita: gol e vantaggio Inter.

Alla fine dei primi 45 minuti il risultato tra Inter e Juventus è ancora sullo 0-0. Una partita molto difficile per entrambe le formazioni che hanno faticato moltissimo a trovare dei varchi nelle difese avversarie. All’11’ è Nagatomo ad andare vicino al gol; calciod’angolo per i nerazzurri, respinge a centro area di testa Pogba ma c’è appostato il giapponese che calcia al volo di sinistro verso Buffon. Il capitano bianconero vola verso il palo alla sua destra e devia in angolo. Episodio dubbio al 18’ con Vidal lanciato in area da Pirlo: il cileno cerca la palla e, prima di essere cinturato da Taider, sembra toccare il pallone con la mano. L’arbitro fischierà la punizione per l’Inter. L’unica vera occasione sprecata in questa prima frazione di gioco è quella di Pogba che, dopo un lancio col contagiri effettuato dal solito Pirlo, a pochi metri da Handanovic non riesce a impattare di piatto sinistro con la giusta forza. Al 42’ è un contropiede dell’Inter a intimorire la difesa bianconera: Alvarez riparte palla al piede da centrocampo fino alla trequarti; a questo punto serve sulla destra Taider che si invola verso il limite sinistra dell’area, doppio passo su Lichsteiner e tiro basso potente da posizione defilata deviata in angolo da Buffon. Nel complesso un primo tempo molto equilibrato in cui le difese sono state le vere protagoniste. 



Migliore in campo Inter: Campagnaro 6,5

Migliore in campo Juventus: Pirlo 6,5

Mirko Vucinic ha recuperato: gioca lui in coppia con Carlos Tevez; il completo recupero di Andrea Barzagli consdente ad Antonio Conte di recuperare l’assetto quasi totale della formazione tipo. Nell’Inter invece Mazzarri opta per Saphir Taider al posto di Mateo Kovacic, che parte dalla panchina. Ricardo Alvarez agirà dietro Rodrigo Palacio, Jonathan e Nagatomo confermati sulle fasce. INTER JUVENTUS FORMAZIONI UFFICIALI Inter (3-5-1-1): 1 Handanovic; 14 Campagnaro, 23 Ranocchia, 5 Juan Jesus; 2 Jonathan, 14 Guarin, 19 Cambiasso, 21 Taider, 55 Nagatomo; 11 Alvarez; 8 Palacio A disposizione: 30 Carrizo, 12 Castellazzi, 6 Andreolli, 35 Rolando, 25 Samuel, 31 A.Pereira, 18 Wallace, 10 Kovacic, 17 Kuzmanovic, 9 Icardi, 7 Belfodil, 22 Milito Allenatore: Walter Mazzarri Juventus (3-5-2): 1 Buffon; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 26 Lichtsteiner, 23 Vidal, 21 Pirlo, 6 Pogba, 22 Asamoah; 10 Tevez, 9 Vucinic A disposizione: 30 Storari, 11 De Ceglie, 5 Ogbonna, 13 Peluso, 16 Motta, 20 Padoin, 33 Isla, 12 Giovinco, 14 Llorente, 27 Quagliarella Allenatore: Antonio Conte

In Inter-Juventus si affrontano due squadre dal modulo base speculare, il 3-5-2. E’ probabile che la partita si decida in base a chi tra i campioni delle due formazioni giocherà meglio. I duelli a distanza e ravvicinati sono diversi: si è parlato di quello tutto argentino tra Palacio e Tevez e in effetti i due albicelesti sono i goleador più in palla al momento. Entrambi hanno realizzato due gol nelle prime due giornate e l’azione della squadra punterà a rifornirli di palloni buoni per essere trasformati in rete. Interessante anche il confronto tra Ricardo Alvarez e Mirko Vucinic: entrambi sono attaccanti atipici, che tendono a svariare sul fronte offensivo e da cui può arrivare la giocata decisiva nell’economia dell’azione. Più intrigante ancora però è il duello a centrocampo tra Fredy Guarin e Paul Pogba: chi due saprà imporre maggiormente forza fisica e resistenza, muovendosi in entrambe le fasi di gioco, avvicinerà il successo della sua squadra. Andrea Ranocchia infine potrebbe avere motivazioni in più nel duello a distanza con il collega-rivale Leonardo Bonucci.

Di sicuro per stasera c’è soltanto la spettacolare coreografia in una cornice entusiasmante, rappresentata dalla struttura del Giuseppe Meazza di Milano. Ci si attende il pubblico delle grandi occasioni ma i pronostici per una partita del genere non sono mai scontati. Lo spettacolo è quasi assicurato anche facendo una valutazione sui moduli adottati dai due tecnici, che risultano essere quasi speculari: il 3-5-2, e le sue lievi variazioni, sono sempre una buona premessa per assistere a una partita spumeggiante. Stando alle quote riportate dalla Snai i bianconeri sono lievemente in vantaggio. La scommessa che da il 2 vincente moltiplica per 1,95 la scommessa, mentre l’1 per il successo nerazzurro è dato a 3,75. Un altro risultato da non escludere è il pareggio quotato a 3,40: per Mazzarri, che sicuramente chiederà ai suoi di portare a casa i tre punti, portarne a casa 1 potrebbe già essere un successo nell’attesa di collaudare una formazione che sta ottenendo buoni risultati, nonostante sia solo alle prime battute di una nuova esperienza. Un’opzione sulla quale puntare potrebbe essere “Goal”, quotata a 1,70 poiché negli ultimi due confronti entrambe le squadre hanno segnato. Altro risultato interessante è quello che prevede il pareggio a fine primo tempo e la vittoria finale dei bianconeri (parziale-finale X-1) che moltiplica la posta in gioca per 4,50. Nell’attesa che le squadre scendano in campo vi lasciamo il tempo per trarre le vostre conclusioni con l’unica sicurezza che assisteremo a una partita ricca di emozioni.

Inter-Juventus: primo big match della stagione, questo pomeriggio alle 18. I bianconeri anticipano per il loro impegno di Champions League (martedi), e allora agli ordini di Daniele Orsato si gioca oggi. Attenzione: con il fischietto di Schio i nerazzurri a San Siro hanno sempre vinto, 11 su 11. La Juventus ha invece un bilancio di 4 vittorie, 8 pareggi e 3 sconfitte. E’ stato Orsato che, lo scorso anno – era giudice di porta – vide e chiamò il calcio di rigore per la trattenuta di Marchisio su Milito allo Juventus Stadium. Andando invece ad analizzare i precedenti tra le due squadre, si tratta della sfida numero 81 a Milano: sono inerazzurri in vantaggio: 34-21 il conto delle vittorie, con 25 pareggi. Nerazzurri che però non vincono dal 2009/2010: allora finì 2-0, rete straordinaria di Maicon e sigillo finale di Samuel Eto’o. Era un’Inter che di lì a poco avrebbe vinto tutto, mentre la Juventus, guidata da Alberto Zaccheroni che era subentrato a Ciro Ferrara, sarebbe giunta settima in campionato. Tutto diverso adesso: dopo lo 0-0 del 2010/2011 – ultimo pareggio – i bianconeri si sono aggiudicati entrambe le sfide degli ultimi due tornei, sempre per 2-1: lo scorso anno con reti di Quagliarella e Matri (momentaneo pareggio di Palacio), la stagione precedente con Vucinic e Marchisio (per i nerazzurri, che avevano sempre trovato il pareggio, aveva realizzato Maicon). Per quanto riguarda il bilancio tra Antonio Conte e Walter Mazzarri, in casa il livornese è imbattuto ma sono arrivati due pareggi, sempre in Napoli-Juventus: 3-3 nel 2011/2012, 1-1 l’anno scorso. C’è poi un terzo precedente: risale al gennaio 2010 quando Conte sedeva sulla panchina dell’Atalanta, si giocò a Bergamo e il Napoli si impose 2-0. Al termine di quella partita, il salentino – alla prima esperienza in Serie A – si dimise. Per raccontare quello che è Inter-Juventus non basterebbero mille definizioni: derby d’Italia è quella che viene subito alla mente, ma da quando è scoppiato il caos Calciopoli questa sfida ha assunto un significato anche più “aspro”, arrivando a sottolineare motivi di rivalsa, vendetta o sottolineatura di certe superiorità sul campo. Sia come sia, oggi vale solo il primato in classifica: chi vince resta al comando (solitario o meno), chi perde si fa assorbire dal gruppone, un pareggio lascerebbe le cose come stanno. Siamo a metà settembre: non può essere considerata una partita decisiva, ma i punti in palio sono comunque 3 e dal punto di vista psicologico un’affermazione stasera può fare tutta la differenza del mondo.

L’Inter è all’anno zero. Come lo era la Juventus due anni fa, per questo le due squadre si somigliano tante. Dopo due stagioni chiuse al sesto e nono posto, e l’esclusione dalle coppe europee per quest’anno, Massimo Moratti ha deciso per la svolta, fuori Andrea Stramaccioni che sembrava il predestinato ad aprire il progetto del futuro, dentro Walter Mazzarri con il chiaro intento di risalire immediatamente la corrente. Le vicende legate all’acquisizione della società da parte di Erick Thohir, ancora aperte, non hanno intaccato spirito e gambe del gruppo, che ha iniziato alla grande con due vittorie in altrettante partite. Il 2-0 contro il Genoa poteva sembrare poca cosa visti i limiti avversari, ma il 3-0 di Catania ha spazzato via ogni dubbio: questa Inter corre, ha voglia di fare risultato, e Mazzarri è la guida migliore per giocatori che avevano perso la fiducia e sembravano non averne più sul piano fisico. Basti pensare che due giocatori come Jonathan e Alvarez, oggetti misteriosi con Ranieri e Stramaccioni, adesso sembrano pedine insostituibili, che incidono sulla partita e la cambiano con il loro dinamismo. Questa è la prima, vera prova del fuoco: se allora era la Juventus che aveva qualcosa da dimostrare affrontando l’Inter, adesso è il contrario e un’eventuale vittoria sarebbe probabilmente una molla per lanciare ancora più in alto le ambizioni nerazzurre, senza dimenticare quanto accaduto lo scorso anno dopo la vittoria a Torino. A proposito di Juventus, i bianconeri con il loro inizio di stagione roboante (due vittorie in campionato e la Supercoppa Italiana) hanno messo in chiaro che i padroni dell’Italia sono loro, almeno finchè qualcuno non arriverà a reclamare il trono. Antonio Conte sa bene che da questa partita non ci si può distrarre nemmeno un secondo, ma anche lui non può negare di essere al momento superiore, almeno sulla carta. Otto gol rifilati in due partite alla Lazio dicono tanto, soprattutto per come le partite si sono sviluppate; e la vittoria sul campo della Sampdoria all’esordio ha riconfermato che con gli acquisti estivi i bianconeri sono anche più forti dello scorso anno. Martedi inizia la Champions League: il tecnico salentino dovrà saper dosare le forze fin dal principio, perchè l’anno scorso si faticò non poco a superare il girone eliminatorio. Prima però c’è questa partita, che si presenta ostica. Le chiavi della partita? Ce le ha raccontate Riccardo Ferri (clicca qui per l’intervista esclusiva), che ha parlato di come l’Inter dovrà attaccare e contenere il centrocampo della Juventus, e di come un giocatore come Vucinic, anche a mezzo servizio, possa far saltare il banco della difesa avversaria. Scopriremo presto se sarà davvero così: è arrivato il momento di accomodarsi e lasciar parlare i giocatori in campo. Inter-Juventus, derby d’Italia, terza giornata di Serie A 2013/2014: manca poco.

 

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Il tabellino di Inter-Juventus

 

Inter (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus; Jonathan, Guarin, Cambiasso, Taider (23′ st Icardi), Nagatomo; Alvarez (35′ st Kovacic), Palacio. A disposizione: Castellazzi, Carrizo, Andreolli, Belfodil, Kuzmanovic, Wallace, Milito, Samuel, Pereira, Rolando. All.: Mazzarri. 

Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (1′ st Isla), Pogba, Pirlo (42′ st Padoin), Vidal, Asamoah; Tevez, Vucinic (27′ st Quagliarella). A disposizione: Storari, Citti, Ogbonna, De Ceglie, Giovinco, Peluso, Llorente, Motta, Padoin. All.: Conte.Arbitro: Orsato
 

 

Marcatori: 28′ st Icardi (I), 30′ st Vidal (J)
 

Ammoniti: Campagnaro, Ranocchia (I), Lichtsteiner, Vidal (J)

Inter

Handanovic 6 Nel primo tempo nessuno dei giocatori lo impegna seriamente poiché il ritmo di gioco è abbastanza basso. Nel secondo tempo non sono sicuramente sue le colpe sul pareggio di Vidal. Verso la fine della partita va è protagonista di una bella parata su colpo di testa sempre da parte del cileno.

Campagnaro 7 Una sicurezza per le retrovie nerazzurre, sembra essere il punto fisso al quale ruota attorno la difesa dell’Inter. Ruba molte palle agli avversari ed è molto ordinato nel servirle ai compagni.

Ranocchia 6 Nessuna sbavatura tranne nell’occasione del quasi gol da parte di Isla, quando Vidal riesce a colpire di testa. Per il resto fa il suo compito ed è bravo a chiudere gli spazi agli attaccanti della Juventus.

Juan Jesus 6 Come il suo compagno di reparto sopracitato, fa il suo compito senza farsi mai trovare impreparato. Lotta su tutti i palloni e concede poche occasioni agli avversari.

Jonathan 6 Non è lo stesso che si era visto nelle prime due giornate ma comunque è sempre propositivo sia nelle azioni di attacco si in difesa.

Guarin 6 La partita si gioca prevalentemente a centrocampo e il confronto con Pogba è molto avvincente. Lotta su tutti i palloni che capitano dalle sue parti anche se a volte è un po’ impreciso nelle ripartenze.

Cambiasso 5,5 Per una partita del genere in cui i protagonisti principali sono soprattutto i centrocampisti, bisogna dire che la sua figura è rimasta abbastanza in ombra.

Taider 6,5 Nel primo tempo sfrutta al meglio un contropiede iniziato da Alvarez, dribbla e prova la conclusione a rete. Anche se non ha segnato ha fatto una buona prestazione.

Alvarez 6,5 E’ suo l’assist del gol di Icardi. Ruba palla a Chiellini si invola verso l’area e serve il suo connazionale. Tocca molti palloni e fa un lavoro di sacrificio per la squadra muovendosi da una parte all’altra del campo senza dare punti di riferimento.

Palacio 6 Per l’unica prima punta dell’Inter è vita dura in mezzo ai colossi bianconeri che loseguono in ogni parte del campo. L’unica cosa che può fare è giocare di sponda coi compagni e lo fa piuttosto bene.

Icardi 6,5 Mazzarri chiama Mauro risponde. A pochi minuti dalla sostituzione si fa trovare nel posto giusto al momento giusto. È l’autore della rete nerazzurra e si conferma la bestia nera della Juventus.

Mazzari 6,5 Una squadra rinata sotto l’influenza del tecnico livornese. Conosce bene il gioco di Conte e il modulo adottato sembra essere l’unico in grado di neutralizzare l’offensiva bianconera.  

Juventus

Buffon 6,5 Avere 35 anni e non sentirli. Non viene chiamato in causa molte volte poiché i suoi compagni di reparto concedono molto poco. Gran parata sul tiro di Nagatomo nel primo tempo.

Barzagli 6,5 Il migliore della difesa, ordinato e preciso nel recuperare i palloni ai compagni di reparto e ai centrocampisti. Una sicurezza per Antonio Conte.

Bonucci 6 Insieme agli altri compagni di squadra è bravo a chiudere i varchi per la difesa della porta e non molla un attimo Palacio quando bazzica dalle sue parti.

Chiellini 5 Se non fosse stato per l’errore che ha concesso il momentaneo vantaggio dell’Inter, il voto sarebbe stato sufficiente. La distrazione sul recupero di Alvarez è imperdonabile però.

Lichsteiner 5,5 Abbastanza in ombra, non è il solito pendolino sulla corsia di destra. Si inserisce poco e Conte decide di toglierlo a fine primo tempo forse a causa di un giallo rimediato nella prima frazione di gioco.

Vidal 7 Si conferma l’oggetto del desiderio dei più grandi club europei. Un centrocampista con il seno del gol di un attaccante. Cosa potrebbe desiderare di più un allenatore?Una rete e due volte vicino al gol.

Pirlo 6,5 Nonostante le 34 primavera dimostra di saperci ancora fare e sceglie sempre i tempi giusti per lanciare i compagni i area di rigore: lo fa prima con Pogba e poi con Vidal ma i due sprecano.

Pogba 6,5 Dopo aver subito il gol tira fuori tutta la sua grinta e si lancia di prepotenza sulla fascia, fa fuori due avversari e fa l’assist vincente. Che giocatore!

Asamoah 6 Fa quello che gli viene richiesto dall’allenatore e non riesce a trovare gli spazi che cerca di procurarsi sulla corsia di sinistra. Nel complesso una prestazione sufficiente.

Tevez 7 Nel primo tempo un po’ in ombra per merito della difesa interista. Viene fuori nel secondo tempo dopo il gol di Vidal. Va vicino al gol e serve due volte Vidal nelle occasioni in cui non riesce a realizzare. Un gran lavoro di squadra.

Vucinic 5,5 Non riesce quasi mai a entrare nel vivo delle azioni. Forse complice il lieve infortunio rimediato nella partita con la nazionale e i pochi giorni di allenamento alla vigilia della partita.

Conte 6 Organizza la partita come al solito puntando sulle incursioni degli esterni ma gli spazi vengono chiusi nel miglior modo dagli avversari. A fine gara sembra comunque soddisfatto dell’operato dei suoi e del punto portato a casa.