Terza vittoria in quattro partite per la Fiorentina: a Bergamo i viola battono 2-0 l’Atalanta e, senza la sfortuna della gara contro il Cagliari, adesso Montella sarebbe in testa alla classifica. Poco male: la squadra gira bene, la prima senza Mario Gomez e Cuadrado (Europa League a parte) è stata ben assorbita e la squadra marcia in attesa delle grandi sfide (già nel turno infrasettimanale si va a San Siro contro l’Inter). L’Atalanta invece ha aperto male: appena 3 punti, e un gioco che pur non essendo rinunciatario stenta a decollare sotto porta, se si pensa (tre gol realizzati in quattro partite). Colantuono dovrà mettersi sotto e lavorare, già in vista della trasferta di Parma che può significare molto. Ci prova, ma la Fiorentina è altra cosa. Il gioco c’è nel primo tempo, ma il gol subito su un episodio fa perdere fiducia a una squadra che in questo momento è in seria difficoltà ed è bloccata appena le cose in campo si mettono male. Senza giocare la gara della vita arriva una vittoria esterna che significa molto, perchè permette ai viola di rimanere agganciati alle prime posizioni. Il banco di prova arriverà a San Siro: l’anno scorso fu una sconfitta, stavolta vedremo. Nessun episodio controverso, la partita scorre tranquilla e non c’è bisogno di decisioni impopolare per controllarla fino in fondo. 



Non irreprensibile in occasione del gol, si riscatta su Joaquin nel secondo tempo. Non può nulla sul sinistro di Rossi. 

Di fatto non deve marcare nessuno: un vantaggio, ma rischia anche di distrarsi. 

Prende un giallo senza senso per un fallo a palla lontana, in generale non è mai sicuro. 

Prende le misure a Giuseppe Rossi in più occasioni: sul gol del 2-0, in situazione di palla inattiva, essere lì non era propriamente sua competenza. 



Corre e spinge lungo la corsia e non è certo il peggiore dei suoi. 

Partita tosta e brillante, in assenza di Cigarini fa valere il peso specifico e la leadership ormai consolidata in squadra.

Bravissimo contro il Napoli, all’esordio casalingo è preda dell’emozione e non converte tutte le qualità che invece ha. 

Un leone come al solito, ma quell’invito iniziale di Moralez doveva essere convertito in altro modo. Peccato, macchia una bella prestazione.

( Entra con la squadra sotto e non riesce a darle la svolta che serviva)

Non male, ma non spinge mai. Restando sempre sulle sue è attento in difesa ma concede una fascia alla Fiorentina.



( Ci prova, ma non sempre è lucido nelle letture di gioco come dovrebbe.

Per una volta torna quello di due stagioni fa. Corre e serve palloni invitanti ai compagni, che non sfruttano i suoi cioccolatini. ()

Partita dura. Si batte da solo in mezzo alla difesa viola, con la conseguenza che quando deve andare alla conclusione sbaglia, oppure non è proprio in area.

All. COLANTUONO 5,5 Come al solito i suoi sono disposti bene in campo, quello che manca è la precisione sotto porta e soprattutto il fatto che le occasioni sono poche. Sotto porta serve altro peso specifico.

Bravo su Denis, è forse l’unica parata della partita ed è importante. Anche lui comincia a dare risposte positive. 

Può spingere perchè Brivio non si schioda dalla sua metacampo, ma lo fa raramente. Attento dietro.

Solito leader del reparto arretrato, questa volta ci mette anche l’assist per il gol del 2-0.

Mai impegnato, gli avversari non si avvicinano mai dalle sue parti. 

Anche lui può inoltrarsi nelle praterie esterne create da Colantuono, sceglie un profilo cauto e non fa troppi danni. 

Quasi non ci fosse bisogno di lui, si permette di giocare con passaggini corti nella zona mediana, senza inserimenti.

Gioca come il centrale del Barcellona: in fase di possesso palla fa il terzo centrale e fa salire i terzini. Quando serve è in mezzo a randellare e prenderle tutte di testa. Se regge fisicamente, un gran colpo per Montella.

E’ lui che dà il là al vantaggio della Fiorentina, come sempre gioca di fino dando del tu al pallone.

Gioca poco, ma se quando è chiamato in causa risponde così per Montella è un bell’affare: suo il cross sulla traversa che spiana la strada a Mati Fernandez, ci mette altre belle giocate.

( Ancora non vicinissimo alla miglior condizione, ma Montella lo vuole recuperare e quindi gli concede giustamente minuti. Sta crescendo, comunque)

Qualcosa meno: deve mettere da parte alcuni leziosismi e farsi più concreto, ma oggi è al posto giusto quando serve e sblocca la partita.

( Si limita a tenere la posizione senza voler strafare)

Invisibile a lungo se non per qualche tocchetto nel breve, sbaglia una conclusione non impossibile dentro l’area ma al secondo tentativo fa centro: fanno quattro in campionato e cinque in stagione. Sempre più importante. (

All. MONTELLA 6,5 La sua Fiorentina gioca come sempre bene ed è concreta. Ora, come lui ha spesso ripetuto, bisogna mettere da parte i complimenti e continuare a vincere. A partire da San Siro.

Marcatori Mati Fernandez al 41′ p.t., G.Rossi al 25’s.t.

 Consigli; Stendardo, Yepes, Lucchini; Raimondi, Migliaccio (dal 22′ s.t.Brienza), Baselli, Carmona, Brivio (dal 9’s.t.Bonaventura); Moralez (dal 28’s.t.Livaja); Denis. All. (Sportiello, Bellini, Canini, Del Grosso, Gagliardini, Marilungo, Kone, De Luca, Nica)

Neto; Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Savic, Pasqual; Aquilani, Ambrosini, Borja Valero; Wolski (dal 9’s.t.Joaquin), Mati Fernandez (dal 25′ s.t. Bakic); G.Rossi (dal 35’s.t.Matos). All. Montella (Munua, Lupatelli, Alonso, Roncaglia, Compper, Rebic, J. Vargas)

Arbitro Damato

Ammoniti Carmona (A), Yepes (A), Wolski (F)