All’ultimo respiro, la Juventus vince la Supercoppa Primavera battendo la Lazio 2-1, e mette in bacheca il trofeo per la terza volta. Decide una rete di Donis al 91′ minuto, quando l’ombra dei tempi supplementari si stava ormai allungando sulla gara; nel primo tempo Gerbaudo aveva portato in vantaggio i bianconeri, ma Keita a metà ripresa aveva pareggiato i conti. Con le squadre stanche e gli allenatori che pensavano solo a come motivare le due squadre, ecco la zampata del greco arrivato a gennaio dal Panathinaikos. Per i biancocelesti, che partivano favoriti, una grossa delusione: Bollini sa bene che i suoi non hanno dato tutto quel che avrebbero potuto, soprattutto nel primo tempo. Sempre vivace e combattuta, il ritmo è calato soltanto nei minuti finali, quando i giocatori in campo erano stanchi e si pensava già ai supplementari. Le due squadre hanno qualità e l’hanno dimostrato in campo, dandosi battaglia in ogni angolo e cercando sempre la velocità della manovra. Primo tempo regalato, sostanzialmente: dopo un buon inizio la squadra si è abbassata facendosi schiacciare dalla Juventus, e il gol è stato una diretta conseguenza. Nella ripresa i ragazzi di Bollini sono entrati in campo con altro spirito e hanno meritato il pareggio, ma proprio quando stavano per agganciare i supplementari hanno nuovamente abbassato il baricentro, prendendo alla fine il gol decisivo. Bisogna crescere in maturità, ma l’organico è il migliore in Italia. Vince con il cinismo delle grandi: passa in vantaggio ma commette l’errore di non raddoppiare quando era padrona del campo, si fa prendere dal nervosismo e dalla paura, subisce la Lazio che pareggia ma rialza la testa non appena capisce che l’avversario non ne ha più e punta ai supplementari. La rete di Donis nasce così, verticalizzazione immediata al termine di un periodo in cui i bianconeri erano nuovamente tornati a farsi vedere in avanti. Troppi cartellini nel primo tempo, manco debba raggiungere un numero minimo per ottenere una provvigione. Si calma nella ripresa, ma resta il dubbio sul rigore chiesto dalla Lazio, perchè Garcia sembra ostacolare Tounkara che si lascia comunque cadere. Vede bene sul doppio episodio di Keita, ma forse i due gialli sono eccessivi.
Il tabellino LAZIO-JUVENTUS 1-2 (primo tempo 0-1)
Marcatori: 33′ Gerbaudo (J), 66′ Keita (L), 91′ Donis (J)
1 Strakosha; 2 Pollace (93′ Fiore) 5 Elez, 4 Serpieri, 3 Filippini; 6 Antic (77′ Pace), 8 Silvagni (46′ Oikonomidis), 10 Crecco; 7 Lombardi, 9 Tounkara, 11 Keita. A disposizione: Guerrieri, Ilari, Paterni, Mattia, Fè, Steri, Murgia, Palombi, De Angelis All. Bollini 1 Vannucchi; 2 Tavanti (74′ Marin), 5 Curti, 6 Romagna, 3 Garcia Tena; 8 Emmanuello (55′ Slivka), 4 Sakor, 10 Gerbaudo; 7 Donis, 9 Marzouk, 11 Ceria. A disposizione: Audero Mulyadi, Bertinetti, Roussos, Cevallos Enriquez, Varga, Otin Lafuente, Di Benedetto, Hromada, Soumah All. Zanchetta.
Arbitro: Pezzuto
Ammoniti: Keita (L), Donis (J), Gerbaudo (J), Garcia Tena (J), Curti (J), Ceria (J)
Espulsi: Keita (L)
Un gol di Anastasious Donis al 91′ minuti decide la Supercoppa per la Juventus. I bianconeri si impongono 2-1 sulla Lazio all’Olimpico di Roma e si prendono il terzo trofeo della loro storia. Di Gerbaudo (33′) e Keita (66′) gli altri gol.
Pareggio della Lazio! Al 66′ Keita Balde Diao segna un gran gol, lanciato in profondità entra in area, resiste al tentativo di chiusura di Garcia Tena e, facendo sedere Vannucchi con un paio di finte, mette in porta con lo scavetto. Lazio-Juventus 1-1.
Al termine dei primi 45 minuti, la Juventus è in vantaggio sulla Lazio per 1-0. Decide un gol di Gerbaudo al 33′, molto bello e frutto di una pressione che da qualche minuto i bianconeri stavano mettendo sui biancocelesti: Donis dal centro si allarga a sinistra attirando su di sè due uomini, poi tocca per Ceria che si sposta sul destro e fa partire il cross basso, Gerbaudo si inserisce e gira al volo con il mancino, palla che rimane bassa e si infila alla sinistra di Strakosha forse tradito da Elez che gli oscurava la visuale. In generale il vantaggio ci sta: la Lazio parte meglio e con la fisicità dei centrocampisti e degli attaccanti schiaccia la Juventus nella trequarti difensiva, ma non capitalizza le occasioni create da Tounkara che per due volte manda Lombardi alla conclusione (bravo Vannucchi). Intorno al 25′ crescono gli ospiti: il primo squillo (al 3′ c’era stato un cross di Donis che aveva messo in subbuglio la retroguardia di Bollini) lo manda Ceria che schiaccia troppo un destro a seguito di un’azione confusa. E’ il preludio al gol appena descritto, dopo il quale la Juventus diventa quasi padrona del campo e sfiora ancora le rete in un paio di occasioni con il greco Donis, ma Strakosha è attento. La Lazio rischia con due trappole del fuorigioco riuscite per centimetri, e dall’altra parte non riesce mai a impensierire la retroguardia bianconera, se non nel finale con una punizione di Antic sulla quale Vannucchi arriva bloccando in due tempi. Da segnalare i quattro ammoniti dall’arbitro Peruzzo, tre della Juventus. TOUNKARA 6,5 SILVAGNI 5 DONIS 7 EMMANUELLO 5,5
Juventus in vantaggio! Al 33′ bel gol da parte di Gerbaudo, che gira al volo con il sinistro un cross da sinistra di Ceria, liberato da un’azione personale di Donis. Palla che rimane bassa e inganna Strakosha, forse semi-coperto da Elez. Lazio-Juventus 0-1.
Annunciate le formazioni ufficiali di Lazio-Juventus Primavera: moduli speculari e tanti protagonisti in campo: chi avrà la meglio? La partita comincia! Strakosha; Pollace, Serpieri, Elez, Filippini; Antic, Silvagni, Crecco; Lombardi, Keita, Tounkara. A disposizione: Guerrieri, Oikonomidis, Ilari, Paterni, Mattia, Pace, Fè, Steri, Fiore, Murgia, Palombi, De Angelis All. Bollini Vannucchi; Tavanti, Curti, Garcia Tena, Marin; Emmanuello, Sakor, Gerbaudo; Donis, Marzouk, Ceria. A disposizione: Audero Mulyadi, Bertinetti, Roussos, Cevallos Enriquez, Slivka, Varga, Otin Lafuente, Di Benedetto, Hromada, Marin, Soumah All. Zanchetta. Arbitro: Sig. Pezzuto di Lecce
Moduli speculari per la due formazioni: di partenza sia per la Lazio che per la Juventus Primavera. L’attacco biancoeleste sembra più forte sulla carta: le punte esterne Toukara e Keità hanno già assaggiato la prima squadra, soprattuto il secondo, e hanno qualità superiore per la categoria. I centrocampisti bianconeri dovranno presumibilmente avere un occhio di riguardo in più in fase difensiva, in particolare Emmanuello che dei due interni è quello più difensivo (l’altro è Gerbaudo). Altri elementi della Lazio abituati alla prima squadra sono il portiere albanese Strakosha, il difensore croato Elez e il centrocampista Crecco. La formazione biancoceleste ha perso qualche elemento di spicco rispetto all’ultima stagione, come il capitano Cataldi e il centravanti Rozzi, ma dovrebbe essere più collaudata rispetto alla Juventus e quindi favorita in partenza.
I pronostici SNAI per la Supercoppa Primavera Lazio-Juventus. Il successo della Lazio Primavera, campione d’Italia in carica, è quotato a 2,15, il pareggio invece a 3,50 mentre la vittoria della Juventus Primavera a 2,80. L’Under 2,5, ovvero un totale di 0 o 1 gol segnati nei 90 minuti, è quotato a 2,00; l’Over invece (2 o più gol totali) è valutato 1,73. Leggermente favorita dunque la formazioni biancoceleste, che nel girone C del nuovo campionato ha ottenuto 9 punti nelle prime 4 giornate (3 vittorie, 1 sconfitta); la Juventus invece ha un bilancio di 2 vittorie e 2 sconfitte nel girone A. Si può puntare su entrambe le squadre vincenti, le quote sono simili, ma attenzione al pareggio che rende meglio. La sfida prevede supplementari ed eventualmente rigori in caso di parità al 90′, e l’equilibrio che può instaurarsi in occasioni del genere potrebbe favorire questo esito.
Si gioca questa sera alle 20:45 la Supercoppa Italiana Primavera: Lazio-Juventus. Naturalmente i criteri di partecipazione sono gli stessi che regolano quella “principale”: alla partita prendono parte la vincitrice dello scudetto e quella della Coppa Italia. Inizialmente fissato per metà novembre, l’appuntamento è poi stato anticipato a oggi. Per la Lazio, che ha vinto il tricolore, è la prima partecipazione assoluta alla Supercoppa di categoria, mentre la Juventus non è nuova a queste atmosfere: i bianconeri infatti sono alla quarta partecipazione, e hanno vinto due volte il trofeo, sempre battendo l’Inter, nel 2006 (a Vinovo) con un incredibile 5-1 e nel 2007 (a Bresso, provincia di Milano) con un 2-0. La sconfitta risale invece al 2004: a Lecce, dopo il 2-2 vinsero i salentini ai calci di rigore. Si gioca all’Olimpico di Roma, sede della squadra che ha vinto lo scudetto; curiosamente, Lazio-Juventus è la stessa partita che ha assegnato la Supercoppa di Serie A (vinta dai bianconeri per 4-0). Una dimostrazione di come queste due società puntino sulla continuità del lavoro tra la prima squadra e il settore giovanile; in questo infatti Vladimir Petkovic e Antonio Conte insistono molto, portando più di una volta giocatori della Primavera ad allenarsi con i grandi e anche in panchina. Prendiamo ad esempio i biancocelesti, che nelle ultime stagioni hanno visto la promozione di Onazi e Keita fino alla prima squadra, con compiti già importanti (inoltre, il terzo portiere della Lazio è Strakosha, presenza fissa nella squadra di Alberto Bollini. Nell’albo d’oro della Supercoppa Italiana comanda proprio la uventus con due trionfi, insieme al Genoa che ha vinto le due edizioni consecutive nel 2009 e 2010 e al Lecce (2004 e 2005); con un successo troviamo Sampdoria, Fiorentina e Roma.
Vincere il campionato Primavera è una questione maledettamente complicata: perfettamente riuscita alla Lazio di Alberto Bollini (confermato in panchina). I biancocelesti hanno prima vinto il loro girone davanti al Catania (stessi punti ma scontri diretti a favore), in questo modo si sono qualificati direttamente alla fase finale senza passare dai playoff e hanno avuto ragione di Torino (1-0), Chievo (3-1) e Atalanta (3-0). Un cammino lungo e tortuoso, portato a termine nel migliore dei modi. Come dicevamo la “sinergia” con la prima squadra c’è ed è importante: Onazi, centrocampista nigeriano e colonna portante della squadra di Bollini, lo scorso anno è stato più volte lanciato da Petkovic come titolare (soprattutto in Europa League), ma il tecnico della prima squadra ha convocato anche il bomber Rozzi e Luca Crecco, facendo esordire quest’ultimo in campionato contro la Juventus. Il settore giovanile, stimolato in questo modo, risponde e i risultati arrivano; la delusione dell’anno è stata il torneo di Viareggio, ma la Lazio Primavera è in crescita costante. Stessa cosa per la Juventus, che però è sulla breccia da tempo: la vittoria in Coppa Italia è arrivata grazie alla finale risolta ai supplementari contro il Napoli. E’ stato il passo d’addio di Marco Baroni, che in un biennio sulla panchina della Juventus Primavera ha conquistato anche il Torneo di Viareggio (nel 2012) e un’altra finale di Coppa Italia. Elementi cresciuti in bianconero e ora sparsi tra serie A e serie B ce ne sono: da Ciro Immobile a Pasquato, da Giannetti (tre gol con il Siena quest’anno) agli stessi Marchisio, Giovinco e De Ceglie. Negli ultimi anni sono emersi giocatori sui quali la Juventus cerca di investire: Leali dovrebbe essere il vice Buffon, Marrone e Fausto Rossi sono partiti con l’idea di tornare, Bouy e Appelt Pires sono osservati speciali. Da quest’anno c’è Andrea Zanchetta, che ha scelto come secondo Fabio Grosso: per loro questa partita rappresenta il primo vero esame per testare le potenzialità della nuova squadra, che ha perso elementi importanti (Magnusson e Rugani, Schiavone). Dunque, sarà una partita decisamente interessante, e non resta che vedere come andrà a finire: la diretta di Lazio-Juventus, Supercoppa Primavera, sta per cominciare…
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Nessun miracolo, in occasione del primo gol è ingannato da Elez che gli oscura la visuale.
Subisce la furia di Ceria nel primo tempo e nella prima metà del secondo e non riesce ad essere incisivo con le sue sgroppate. ()
In generale tiene, ma le macchie sui due gol sono sue: in entrambe le occasioni chiude in ritardo e permette a Gerbaudo e Donis di colpire. Errori da matita rossa.
Capitano coraggioso, chiude tutti gli spazi e riesce a mettere la museruola a un cliente difficile come Marzouk.
Anche lui patisce la verve di Donis che lo costringe a rimanere basso, ma nel complesso riesce comunque a sviluppare il suo gioco.
Gioca solo il secondo tempo, ma lo fa molto bene riuscendo a incidere a centrocampo facendo alzare il baricentro alla squadra. Esce stremato dai crampi. (77′ PACE sv)
Negativo: non si vede mai nel cuore dell’azione, viene sempre anticipato tanto che Bollini lo toglie alla fine del primo tempo.
In un modo o nell’altro cambia la partita, portando dinamismo a una squadra spaventata e incapace di reagire allo svantaggio)
Alti e bassi. Inizia bene, si siede presto, torna a farsi vedere nel secondo tempo per calare ancora. Gioca più a difendere che creare, e la squadra ne risente.
Il migliore dei suoi. Entra in tutte le azioni pericolose, ci prova due volte nel primo tempo e ancora nella ripresa, offre a Keita un pallone delizioso per il pareggio. Non molla mai.
Quando parte è spaventoso: ha fisico e velocità e non lo tiene nessuno. Poco lucido sotto porta, lascia la squadra in nove negli ultimissimi minuti, uscendo in barella.
Partita dai due volti. All’inizio è l’arma in più a sinistra, cercato dai compagni per puntare l’uomo e saltarlo. Ci riesce e segna un gol stupendo, ma poi si estrania dalla gara troppo presto. I due gialli per simulazione sono segno di una maturità ancora da raggiungere: poteva essere più malizioso.
All. BOLLINI 5,5 La sua Lazio era superiore e quando ha giocato a calcio lo ha dimostrato; peccato che sia durata poco e nel finale abbia mollato a un passo dai supplementari. Azzecca il cambio di Oikonomidis ma dà l’impressione di voler tenere il pareggio, e paga dazio.
Partecipa alla festa salvando due volte su Lombardi nel primo tempo, sicuro nelle uscite e incolpevole sul gol.
Esce con i crampi, segno di una gara giocata sempre all’attacco, aiutando anche i difensori centrali a chiudere gli spazi. ()
Preso in mezzo da Keita in occasione del gol, partita in affanno che alla fine lo vede cavarsela, ma sempre rincorrendo gli avversari.
Idem come sopra, leggermente più sicuro anche se nel primo tempo non si nota tantissimo.
E’ il più esperto del pacchetto arretrato: spinge tanto e controlla la sua zona, ma Keita e Tounkara gli scappano: subisce un gol e quasi causa un rigore. Meglio quando attacca.
Cresce con il passare dei minuti dopo un inizio in punta di piedi, ma non è mai incisivo come altre volte gli capitava. Infatti, è il primo a uscire.
( Alla fine, Zanchetta ha avuto ragione: si piazza largo a destra e dopo un avvio titubante sale di colpi, riuscendo a tenere alta quella pressione che porta al 2-1)
Grande personalità. Da subito protagonista: le dà e le prende, recupera palloni preziosi al limite e anche dentro l’area, si fa vedere per impostare. Gara sempre in crescendo, ha futuro.
Nel secondo tempo tende a uscire dalla partita e la Juventus ne risente, perchè quando ha gamba si muove alla grande tra le linee. Gol da rapinatore: gira al volo in mezzo secondo e trova l’angolo giusto.
Segna il gol partita sfruttando lo spazio lasciatogli da Elez: rete da attaccante puro. Prima, tanto movimento in ogni zona del campo, la zingarata da cui nasce il vantaggio, una spina nel fianco per la difesa della Lazio. Era già risultato decisivo con gli Allievi Nazionali: niente male.
Inizia bene, difendendo palloni e permettendo alla sua squadra di salire, ma non è preciso davanti al portiere e nella ripresa sparisce totalmente dal campo.
Sono suoi i due assist per le reti della Juventus: conferma di essere specialista, dopo che al Viareggio ne aveva serviti quattro in una partita. Motorino che non si ferma mai, veloce di gambe e poliedrico: parte esterno nel tridente e finisce fluidificante nel centrocampo a cinque, sempre con la stessa efficacia.
All. ZANCHETTA 7 Vince il primo trofeo della sua carriera e ci mette del suo: legge bene il cambio Slivka-Emmanuello e spinge la squadra negli ultimi minuti, quando capisce che la Lazio non ne ha più e cerca di tirare i supplementari. E’ solo all’inizio, ma quello che si è visto nel primo tempo è di ottimo auspicio.
(Claudio Franceschini)