Derby intenso, ma brutto e polemico. Questo è il bilancio della stracittadina della Mole, che ancora una volta ha premiato la Juventus e rimandato il Torino, che da oltre dieci anni nel derby non riesce nemmeno a segnare, anche se i casi da moviola si prendono la copertina. Non ha segnato ed è pure dovuto uscire per infortunio. Ma poco importa: la sua prestazione è stata maiuscola, da trascinatore e giocatore di immense qualità. Tira, fa il rifinitore, ripiega in difesa… Uomo ovunque, è già l’anima di questa Juventus. Forse lui più ancora degli altri ha sentito la partita: ex juventino, tutti gli chiedevano di infrangere il tabù del gol granata e di “vendicare” le corna di Maresca. Risultato: non si è mai visto e probabilmente avrebbe pure meritato l’espulsione per il fallaccio su Tevez. Come le temperature del meteo, non pervenuto.



LA Juventus vince il derby e si porta momentaneamente in testa alla classifica. Decide il primo gol in campionato di Paul Pogba, realizzato al 54′ minuto. I bianconeri salgono a quota 16, il Torino resta a 8. Nella prossima giornata la Juventus giocherà in casa contro il Milan (domenica 6 ottobre ore 20.45), i granata in trasferta sul campo della Sampdoria (domenica 6 ottobre, ore 15). non è una grande partita, vince l’aggressività di entrambe le squadre che le porta a commettere molti errori. La partita la fa la Juve che dopo aver trovato il gol gioca sul velluto trovando molti spazi ma non infierendo mai. Al Toro resta solo l’arrembaggio finale che però non spaventa più di tanto Buffon e compagni.



Ventura prepara bene la partita difensivamente, la Juve senza Pirlo fatica a trovare i varchi giusti e il Torino contiene bene gli attacchi avversari. In attacco i granata si affidano esclusivamente a Cerci che si impegna tantissimo ma è poco supportato. Immobile agisce da seconda punta ma non entra mai in partita. Dopo il gol subito al Toro serve una scossa che non arriva più, e la Juve fa sua la partita.

Prestazione altalenante, il divario tra le due squadre è netto ma i bianconeri non lo trasformano mai in concretezza per buona parte della partita. Tengono le redini del gioco per tutti i 90′ ma il gol arriva solo su calcio d’angolo al 54′. Da quel momento la partita è in discesa ma si spreca molto tenendo sempre aperto il risultato.



Arbitraggio corretto, giuste tutte le amonizioni ma pesano due episodi decisivi. La mancata espulsione dieretta di Immobile solo ammonito per fallo da dietro su Tevez e il gol irregolare della Juve che è viziato da un fuorigioco attivo di Tevez che entra nel vivo dell’azione prima del tocco vincente di Pogba.

Il tabellino TORINO-JUVENTUS 0-1 Marcatori: 9’st Pogba

Torino (3-5-2): Padelli, Glik, G.Rodriguez (1’st S.Masiello), Moretti; Darmian, Brighi, Vives (42’st Farnerud), El Kaddouri (22’st Meggiorini), D’Ambrosio; Cerci, Immobile (L.Gomis, Berni, C.Bovo, Maksimovic, Pasquale, Basha, Bellomo). All.Ventura.

Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Marchisio, Asamoah (29’st Padoin); Giovinco (32’st Vucinic), Tevez (47’st Quagliarella) (Storari, Citti, Ogbonna, Peluso, Motta, De Ceglie, Isla, Pirlo, Llorente). All.Conte.

Arbitro: Mazzoleni Ammoniti: Marchisio (J), Pogba (J), Immobile (T), Asamoah (J), Vives (T), Moretti (T) per gioco scorretto (Giorgio Davico)

Juventus in vantaggio! Il derby si sblocca al 54′ minuto grazie a Paul Pogba. I bianconeri passano su azione di calcio d’angolo da destra: sponda di Bonucci, Tevez da due passi si divora la rete spedendo sulla traversa ma il più pronto di tutti è il centrocampista francese che sempre di testa spinge in porta. L’argentino però era in fuorigioco sul colpo di testa di Bonucci.

Il primo tempo del derby della Mole, Torino – Juventus, termina sul parziale di 0-0.Primi 45′ minuti poco entusiasmanti dove domina l’aggrassività di entrambe le squadre e una manovra poco ragionata.A fare la partita è la Juve che parte molto forte con un centrocampo formato da Pogba, Vidal e Marchisio, Pirlo per ora resta in panchina ma si sente la sua mancanza. In attacco Conte sceglie Giovinco accanto a Tevez ma i due diventano pericolosi solo in una occaione. Per il resto formazione tipo e modulo classico, 3-5-2.Dall’altro lato il Toro sceglie un assetto speculare a quello dei cugini bianconeri, con Cerci a fare la prima punta e Immobile qualche metro più indietro; decisone, quella di Ventura che non aiuta molto l’attaccante napoletano che tocca pochi palloni e rimane sempre alla ricerca della migliore posiozione.La prima occasione della partita è di marca juventina: Giovinco entra in area dalla sinistra e mette in mezzo per l’inserimento di Tevez, il quale non colpisce per l’intervento provvidenziale di D’Ambrosio. Il Toro rimane sempre molto basso per i primi 25′ minuti, la Juve spinge ma non trova mai la giocata giusta e quandi anche la porta.Nella seconda parte del primo tempo il Toro alza il baricentro, prende coraggio e inizia a tenere più palla, tuttavia le azioni più pericolose sono tutte da calcio piazzato. Per i granata l’azione più importante è la punizione di Cerci dai 20 metri che sfiora il primo palo facendo sussultare l’Olipico.Nel finale è ancora la Juve a crederci di più e cercare il gol che sembra arrivare quando Tevez intercetta l’errato disimpegno di Glik azionando un pericoloso contropiede bianconero. Il cross di Tevez però non viene intercettato da Giovinco in mezzo all’area e il toro si salva all’ultimo. Uomo partita per il Torino, fa reparto da solo sebbene non sia un attaccante. Sfiora il gol su punizione. Schierato seconda punta non trova mai la posiozne giusta e tocca pochissimi palloni. Si innervosisce e entra duro su Tevez, ammonito poteva forse starci anche il rosso. Il più attivo della Juve, cerca il dialogo con tutti i compagni ma per ora non ha fortuna. Non la solita prestazione da guerrioro fin ora, poco presente nel vivo del gioco.

Non si sblocca il derby della Mole. Abbiamo superato la mezz’ora, e Torino-Juventus è ancora 0-0. Tuttavia, non si tratta di una partita bloccata a centrocampo: le due formazioni si allungano e provano a costruire, i granata pungono in contropiede mentre i bianconeri fanno la partita ma per il momento non si sono fatti vedere troppe volte dalle parti di Padelli. L’occasione migliore da segnalare capita al Torino: El Kaddouri si fa tutto il campo palla al piede e viene steso al limite dell’area da Pogba (ammonito), Cerci batte la punizione ma il suo mancino termina a lato di poco, con Buffon che controlla.

Sono state annunciate le formazioni ufficiali di Torino-Juventus, e tutto è pronto: il derby della Mole sta per cominciare, ci auguriamo di assistere ad una partita combattuta e avvincente. 30 Padelli; 25 Glik, 2 Gui. Rodriguez, 24 E. Moretti; 36 Darmian, 33 Brighi, 20 Vives, 7 El Kaddouri, 3 D’Ambrosio; 11 Cerci, 9 Immobile. A disp.: 23 Gomis, 32 Berni, 4 Basha, 26 Pasquale, 8 Farnerud, 5 Bovo, 17 S. Masiello, 19 Maksimovic, 63 Bellomo, 69 Meggiorini. All.: Ventura. 1 Buffon, 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3 Chiellini, 26 Lichtsteiner, 23 Vidal, 6 Pogba, 8 Marchisio, 22 Asamoah, 10 Tevez, 12 Giovinco. A disposizione: 30 Storari, 50 Citti, 5 Ogbonna, 11 De Ceglie, 13 Peluso, 16 M. Motta, 20 Padoin, 21 Pirlo, 33 Isla, 27 Quagliarella, 9 Vucinic, 14 Llorente. All.: Conte

Trattandosi di un derby, Torino-Juventus potrebbe facilmente essere una partita a sè, lontana da certe tattiche e schemi cui le due squadre ci hanno abituato; eppure la sfida a scacchi tra Ventura e Conte ci sarà. Quest’anno i granata giocano con il 3-5-2, e così per la quarta volta consecutiva in campionato i bianconeri si troveranno di fronte un modulo speculare al loro. La chiave? Allargare il campo dove gli esterni possono risultare decisivi, sfruttare appieno il movimento di Carlos Tevez, impedire al Torino di far salire i suoi laterali per creare superiorità numerica. Gli uomini chiave possono con buona ragione essere due: da una parta Alessio Cerci ovviamente i cui tagli tra le linee e le accelerazioni possono dare molto fastidio alla Juventus. Dall’altra Stephan Lichtsteiner, giocatore che quando sta bene è un treno sulla corsia destra e si trasforma in attaccante aggiunto. Per questo Ventura cercherà di far rimanere più largo in contenimento anche un giocatore come Ciro Immobile, in modo che lo svizzero non abbia troppo campo per le sue folate offensive e si debba preoccupare della fase difensiva.

Le quote Snai ufficiali per Torino-Juventus ci raccontano una partita che potrebbe avere un esito semi-scontato. La storia recente del derby della Mole ha il suo peso, così come i rapporti di forza in campo: così, scopriamo che la Juventus è data largamente favorita, con la quota per la sua vittoria a 1,45 contro il 7,50 per l’affermazione granata. Il pareggio paga invece 4 volte la posta messa sul piatto. Andando più in profondità nelle scommesse, ecco il parziale/ finale, dove può fare gola un 1/25 che ricalca le ultime partite dei bianconeri: ovvero, la chiusura del primo tempo sotto di un gol e il ribaltamento del risultato al 90′. Siccome è successo pochi giorni fa contro il Chievo, perchè non provarci? C’è anche la possibilità che il primo tempo finisca pari e poi vincano i bianconeri: in questo caso, quota decisamente minore, 3,75. Che il Torino la porti a casa già nei primi 45 minuti per poi confermarsi è ipotesi quotata a 14, a 15 invece che colga i tre punti con gol decisivo nella ripresa. Sarà una partita, a giudicare dalle quote, con gol: 11 per uno 0-0 e 4,40 per il singolo gol, mentre se andiamo sui quattro gol la quota è 5 volte la giocata. Il risultato esatto? paga bene (7) il pareggio per 1-1, ma siccome abbiamo appena detto che favorita è la Juventus, ecco un 1-2 che riflette quanto dicevamo delle rimonte: si vince 8,50 volte quanto scommesso. Che sia questo il caso?

Va in scena oggi, nel consueto anticipo domenicale dell’ora di pranzo (12:30), Torino-Juventus, il derby della Mole. E’ la terza stracittadina dell’anno, in un campionato da record che ne vede ben cinque in Serie A; quella del capoluogo torinese è una stracittadina che negli ultimi tempi ha visto i bianconeri primeggiare e il Toro entrare in una spirale di risultati negativi, retrocessioni, passaggi di proprietà. Il periodo d’oro degli anni Settanta e Ottanta è finito, ma forse oggi i granata se la possono giocare. Sono 8 i punti della formazione di Giampiero Ventura, 13 quelli della Juventus che vuole tenere il passo delle prime e con una vittoria lo farebbe, mentre il Torino migliorerebbe ulteriormente la sua già buona classifica, riuscendo così a portarsi nelle posizioni di vertice. Per quanto riguarda i precedenti, c’è da dire che questa è la seconda volta in cui il derby si gioca in due stadi diversi: lo scorso anno finì 2-0n per i campioni d’Italia all’Olimpico. Con i granata idealmente padroni di casa, il bilancio delle 68 partite giocate vede la Juventus in vantaggio con 27 vittorie, contro le 18 del Torino e i 18 pareggi. C’è una tradizione negativa, in termini assoluti, che accompagna il Toro: non vince un derby ormai da una vita, da quel famoso doppio successo targato 1994/1995 con grande mattatore Ruggiero Rizzitelli. A fine anno la Juventus si aggiudicò lo scudetto e i granata non hanno mai più ottenuto tre punti contro i rivali. Anzi: l’ultimo gol realizzato rimane quello di Benoit Cauet nel 2-2 del 24 febbraio 2002, derby passato alla storia per l’esultanza con tanto di corna da parte di Enzo Maresca, episodio che peraltro quest’estate gli ha precluso le porte della formazione granata. Da allora comunque il Torino non ha più segnato; nelle ultime stagioni la stracittadina si è giocata poco, visto che il Torino ha fatto la spola tra serie A e serie B. Lo scorso anno, all’andata era finita 3-0 per i bianconeri, nel primo derby della storia giocato allo Juventus Stadium. Per quanto riguarda gli ex, la grande rivalità tra le due società (c’è anche l’aneddoto: il Torino nacque da ex juventini che, in polemica, si erano staccati dalla società bianconera) non ha impedito qualche trasferimento da una parte all’altra della città. Recentissimo quello di Angelo Ogbonna, poco prima c’era stato quello di Federico Balzaretti, ma si ricordano anche Pasquale Bruno e Luca Fusi. Gigi Meroni invece doveva passare alla Juventus, ma il presidente Pianelli dovette rinunciare all’operazione causa insurrezione popolare dei tifosi del Torino.

Il Torino ha iniziato bene la sua stagione. Giampiero Ventura quest’anno ha deciso di abbandonare il rodato e celebre 4-2-4 per affidarsi a un 3-5-2 che ha avuto due effetti immediati: quello di rendere più folto il centrocampo e aumentare quindi l’attenzione difensiva, e quello di posizionare Alessio Cerci più vicino alla porta, al fianco di Ciro Immobile. La mossa ha pagato i suoi frutti: dopo sei giornate il romano è il capocannoniere del torneo, con cinque reti (due su rigore). La squadra poi ha un ruolino di marcia in casa di tutto rispetto: pur avendo vinto una sola partita (contro il Sassuolo, alla prima giornata) ha realizzato 6 reti (subendone 4) ed è ancora imbattuta, avendo pareggiato 2-2 contro Milan e Verona. Contro i rossoneri poi era in vantaggio fino al recupero del secondo tempo, quando ha subito un calcio di rigore con un episodio controverso. Si punta alla salvezza e non potrebbe essere altrimenti, ma qualcosa di più potrebbe non essere così troppo fuori portata. La Juventus è al momento seconda in classifica, anzi terza se consideriamo che il Napoli ha già giocato e vinto la sua partita: 13 punti, frutto di 4 vittorie e un pareggio (a San Siro, contro l’Inter). Fuori casa sono già arrivati due successi: a Genova contro la Sampdoria, e a Verona contro il Chievo, con il bilancio delle gare esterne che recita 4 gol fatti e 2 subiti. I bianconeri sono partiti bene, ma devono fare attenzione ai primi tempi: per quattro volte consecutive (Inter, Copenaghen, Verona e Chievo) sono andati sotto, e nelle ultime due occasioni hanno completato la rimonta, fermandosi invece sul pareggio contro i nerazzurri e i danesi: E’ certo indice di un grande carattere, ma non sempre le cose potranno andare così bene, soprattutto la storia insegna che una squadra che ha bisogno ogni volta di una sveglia per mettersi a giocare difficilmente fa tanta strada. Quest’anno sono sensibilmente aumentate le occasioni da gol create; il problema dei pochi gol in relazione ai tiri in porta non è stato completamente risolto, ma perlomeno adesso c’è un giocatore come Carlos Tevez che pur non essendo una prima punta di ruolo sa benissimo cosa significa mettere la palla in porta; e Llorente può solo migliorare, dopo essersi sbloccato all’esordio in campionato. Paolo Poggi ci ha dato il suo pronostico esclusivo: un giocatore che quando vestiva la maglia granata ha fatto molto male alla Juventus si augura che il “suo” Torino possa vincere e consiglia a Ventura un modulo speculare a quello dei bianconeri, che è poi quello che avverrà. Per sapere se la mossa darà i suoi frutti e i granata spezzeranno finalmente la maledizione da derby non resta che dare la parola all’Olimpico e aspettare: la diretta di Torino-Juventus sta per cominciare…

 

Risorsa non disponibile

Torino

Due grandi parate su Giovinco e Vucinic, tiene in piedi la gara anche quando il Toro è costetto a rincorrere. Affidabile.

Preciso nell’intervenire al momento giusto, soffre la mobilità di Tevez e Giovinco ma commette pochi errori di marcatura. Esce all’intervallo probabilmente per infortunio.

(dal 45′) MASIELLO 5: scierato sulla fascia sinistra dopo l’arretramento di Darmian a marcatore, spinge poco e concede spazi a Lichsteiner e Giovinco.

Molti errori di impostazione di cui uno poteva costare carissimo. Rischia troppo e tenetenna in fase difensiva.

Discreta prestazione nel primo tempo, cala vistosamente nel secondo concedendo troppo agli attacchi della Juve.

Buona partita nel primo tempo come esterno, male nella ripresa da marcatore. 

Perde molti palloni importanti a centrocampo favorendo le ripartenze degli avversari. Nella ripresa fa copo filtro e la Juve trova troppi spazi.

Molto falloso, nel primo tempo la sua aggressività è comunque efficacie perchè la Juve fatica a ragionare. Nella ripresa come Birghi sbaglia troppi palloni e la squadra fa fatica a girare.

(dall’86’) FARNERUD. S.V.

Attivo nel primo tempo, apprezzabile il suo coraggio in alcuni fasi di gioco quando tenta di portare avanti la squadra palla al piede. Come i suoi compagni si perde nella ripresa.

(dal 67′) MEGGIORINI 5: Ventura lo butta nella mischia sperando di ottenere più pericolosità ma lui tocca pochi palloni e non spaventa mai Buffon.

Con Cerci l’unico che si salva, concede spazi ad Asamoah ma è preciso nelle chiusure e salva in un paio di occasioni la porta granata. Bene a tratti anche in fase offensiva.

Senza di lui il Toro sarebbe pochissima cosa, si carica la sqaudra sulle spalle lottando contro tutti. La generosità a lungo andare diventa un punto di debolezza dei granata: poche azioni ragionate e molti palloni lunghi nella speranza che lui faccia qualcosa.

Giocatore non pervenuto per 90′ più recuopero. Il Toro gioca praticamente con un uomo in meno. Zero incisività.

Bene l’assetto del primo tempo che mantiene con fatica la partita in equilibrio, male però nella ripresa: i suoi subito il gol non si riprendono più. Cerci se vuole può fare tutti i ruoli ma non è una prima punta, Immobile è un giocatore da recuperare, meglio farlo giocare nel suo ruolo naturale.

(Giorgio Davico)

Juventus

Pochi interventi, giusto qualche uscita per sventare le minacce. Tranquillo.

L’unico pericolo è Cerci, una volta capito questo non diventa difficile proteggere Buffon. Preciso come al solito.

Come il compagno di reparto soffre poco in difesa e si concentra più sull’impostazione della manovra.

Lotta con Cerci quando l’avversario svaria sulla sua corsia, ci mette il fisico ma qualche volta lo lascia passare.

Non una prestazione da pendolino come ci ha abituato ma dalla sua la Juve soffre poco o niente. 

Poco nel vivo della manovra, forse stanco non si nota la sua aggressività.

Nel primo tempo non ingrana, non bene sia in fase difensiva che offensiva. Nella ripresa  segna il gol partita e davanti ad un Toro poco convinto prende in mano le redini del centrocampo.

Non al meglio, pochi inserimenti in fase offensiva e una fase di contenimento non sempre costante.

Tra i migliori dei suoi, si fa trovare puntualmente sulla sinistra. Sebbene sia da rivedere l’ultimo passaggio, è il più attivo dei bianconeri.

(dal ’73) PADOIN: S.V.

Prestazione da grande campione quale è. Fa tutto e di più, pericoloso in attacco sia come ultimo uomo che come rifinitore; decisivo in fase difensiva, torna perfino nella sua area quando il Toro attacca. Da applausi.

Prestazione altalentante, fatica a trovare l’intesa con Tevez. Qualche buono spunto ma anche un gol sbagliato davanti a Padelli.

(dal 78′) VUCINIC 6: cerca il raddoppio con una bella girata, Padelli gli dice no in tuffo. 

La squadra non è al meglio, lo dimostrano le ultimi prestazioni non da Juve ma oggi, sebbene con un gol molto discutibile, la prestazione è nettamente superiore agli avversari. Vittoria meritata.

(Giorgio Davico)