Una salvezza tranquilla, ma che si stava complicando nel finale, lo scorso anno; il Torino riparte da qui, con lo stesso allenatore – Giampiero Ventura – e non poche operazioni sul calciomercato, nel tentativo di rinforzare la rosa. Ci sarà un cambio di modulo, si giocherà presumibilmente in pianta stabile con la difesa a tre e in questo senso sono arrivati un paio di difensori centrali per aumentare l’organico. Buono il bilanco: realizzato un utile importante, passato anche attraverso un paio di cessioni dolorose ma necessarie per portare avanti il progetto.
Pesa non poco la cessione di Angelo Ogbonna. Il giocatore non poteva più essere trattenuto e va bene, ma con i 13 milioni di euro incassati dalla Juventus si poteva forse trovare qualcosa di meglio, magari investire su un singolo giocatore di maggiore qualità. La scelta del Torino è invece stata diversa: preso Cesare Bovo, che si porta dietro qualche acciacco di troppo, e il giovane Nikola Maksimovic, in prestito dalla Stella Rossa. Il voto si potrebbe alzare se il serbo mantenesse le aspettative, per il momento giudizio sospeso. Emiliano Moretti e Giovanni Pasquale aumentano la pericolosità sulle fasce ma non sono al top, l’ex Genoa può giocare anche come centrale. Con la squalifica di Gillet serviva un portiere: è arrivato Daniele Padelli (oltre a Tommaso Berni) che faceva panchina a Udine, sul finale di mercato è sfumato Gianluca Pegolo che probabilmente sarebbe stata una soluzione di più sicuro affidamento.
Ceduti Mario Alberto Santana e Valter Birsa, non sembra che gli acquisti di Matteo Brighi e Nicola Bellomo possano cambiare le carte in tavola: lo scorso anno in mediana il Torino ha sofferto non poco. Bellomo è un talento: ha stupito tutti in serie B, ma ora arriva la prova del nove al piano di sopra. Bene l’acquisizione di Alexander Farnerud, che può essere il centrocampista che fa fare il salto di qualità. Mettiamo a centrocampo anche Omar El Kaddouri: lo scorso anno con il Napoli non ha sfondato, adesso ha una seconda opportunità e per il momento Ventura sembra volergli dare fiducia.
Trattenere Alessio Cerci, ormai stabilmente nel giro della Nazionale e cercato da tutte le big, è sicuramente il vero colpo dell’estate, al quale poi è stato affiancato l’arrivo di Ciro Immobile: il Torino in attacco si è mosso decisamente bene, perso Rolando Bianchi si è puntato su un giocatore che ha più gol nelle corde ma deve ancora dimostrare di reggere una stagione intera da titolare in serie A. Bene anche la questione rincalzi: Gonzalo Larrondo può dire la sua, arriva in sostituzione di Jonathas che salvo un paio di gol nel girone di ritorno non aveva fatto granchè. Sono rimasti Riccardo Meggiorini, uomo di fiducia di Ventura, e Vitor Barreto: il reparto sembra essere attrezzato.
Bene, ma per la sufficienza abbondante seriva forse altro. A centrocampo è stato cambiato poco, mentre gli innesti in difesa non convincono e come già detto i soldi incassati dalla cessione di Ogbonna potevano portare ad altro. Nonostante questo i granata hanno una rosa che può puntare tranquillamente alla salvezza; ma Ventura sa bene che è un obiettivo che andrà sudato domenica dopo domenica.