Ormai si sa: l’Udinese si muove sul mercato con grande oculatezza e con strategie ben precise. Primo punto fondamentale, salvaguardare il bilancio: cosa avvenuta anche quest’anno, con circa 25 milioni di utile tra acquisti e cessioni, considerando anche i riscatti di giocatori quali Armero, Handanovic e Asamoah. Tuttavia, la stagione non è iniziata nel migliore dei modi: l’eliminazione dal playoff di Europa League ha detto che i friulani forse non si sono rinforzati a dovere, anche se conosciamo le squadre di Guidolin e sappiamo che per carburare ci mettono sempre un po’, visto anche che i giocatori si devono adeguare al campionato italiano. Per sapere se il “giochino” dei Pozzo avrà funzionato anche quest’anno bisognerà quindi aspettare, per ora comunque valutiamo per quello che vediamo.



Inevitabile la cessione di Mehdi Benatia, ennesima grande plusvalenza realizzata dalla società. Al momento però pare che il marocchino non sia stato degnamente sostituito: Heurtaux va ancora a fasi alterne, Naldo è da verificare e i due che sono arrivati, Alexandre Coeff e Igor Bubnjic, devono ancora presentarsi al calcio italiano. A meno che uno di questi due non esploda presto, il reparto arretrato è in deficit, considerando anche che in porta Ivan Kelava ha già mostrato limiti, mentre Francesco Benussi arriva da una stagione in panchina che sicuramente non gli avrà fatto bene. Alla fine potrebbe essere data fiducia a Simone Scuffet, promosso dalla Primavera. Preso anche il terzino Silvan Widmer, in arrivo dal Granada di proprietà della famiglia Pozzo, così come Douglas Santos, sempre dal Granada. A conti fatti, Andrea Coda avrebbe potuto garantire un po’ di esperienza; soprattutto, i tifosi non hanno digerito la partenza (verso Watford) di Gabriele Angella, diventato un beniamino dopo i gol realizzati la scorsa stagione.



Le operazioni maggiori sono state effettuate in questo reparto. Riscattato Bruno Fernandes dal Novara, ora il portoghese è atteso al grande salto, così come Valerio Verre arrivato dalla Roma e Maicosuel, chiamato alla stagione della risalita dopo aver vissuto mesi difficili per quel cucchiaio contro lo Sporting Braga. Intriga Jadson, del Botafogo; può dare una mano nell’interdizione in mezzo al campo. Frano Milnar è un giovane trequartista del quale è tutto da verificare l’inserimento, sono stati mandati in prestito giocatori come Abdoul Sissoko e Diego Fabbrini, che nel Watford potrebbe fare il definitivo salto di qualità. Juan Surraco a Modena avrà spazio e responsabilità, le operazioni di prestito dei friulani in generale sembrano essere buone ma come sempre andranno poi valutate strada facendo. La nota dolente riguarda forse Dusan Basta: la sensazione è che non si sia colto il momento giusto per venderlo e realizzare una grossa plusvalenza, nell’ultima stagione il giocatore ha faticato a entrare in forma.



Aver confermato Luis Muriel è certamente un punto di grande valore per l’Udinese: se sta bene, il colombiano fa la differenza. Si aspetta l’esplosione di Piotr Zielinski, nel frattempo dalla Roma è arrivato Nico Lopez che Guidolin dovrà gestire e far crescere con cama, ma si tratta di un giocatore di enorme qualità. Alla fine tutto sarà ancora sulle spalle di capitan Di Natale, chiamato agli straordinari come al solito; Mathias Ranegie infatti non ha convinto, e allora una domanda sorge spontanea: perchè non ripprendersi Matej Vydra e dargli subito una possibilità, alternandolo con Muriel e Nico Lopez? Pare, comunque, che lui stesso abbia chiesto di cambiare aria.

Il giudizio, va da sè, potrebbe anche essere sospeso: da almeno tre stagioni l’Udinese non convince troppi addetti ai lavori in settembre ma poi è sempre lì a giocarsi la qualificazione in Champions League o quasi. Dipende dalle grandi capacità di maestro e allenatore di Guidolin: se saprà far crescere bene i nuovi e reinstillare nei “vecchi” le motivazioni giuste, anche stavolta i friulani andranno incontro a una stagione positiva; altrimenti, il flop è come sempre dietro l’angolo.