Ancora loro, un anno dopo nello stesso posto. La finale degli Us Open 2013 è servita: a Flushing Meadows si affrontano nel pomeriggio di New York (ma in Italia sarà già seconda serata) la numero 1 e la numero 2 al mondo. Epilogo scontato a guardare il tabellone, di sicuro il più giusto per quelli che oggi sono i reali valori del tennis femminile. Williams e Azarenka sono quanto di meglio oggi si possa trovare, e non è un caso che la bielorussa sia l’unica a non andare sotto contro l’americana dal punto di vista di ritmo, pallate da fondo campo e mentalità. Ricordate un anno fa? La bielorussa rispose colpo su colpo alla Williams, trasformò una finale che dopo il primo set sembrava scontata in una battaglia all’ultimo colpo e si trovò 5-4 con il servizio a disposizione per chiudere e prendersi il secondo titolo dello Slam. Entrarono però in gioco le palle nuove: Vika non riuscì a controllarle, forse si fece prendere dall’ansia del vincitore a sorpresa e finì per perdere la partita. Serena iniziò da lì a far capire quanto stimasse la sua avversaria: “Stavo già pensando al discorso della sconfitta”, ed era seria. Tra le due c’è un bel rapporto: lo hanno esplicitato al termine della finale di Cincinnati, quando la Azarenka ha sconfitto Serena per la terza volta in carriera (le altre, sempre in finale: a Miami nel 2009 e a Doha quest’anno). Gli altri 12 precedenti se li è aggiudicati la Williams: tra le due si sono giocate ben sei finali, segno che da un po’ di tempo a questa parte sono le indiscusse dominatrici del circuito, con buona pace di Maria Sharapova che tra un problema fisico e l’altro prova a rimanere incollata ma non ce la fa. Chi vince si prende il secondo Slam stagionale: Vika ha trionfato per il secondo anno consecutivo agli Australian Open (e restano quelli gli unici Major conquistati), mentre la numero 1 al mondo ha vinto il Roland Garros 11 anni dopo il primo successo. I numeri di Serena fanno impressione: facendo suoi gli Us Open si prenderebbe il nono torneo del 2013 (il record di Martina Hingis, 12, è ancora alla portata) e il diciassettesimo Slam, eguagliando così Roger Federer e avvicinando il quarto posto di Chris Evert e Martina Navratilova, talmente amiche da non essersi superate nelle vittorie dei Major, anche inconsciamente. Tecnicamente, rimanendo su questi livelli ancora per un paio d’anni, Serena può addirittura avvicinare Steffi Graf e Margaret Smith Court, rispettivamente a 22 e 24: facile pensare che punti a quel traguardo, magari centellinando maggiormente gli impegni dal 2014. Intanto però deve battere Victoria Azarenka, che in queste due settimane ha mostrato qualche difficoltà di troppo (contro Wozniak, Cornet e Ivanovic) ma poi si è ripresa spazzando via Daniela Hantuchova e la nostra Flavia Pennetta, che sarà comunque a ridosso delle prime 30 giocatrici al mondo a seguito di uno strepitoso torneo. Per quanto riguarda l’americana, percorso netto con tanto di 6-0 6-3 a Na Li in semifinale, dopo il doppio 6-0 alla malcapitata Carla Suarez Navarro. I pronostici? Naturalmente vanno alla numero 1, ma la partita potrebbe essere meno scontata di quanto si creda. L’appuntamento è per le 22:30 italiane, ora di ingresso in campo delle due giocatrici: diretta tv su Eurosport, con tanto di possibilità di seguire il match in streaming, attraverso Sky Go (servizio riservato agli abbonati) e Eurosport Player (a pagamento), per non perdere nemmeno un punto sui vostri PC, tablet e smartphone.