La Sampdoria schianta l’Udinese nel posticipo della 19^ giornata di Serie A. Finisce 3-0 a Marassi: i blucerchiati salgono a quota 21 punti in classifica scavalcando i friulani, adesso pericolosamente vicini alla zona retrocessione (4 punti sulle terzultime). SAMPDORIA-UDINESE, IL VOTO DEL MATCH 6,5 Bel primo tempo, giocato ad alti ritmi grazie alla pressione della Sampdoria che ha messo sotto scacco l’avversario, alzando il baricentro e provando a recuperare palla in fretta; nella ripresa, complici anche due espulsioni nel giro di sette minuti, le due squadre hanno perso un po’ di intensità. Non troppe le occasioni da rete, ma quantomeno ci siamo divertiti. Mihajlovic ha rivoltato come un calzino questa squadra: prima timorosa e abulica sotto porta, oggi impone sempre la sua idea di calcio, pressa alto e ha riscoperto l’Eder cannoniere che non vedevano dai tempi di Empoli. Sono già 9 i gol del brasiliano, che deve questo bottino anche all’ottimo lavoro sviluppato alle sue spalle dai movimenti delle mezzepunte. Giocando così la salvezza è dietro l’angolo, non ci sono discussioni in merito. Attenuanti ci sono: le due espulsioni forse troppo frettolose, un rigore non visto. L’atteggiamento però è stato ancora una volta sbagliato: squadra troppo timida e che si fa schiacciare, poche idee davanti, Di Natale costantemente isolato senza la possibilità di incidere. Urgono immediatamente contromisure, magari anche sul calciomercato. Ha convinto poco. Divide le colpe con gli assistenti sul secondo gol di Eder (fuorigioco, pur se difficile da vedere) e sul mancato rigore su Heurtaux, ma  nove ammonizioni e tre espulsioni sono troppo. Metro severissimo, specialmente nel primo tempo in cui ha praticamente ammonito a ogni fallo; spezzettando anche la partita. 



Fine primo tempo a Marassi: Sampdoria 1 Udinese 0. I blucerchiati sono in vantaggio con un gol realizzato da Eder su calcio di rigore, conquistato dallo stesso brasiliano steso su Kelava dopo essersi avventato su un bel pallone profondo di Soriano. La partita è stata vivace, sostanzialmente per il solo merito dei padroni di casa che fin dai primi minuti hanno spinto sull’acceleratore riuscendo a concretizzare subito e poi non abbassando il baricentro, ma anzi continuando a pressare sui portatori di palla friulani spesso e volentieri messi in grande difficoltà. Da parte friulana si segnala solo un colpo di testa di Domizzi a lato e un cross per Di Natale anticipato all’ultimo; gran lavoro anche per Mazzoleni che estrae cinque cartellini gialli in 45 minuti e anche un rosso: ingenuo Allan che si fa ammonire due volte nel giro di pochi minuti e viene mandato sotto la doccia. Guidolin, per bocca del suo vice Bortoluzzi, cambia l’assetto tattico in corsa e la sua squadra costruisce qualcosa in più, ma sempre troppo poco per aver ragione di una Sampdoria molto ben organizzata e con la giusta cattiveria infusa da un Mihajlovic la cui mano è evidentissima nel lavoro che ha svolto in questo periodo di lavoro a Bogliasco. Si procura il rigore e lo trasforma, poi è su ogni pallone vagante e fa espellere Eder: solito peperino che fa ammattire le difese avversarie. Dalla sua parte Basta si dimostra sempre piuttosto attento e gli chiude i varchi: passo indietro rispetto alla prova convincente di Coppa Italia. Un po’ di fosforo a centrocampo, procura l’ammonizione di Krsticic e per il resto è quello che in mezzo al campo ragiona più degli altri con la sua esperienza. E’ un lottatore: spesso è stato un vantaggio, questa sera no. Anzi: due entrate troppo irruente e fuori contesto causano una doppia ammonizione che lascia l’Udinese in dieci uomini per tutta la ripresa.



Non gli tirano mai in porta: la sua prestazione è ingiudicabile. 

Inquadrato, preciso, pulito. Spinge bene e costringe dietro Gabriel Silva. In crescita. 

Non fa passare nessuno, ormai con Gastaldello forma una coppia di centrali ben affiatata e che si muove bene insieme. 

Vedi sopra, con l’aggiunta della spizzata finale che arrotonda il punteggio. Non segna troppe volte: quando succede, è giusto premiarlo. 

Garantisce la consueta spinta sulla corsia mancina, spesso sostituendosi all’esterno alto per creare guai. Va anche vicino al gol. 

Il capitano garantisce una prestazione di grande sostanza e intelligenza. Era scalato in difesa, tornando a centrocampo fa ancora la voce grossa.



Fa il compitino, poco di più, ma quello che fa è giusto e senza errori, ammonizione a parte. L’impressione è che dia il meglio quando viene impiegato più avanti. 

( Entra e riesce a garantire vitalità alla mediana doriana, che rischiava di andare un po’ in affanno)

Un po’ appannato, non lo si nota granchè. Le conclusioni personali non girano, però ci mette l’assist per Gabbiadini e quello casuale per Eder-bis.

Come macchiare una bella prova con una sciocchezza. Il calcione che rifila, già ammonito, all’avversario non è cattivo ma del tutto scriteriato: fa tornare i suoi in parità numerica, e un minuto dopo la Sampdoria rischia di pagare dazio. 

Appunto: perchè il polacco arranca dietro Heurtaux e lo aggancia sul tallone. Sarebbe rigore: Mazzoleni e gli assistenti non vedono. Episodio a parte gira decisamente poco, giocando peggio rispetto alla prestazione in Coppa Italia. 

( Entra per portare grinta, ma finisce ingabbiato e, nervoso, si fa anche ammonire. 

Uomo partita: si procura e trasforma il rigore, poi raddoppia di opportunismo ed è sempre lui che entra nel vivo della manovra facendo ammonire avversari e facendo salire la squadra. In più, è già arrivato a quota 9 gol: mai così tanti in Serie A. Senza di lui, la Sampdoria avrebbe un’altra classifica. ()

Gli tirano in porta tre volte, prende tre gol. Irruento oltremodo sul rigore: poteva frenare la valanga e contenere Eder che si era già allargato. 

In barca come tutta la difesa, lui sbaglia sul primo gol concedendo il taglio in area a Eder che lo brucia in velocità e di posizione. 

Era il giocatore più affidabile della squadra, sta giocando con troppa sufficienza: non gli vengono più le cose che faceva con naturalezza, sembra un giovinetto alle prime armi.

Ultimo a mollare, va anche vicino al gol con una girata di testa. Tuttavia dietro balla come tutti gli altri. 

Prova a contenere Wszolek e in effetti ci riesce, sembra anche il più quadrato quando si tratta di ripartire ma poi viene sostituito. 

( Durissima entrare in una partita così: ci prova con un tiro da fuori che non trova la porta, poi non si vede più)

A centrocampo è l’ultimo che si tira indietro, gioca di esperienza dove non arriva con la gamba. 

Scriteriato doppio intervento che dopo 35 minuti lascia i compagni in dieci. Con un altro arbitro sarebbe forse stato ancora in campo, ma è comunque troppo nervoso. 

La partita cambia con la sua espulsione: avendo visto il metro di Mazzoleni avrebbe dovuto frenare quello slancio a gamba alta. 

Tanto movimento, tanta corsa come sempre, ma dal cilindro non esce nulla di nulla. 

Sacrificato a fine primo tempo: con la squadra in 10 avrebbe dovuto fare il mediano, ruolo che non gli si addice. Poca sostanza nei 45 minuti in campo. 

(46′ BADU 5,5 Subito ammonito, rischia tantissimo il secondo giallo; quantomeno porta un po’ di vitalità in una squadra spenta)

Non è del tutto colpa sua: non gli arriva un pallone che sia uno. Però non segna da una vita, e sembra non ne abbia per andare a prendersi i palloni da giocare. Che abbia davvero già la testa al ritiro? ()