Un altro incontro da vincere per la Juventus quello di stasera alle 20.45 allo Juventus Stadium contro la Sampdoria nella ventesima giornata di serie A, prima di ritorno. Sulla carta la formazione bianconera è nettamente più forte, come dimostrano i facili successi delle ultime giornate di campionato e il grande vantaggio sulle inseguitrici Roma e Napoli. Non ci dovrebbero essere problemi per vincere il terzo scudetto consecutivo: con uno standard di gioco così eccezionale la Juventus sembra proprio inarrestabile. La Sampdoria però l’anno scorso vinse entrambe le partite e ora proverà a fare di nuovo la sorpresa. Da quando è arrivato in panchina Sinisa Mihajlovic, la situazione di classifica è nettamente migliorata, con Eder a guidare l’attacco. Per presentare quest’incontro abbiamo sentito Luca Pellegrini, capitano della Sampdoria dello scudetto del 1991. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Contro la Sampdoria quali saranno le difficoltà per la Juventus? Penso che il problema in questa partita per la Juventus sarà come al solito la stessa Juventus. La formazione bianconera è troppo superiore a tutte le altre…

L’anno scorso però i blucerchiati vinsero a Torino… Era una Sampdoria diversa. Comunque quest’anno i blucerchiati hanno in Mihajlovic un ottimo allenatore, che ha cambiato completamente la squadra pur avendo gli stessi uomini che aveva Delio Rossi. E’ l’allenatore il vero segreto della forza della formazione blucerchiata in questo momento del campionato.



Anche Eder è in grande forma, potrà dare fastidio ai bianconeri? Non sarà facile per i difensori juventini fermarlo, Eder sta veramente attraversando un grande momento di forma. Sarà però importante che riceva dei palloni dal resto della squadra, se infatti giocherà isolato non potrà fare molto. In ogni caso il reparto arretrato della Juventus è veramente fortissimo.

Problemi di abbondanza per la squadra di Conte, come valuta la situazione di Marchisio? In campo si va in undici e quando ci sono giocatori migliori di un altro bisogna fare delle scelte, anche rispetto a calciatori che s’impegnano e fanno fatica per tutta la settimana.



Sarà un girone di ritorno senza problemi per la formazione bianconera? Una squadra così forte dovrà temere solo sé stessa. Forse l’unica cosa che potrebbe dare fastidio anche a un tecnico puntiglioso come Conte saranno gli incontri di Europa League al giovedì.

Lei è stato uno dei protagonisti e il capitano dello scudetto della Sampdoria del 1991, potrà mai la squadra blucerchiata ripetere quel successo? Egoisticamente mi auguro di no, quando giocavo dovevamo sempre confrontarci con la Sampdoria del quarto posto di Tito Cucchiaroni nel 1960-1961. Riuscimmo a superare quella Sampdoria con la vittoria dello scudetto e un ciclo di successi importanti di una squadra con un gruppo di giocatori veramente eccezionali.

E adesso?

In questi anni non è facile confrontarsi con le due-tre grandi che da sempre possono investire tanto in termini di soldi, avendo un merchandising e un ritorno finanziario molto importante. Bisogna avere tanti soldi per competere con loro. I soldi che hanno fatto per esempio del Paris Saint Germain una delle squadre più forti del mondo in poco tempo. 

Quindi resterà impossibile ripetere quella Sampdoria? C’è stata la Sampdoria di Pazzini che è arrivata al quarto posto, e ancora una volta il nostro scudetto è rimasto unico. Sicuramente mi auguro che in futuro venga fuori una squadra che possa ripetere quel ciclo, ma nel calcio di adesso non è proprio facile.

Come bisognerà fare? Bisogna tenere i giovani migliori e farli crescere, per creare quel gruppo che poi col tempo ti porta a conquistare successi importanti. Io per esempio arrivai alla Sampdoria nel 1980, fui il primo a far parte di quella squadra che nel 1991 vinse lo scudetto. Ne divenni anche capitano.

Il suo pronostico per Juventus-Sampdoria? La Sampdoria sta giocando veramente bene, non escludo quindi che possa fare anche un pareggio con la Juventus. La serie di vittorie bianconera prima o poi dovrà interrompersi, anche per la legge dei grandi numeri, come per la Roma con il Torino. (Franco Vittadini)