Parma batte Chievo 2-1: i ducali sognano, con 29 punti la zona Europa League è adesso vicinissima. Vittoria in rimonta per la squadra di Roberto Donadoni, che soffre nel primo tempo ma rimette le cose a posto e nel finale è capace della zampata vincente. Il Chievo rimane a quota 17 punti: partita non bruttissima, ma rovinata da una mancanza di incisività quando si sarebbero potuti blindare addirittura i tre punti. Non è stato un grandissimo spettacolo, anche perchè il Bentegodi ha condiviso le sorti dei campi di tutta Italia presentandosi zuppo di pioggia, molle e per nulla scorrevole. Le due squadre si sono impegnate, ma a tratti le occasioni sono state davvero poche. Un peccato: per come si era messa poteva essere una vittoria importante e di lusso, e invece Corini esce dalla sfida a mani vuote, sapendo benissimo di aver perso una grossa occasione per fare un salto rispetto alle concorrenti dirette alla salvezza. Troppo rinunciataria la squadra per pensare di vincerla, alla fine l’atteggiamento ha portato alla sconfitta, sia pure sfortunata. Plauso a una squadra che ci ha sempre creduto, riuscendo a pareggiare subito i conti, avendo altre occasioni per vincere e facendolo alla fine, sia pure in virtù di un episodio. La grande marcia nei quartieri alti prosegue: Donadoni non perde da nove partite, dopo la Juventus la striscia più lunga della Serie A. Non impeccabile in certe decisioni, anche se sul rigore ha probabilmente ragione lui perchè il braccio di Hetemaj è troppo largo.



Da 7 per il volo sul rigore di Amauri, spreca tutto partendo tardi e male sul tiro di Cassano e combinando la frittata nel finale, mandando in porta un tiro parabilissimo.

Arriva a chiudere in ritardo su Cassano, poi cerca di accompagnare Lucarelli sul fondo ma gli concede lo spazio per il tiro: Puggioni lo tradisce.



Partita onesta del centrale sul quale aleggiano voci di calciomercato: il più solido dei suoi.

Sportellate con Amauri, spesso e volentieri non lo argina come in occasione della traversa dell’italo-brasiliano.

Bravo perchè tecnicamente sbaglia poco, però è troppo timido per fare davvero la differenza.

Sbaglia un gol che non sembrava impossibile, ma con lui a impostare il gioco si vede ben altra manovra.

Senza infamia e senza lode, tutto sommato prestazione da sufficienza.

Entra in campo con un buon piglio e cerca dove possibile di dare una mano)

Ingenuità: allarga troppo il braccio in area e causa un rigore. Non paga dazio, ma doveva comunque stare più attento.



Il riassunto della partita del Chievo: non spinge mai, rimane dietro a cercare di fare legna quando avrebbe dovuto osare decisamente di più.

Gara incolore e decisamente insufficiente,, stavolta non riesce a fare la differenza.

Gol di rapina che fa ben sperare per il suo ritorno costante nel tabellino dei marcatori. Poi però non ne tocca più una.

( Tanto fumo, poco arrosto: sembra voglia spaccare il mondo, ma il suo entusiasmo produce poco)

All. CORINI 5,5 La sua pecca è quella di non provare a vincerla: accontentandosi dei pareggi (specie se in casa) non sempre si fa la cosa giusta. Intanto, la classifica peggiora. 

Poco impegnato, quando suonano alla sua porta risponde presente. 

Sembra vivere una seconda giovinezza: ormai è totalmente calato nella realtà di questa squadra e ne è uno dei punti di forza.

La sua assenza si era fatta sentire. Non perde mai la calma, ragiona sempre e compie almeno due ottimi interventi.

Spesso impacciato e lento, si riscatta del tutto andando a timbrare, ancora una volta, un gol decisivo. Questa volta vale tre punti: si sta riscoprendo goleador.

Un passo indietro rispetto a certe prestazioni convincenti. Stranamente timido, è anche poco preciso quando la deve mettere in mezzo.

Corsa e fiato non mancano mai quando gioca lui, ogni tanto sbaglia qualche appoggio ma contribuisce a fare legna.

Qualcosa meno del suo compagno di reparto, stavolta non riesce a dare molta lucidità.

Si divora un gol che sembrava onestamente fatto calciando sul palo esterno; sembra poi condizionato, perchè gioca con il freno a mano tirato. ()

Oggi male, non corre, non dribbla, non lotta. Nel finale, infatti, Donadoni sceglie altro. ()

Sbaglia il rigore, ma poi si batte come al solito per due: costringe Puggioni a un secondo miracolo con uno stacco dei suoi e non molla un pallone.

Finalmente il vero Cassano, quello dei lampi di genio che hanno convinto Ghirardi: gol creato da solo, poi manda in porta Lucarelli con una geniale apertura di tacco. Nel finale si scusa con i compagni per le sue frasi da mal di pancia: se è questo, utilissimo. 

All. DONADONI 7 Voto meritato, perchè il suo Parma può non essere sempre brillante ma certamente non molla mai un centimetro. Non è un caso che siano già molte le rimonte compiute in questa stagione: l’Europa non è preclusa. 

 Marcatori: 15’ Paloschi (C), 27’ Cassano (P), 94’ Lucarelli (P)

Puggioni; N. Frey, Dainelli, Cesar; Sardo, Bentivoglio (61′ Radovanovic), L. Rigoni, P. Hetemaj, Dramè; Thereau, Paloschi (64′ Lazarevic). All. Corini.

 Mirante; Cassani, Paletta, Lucarelli, Gobbi; Marchionni, Gargano, Parolo (85′ Acquah); Biabiany (79′ Palladino), Amauri, Cassano. All. Donadoni.

Arbitro: Orsato

Ammoniti: Lucarelli (P), Cesar (C), Gargano (P), Amauri (P), Sardo (C)