Stan the Man, o Grand Stan: sul sito ufficiale degli Australian Open, la fantasia di Matt Clayton ha prodotto questi due nomignoli per lo svizzero. Rendono entrambi l’idea, egregiamente: Stanislas Wawrinka festeggia la prima finale in un torneo dello Slam battendo Tomas Berdych in una semifinale tiratissima: . Al ceco restano gli applausi e l’onore: i numeri dicono che i punti totali sono 143-142 per Wawrinka, e che in tutta la partita c’è stato un solo break, quello decisivo nell’ottavo game del primo set. Poi, solo altre quattro opportunità, nessuna di queste sfruttate: lo svizzero in oltre tre ore ha concesso una sola occasione sul suo servizio. A Berdych non è bastato nemmeno tenere il servizio nel primo game del quarto set, durato 16 minuti e con sei parità: come era accaduto ieri tra Federer e Murray, non c’è stata la svolta della partita. Stan the Man: è lui l’uomo del momento. Ci era andato vicino lo scorso anno: quarti di finale al Roland Garros (distrutto da Nadal), semifinale agli Us Open dove aveva messo alle corde Novak Djokovic, battuto due giorni fa. E’ il sogno di una vita che arriva a 28 anni: gli stessi del suo avversario, che ancora una volta si deve inchinare e adesso si chiede se avrà ancora un’opportunità del genere. La storia la va a riscrivere Wawrinka: uno che a guardarlo non dà l’impressione di avere un fisico da atleta, con quella pancetta che sembra più adeguata ad una serata di divano, popcorn e film. Non fatevi ingannare dalle apparenze: Stan è giocatore solido, con un rovescio che sa essere devastante e un servizio che, si è visto, se gira fa tutta la differenza del mondo. Prima di oggi, il suo momento d’oro era stato a Roma nel 2008: battuti tre ex numeri 1 del mondo, si era arreso solo in finale a Djokovic (quando si dice il destino). Poi anni vissuti alla ricerca di un risultato mai arrivato, con qualche buona prestazione ma sempre oscurata da un signore che ha riscritto i libri del tennis e un giorno sarà nella Hall of Fame. La Svizzera se la gode: la possibilità di una finale tutta elvetica è dietro l’angolo, scopriremo domani mattina se sarà così. Dovesse accadere, Wawrinka spera che non finisca come a Parigi un anno fa: allora si sfidarono Rafa Nadal e il suo grande amico David Ferrer, che ne uscì triturato. Perchè Stan da Losanna fuori dal campo è amico di Roger da Basilea:
Due anni fa il Re gli concesse addirittura l’onore di portare la bandiera nella cerimonia di apertura dei Giochi, dopo aver rifiutato la proposta della Federazione. Lo sappiamo: giocare contro chi conosci bene e con cui hai un rapporto che va al di là della racchetta può essere duro. Al massimo però lo sarà per Roger Federer, qualora riesca a superare la nemesi Nadal: Grand Stan, alla prima opportunità di tutta una carriera, non vede l’ora di scendere in campo e tirare vincenti, chiunque ci sia dall’altra parte della rete. I precedenti con entrambi non sono dalla sua parte: ha 1-13 con Federer (battuto nel 2009) e 0-12 con Nadal. Però, aveva 2-15 con Djokovic con l’ultima vittoria nel 2006; e poi, quando sei The Man, dei numeri te ne freghi. Con rispetto parlando.
(Claudio Franceschini)