Un appuntamento importante, il più importante per Federico Pellegrino, l’atleta migliore dello sci di fondo italiano in questa stagione 2013-2014. Pellegrino è solo al suo quarto anno in Coppa del Mondo e nella classifica di specialità delle gare sprint è in testa con 228 punti. Questo significa che in vista delle Olimpiadi di Sochi sarà proprio lui la nostra principale speranza di una medaglia, magari anche d’oro, nel fondo. Il grande appuntamento sarà per martedì 11 febbraio, quando si disputerà la gara sprint individuale, che quest’anno sarà a tecnica libera, cioè la preferita per il giovane valdostano. Motivo in più per essere ottimisti, insieme al duro tracciato che potrebbe favorirlo. A Sochi ci sarà anche la sua ragazza Greta Laurent, fondista come lui della squadra azzurra. Abbiamo sentito proprio Federico Pellegrino su questa sua partecipazione olimpica, le sue speranze, i suoi sogni ma anche le sue passioni quando non è su una pista da sci. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Come ti stai avvicinando a Sochi 2014? Direi bene, ho disputato una buona stagione, nella quale ho dimostrato continuità. Sono in testa alla Coppa del Mondo delle gare sprint, penso che meglio di così non potrei presentarmi alle Olimpiadi. Il sogno certamente è quello di vincere la medaglia d’oro, ma anche una medaglia diversa andrebbe bene.



Come immagini la gara di sprint individuale? Potrebbe essere decisiva la seconda salita, non credo che si deciderà quindi tutto sul traguardo. Il percorso è duro e questo potrebbe favorirmi. Da un certo punto di vista però questa potrebbe anche essere un’arma a doppio taglio perché potrebbe favorire gli atleti distance che non hanno fatto grandi cose nello sprint, come i russi.

Quali saranno i principali rivali? Proprio i russi, che correndo in casa ci tengono a fare molto bene, e gli scandinavi.

Cosa speri invece di fare nella gara a coppie? Non so ancora se parteciperò, penso però che potrei avrei buone possibilità di far bene se ci sarò. C’è da dire che il percorso della gara a coppie è ancora più difficile di quello individuale.



Sei la speranza più fondata di medaglia nel fondo: è più un onore o una responsabilità? Mi fa piacere perché è un grande onore, d’altra parte mi rendo conto che è anche una grande responsabilità. Gli atleti come Giorgio Di Centa non possono sempre fare cose eccezionali, visto che gli anni passano anche per loro. Sono mancati un po’ gli atleti delle classi dal 1984 al 1988 in questi anni e ora ci siamo noi più giovani, come me che sono già alla quarta stagione di Coppa del Mondo.

Il fondo italiano è quindi un po’ in difficoltà, cosa pensi servirebbe per rilanciarlo?

Certo non ci sono più i successi di atleti come lo stesso Di Centa. Credo però che ci sono tanti fondisti di buon valore. Una medaglia aiuterebbe tantissimo tutto il movimento del fondo italiano. Mi rendo conto che io ho più possibilità di ottenerla, essendo stato l’unico atleta italiano ad andare sul podio di Coppa del Mondo quest’anno.

Saranno i tuoi primi Giochi, come te li immagini? I russi hanno le fatto le cose in grande. Saremo a Sochi, questa località sul Mar Nero, con piste comunque stupende a 1500 metri. Ci sono già stato e quindi la conosco. Penso che poi si vorrà lanciare Sochi come una località turistica, come a Torino 2006. Sarebbe assurdo non farlo e mi auguro che questa cosa abbia successo.

Raccontaci di Federico fuori dalle piste…. Sono un tipo tranquillo. Visto che sono sempre in giro, mi piace stare a casa con la mia ragazza Greta Laurent quando posso. Anche lei è una fondista e parteciperà alle Olimpiadi di Sochi. Amo leggere, ascoltare musica, ma soprattutto mi piace cucinare. I gelati sono la cosa che so far meglio. E quando riesco mi piace vedere il programma di cucina MasterChef.

Ti piacerebbe andarci? Con una mia ricetta magari, naturalmente italiana e non russa. Una medaglia d’oro da portare sul collo sarebbe il massimo! (Franco Vittadini e Mauro Mantegazza)