Aveva inaugurato il 2013 con la vittoria a Brisbane, rischia di ripetersi un anno dopo: Serena Williams è in finale nel torneo International del Queensland, in Australia. Battuta Maria Sharapova (6-2 7-6) in un’eterna rivalità che però continua a premiare l’americana, in vantaggio e con la russa che non la batte, udite udite, dal 2004 (quando ha vinto secondo e terzo incrocio assoluto, tra cui la finale di Wimbledon). A dire la verità non è stata una passeggiata: Masha ha strappato per 4 volte il servizio all’avversaria, che naturalmente deve ancora carburbare e che non ha nei primi mesi dell’anno il suo periodo migliore. Vero che ha vinto 5 volte gli Australian Open, ma non li porta a casa dal 2010 e nelle ultime due edizioni è caduta di fronte a Ekaterina Makarova e Sloane Stephens; oggi però le è comunque bastato ingranare una timida terza per aver ragione di una Sharapova che sostanzialmente non gioca dallo scorso Wimbledon, quando l’eliminazione contro la Larcher De Brito, famosa quasi solo per essere più “urlatrice” di lei, l’aveva fatta riflettere sul suo stato fisico e condotta all’operazione alla spalla, che la tormenta a fasi alterne dal 2008. Maria ha lottato, ma se contro Kaia Kanepi il servizio aveva dato risposte incoraggianti (un doppio fallo nel finale), questa volta la presenza, dall’altra parte della rete, della Williams che ti aggredisce a ogni piè sospinto l’ha portata a forzare e sbagliare, con il risultato di ottenere 8 doppi falli naturalmente sanguinosi. Ad ogni modo, la russa si consoli: la forma fisica sembra esserci, ora si aspetta Melbourne per la prova del nove. Intanto Serena incrocia la racchetta, nella finale, con Victoria Azarenka, la numero 2 del mondo e grande rivale degli ultimi tempi: il tabellino dice per l’americana, ma Vika ha avuto la meglio nelle finali 2013 di Doha e Cincinnati, e l’ha quasi costretta alla resa nei due episodi conclusivi degli Us Open 2012 e 2013. (Claudio Franceschini)



La stagione del tennis WTA è ripartita. Smaltita la sosta lunga (di fatto non si è più giocato dopo il Master di Istanbul, al di là di tornei esibizione come la Necker Cup e la Hopman Cup, che si conclude domani) le giocatrici sono tornate in campo per preparare al meglio il primo grande appuntamento del 2014, ovvero gli Australian Open che cominciano lunedi 13 gennaio. Sono due i tornei di spicco in corso in questi giorni: si gioca ad Auckland (campionessa uscente Agnieszka Radwanska) e a Brisbane (campionessa uscente Serena Williams). Sembra che sia cambiato poco rispetto allo scorso anno: la numero 1 del ranking WTA ha ripreso a dominare esattamente come aveva chiuso il 2013 (vittorie agli Us Open e ai Championships). Serena Williams è in semifinale in Australia, dopo aver rullato al suo solito le avversarie (Andrea Petkovic e Dominka Cibulkova) concedendo loro un totale di 14 game in due partite. Se la vedrà, udite udite, con Maria Sharapova, tornata in campo dopo l’operazione alla spalla e la “liquidazione” di Jimmy Connors, che è stato suo allenatore per nemmeno due mesi. “E’ arrivato nel momento sbagliato” ha avuto a dire la russa, che cerca la forma migliore per un 2014 da protagonista e nel quale vuole riconquistare la vetta mondiale. Dall’altra parte è già in finale Victoria Azarenka: gennaio è il suo mese, la bielorussa è chiamata a difendere il titolo Slam a Melbourne (sarebbe il terzo consecutivo) e per fare pratica ha rimontato Jelena Jankovic in semifinale (la serba aveva a sua volta vinto partendo un set sotto contro Angelique Kerber). A Brisbane c’era Francesca Schiavone, ma il suo torneo è finito subito, eliminata dalla suddetta Jankovic. A Auckland, assente la maggiore delle sorelle Radwanska perchè impegnata in Hopman Cup con la Polonia, la favorita diventava automaticamente Roberta Vinci, numero 1 del seeding; ma la tarantina è caduta per mano della grande sorpresa di inizio stagione, la croata Ana Konjuh che all’esordio in un torneo WTA si è tolta lo sfizio di battere una Top 15, in rimonta (3-6 6-4 6-2). 16 anni compiuti lo scorso 27 dicembre, la Konjuh nel 2013 è stata numero 1 a livello juniores e ha portato a casa due Slam di categoria (Australian Open e Us Open) oltre al primo torneo ITF, a Montpellier. Se il buongiorno si vede dal mattino, un grande avvio e una promessa di una grande carriera, al di là della sconfitta del giorno successivo contro Lauren Davis (in tre set). In finale ritroviamo Venus Williams, con la grande speranza che la sindrome di Sjorgen le conceda una tregua in quella che potrebbe essere l’ultima stagione di una carriera da star: l’americana si è liberata di Andrea Hlavackova, Garbine Muguruza (al rientro dall’operazione alla caviglia, segnatevi questo nome) e Lauren Davis, e affronta ora un’altra ex numero 1 come Ana Ivanovic, il cui obiettivo dichiarato è quello di essere a Singapore (dove si giocherà il Master di fine anno) e quindi di rientrare in Top 10. La serba ha battuto in successione Alison Riske, Korumi Nara e Kirsten Flipkens, una delle sorprese del 2013, senza perdere un set. Per Karin Knapp, entrata a fine 2013 nelle prime 50 al mondo, eliminazione immediata, per mano della tedesca Julia Goerges. La preparazione agli Australian Open continua: la prossima settimana si gioca a Sydney e Hobart.

(Claudio Franceschini)

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